Ryanair, easyJet, Wizz Air e Vueling ridurranno di 2 milioni i posti sui voli

Ryanair, easyJet, Wizz Air e Vueling ridurranno di 2 milioni i posti sui voli: le regioni del Mezzogiorno tra le più penalizzate in Italia

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Federica Petrucci

Editor esperta di economia e attualità

Laureata in Scienze Politiche presso l'Università di Palermo e Consulente del Lavoro abilitato.

Ryanair, easyJet, Wizz Air e Vueling ridurranno di 2 milioni i posti sui voli, con un piano di riprogrammazione dei viaggi a favore delle mete europee più richieste ma che andrà a penalizzare soprattutto le regioni del Mezzogiorno (Sud e Isole principalmente).

Ryanair, easyJet, Wizz Air e Vueling ridurranno i posti sui voli in Italia

Secondo un’analisi condotta da Il Corriere della Sera, rispetto ai voli assicurati nel 2023, dando un’occhiata alle tratte 2024 Ryanair, easyJet, Wizz Air e Vueling ridurranno 2 milioni di posti. La scelta delle compagnie low cost è prettamente economica.

Il fattore di carico è una misura importante per le compagnie aeree perché fa la differenza nella redditività di un volo. Non a caso, a inizio anno – proprio quando era stata annunciata l’intenzione di ridurre i posti – le azioni di Ryanair sono scese del 4,3%, facendo seguito soprattutto alle voci sull’allarme sul deficit.

Tuttavia, Ryanair ha affermato di non aspettarsi che la rimozione dei voli “influisca materialmente” sui volumi di traffico dell’intero anno o sugli utili al netto delle imposte, poiché rappresentano una piccola parte delle prenotazioni della compagnia aerea, che prevede comunque un profitto per l’intero anno compreso tra 1,85 miliardi di euro (2 miliardi di dollari) e 2,05 miliardi di euro.

Gli esperti però hanno sottolineato che di fatto il ridotto fattore di carico di Ryanair insieme alla capacità limitata di Wizz Air Holding Plc potrebbero portare a un contesto di entrate più debole.

Le cause

I motivi che hanno spinto le compagnie aeree a ridurre i posti sui voli low cost in Italia sono essenzialmente due, ovvero:

  • la richiesta in calo e altalenante, con una domanda che cresce solo in determinati periodi (come nelle feste o durante le vacanze) ma scostante per il resto dell’anno (mentre sono sempre più gettonate le mete per i Paesi europei);
  • le entrate minori a fronte dei costi maggiori, ovvero i voli interni sono meno redditizi.

Si potrebbe dire che tutto è riconducibile ad un’unica macro-causa di natura prettamente economica.

Questo, ovviamente, cambierà di non poco gli equilibri, sopratutto se si considera che l’Italia – insieme a Stati Uniti, India, Spagna e Cina – è tra i Paesi al mondo con il maggior numero di posti su voli low cost in entrata per volume assoluto nel 2023.

Inoltre, in Europa i Paesi che ricevono il maggior numero di voli low cost in entrata, e che quindi dipendono maggiormente da queste compagnie aeree low cost, sono Lettonia, Bulgaria, Lituania, Belgio, Slovacchia, Italia, Ungheria e Macedonia. In tutti la quota di voli low cost supera il 70%.

Le regioni più colpite in Italia

Secondo l’analisi, ad essere maggiormente colpite da questo taglio, in Italia, saranno le regioni del Mezzogiorno, ovvero Sud e Isole.

Molti meno, in particolare, saranno i posti sui voli low cost per alcune regioni come Calabria, Sicilia, Sardegna e Puglia. Territori che già devono far fronte con il fenomeno del caro prezzi nei periodi di maggior richiesta, quando per esempio in procinto di feste e vacanze i prezzi salgono alle stelle, a discapito di fuori sede, studenti e viaggiatori che hanno la necessità di tornare al Sud.