Maxi multa a Enel Energia dal Garante della privacy sul telemarketing: sanzione record da 79 milioni

Il colosso dell'energia ha ricevuto la multa più alta mai sancita dall'Autorità per violazioni nel trattamento dei dati personali ai fini di telemarketing

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Enel Energia ha ricevuto la sanzione più alta mai imposta dal Garante Privacy per delle “gravi carenze nei trattamenti dei dati personali di numerosi utenti del settore dell’energia elettrica e del gas, realizzati ai fini di telemarketing”. Lo ha comunicato in una nota l’Autorità, stabilendo per il più grande operatore italiano del settore la multa record di 79 milioni di euro. Decisione respinta dall’azienda, che ha dichiarato di aver “sempre agito nella massima correttezza” e ha annunciato il ricorso.

La maxi multa del Garante della Privacy

Come spiegato dal Garante della Privacy, la procedura ha avuto inizio da un’indagine della Guardia di finanza a seguito della quale l’Autorità aveva a suo tempo già applicato a quattro società sanzioni per 1 milione e 800mila euro e confiscato alcune banche dati utilizzate per attività illecite.

Successivi accertamenti effettuati dall’Autorità hanno rilevato come Enel Energia avesse acquisito 978 contratti dalle quattro società, nonostante queste non appartenessero alla rete di vendita della compagnia energetica (qui avevamo scritto della multa dell’Antitrust nei confronti di 6 società dell’energia)

A seguito di ulteriori ispezioni presso l’azienda, l’Autorità ha accertato che i sistemi informativi destinati alla gestione dei clienti e all’attivazione dei servizi da parte della compagnia “mostravano gravi carenze di sicurezza” (qui avevamo parlato della multa dell’Antitrust a un altro fornitore di energia).

Enel, infatti, non avrebbe messo in atto tutte le misure di sicurezza previste per prevenire le attività illecite dei procacciatori abusivi, che si sarebbero introdotti nei sistemi informativi della società tramite agevoli ‘porte d’ingresso’, alimentando “per anni un business illecito realizzato mediante chiamate di disturbo, promozioni di servizi e sottoscrizione di contratti senza reali vantaggi economici per i clienti”. Attività di telemarketing aggressivo che avrebbe portato all’attivazione di almeno 9300 contratti.

La replica di Enel Energia

Con un comunicato in risposta al provvedimento del Garante per la Privacy, “che si riferisce a fatti antecedenti al 2022”, Enel Energia respinge gli addebiti dell’Autorità, sostenendo “di aver sempre agito nella massima correttezza e di aver sempre adottato tutte le misure idonee per garantire la sicurezza dei propri sistemi”.

L’azienda annuncia inoltre nella nota che “ricorrerà in ogni sede opportuna, come già accaduto in passato, a tutela dei propri interessi, certa della correttezza del proprio operato”, sottolineando “di aver sempre contrastato, anche con azioni giudiziarie, le condotte di agenzie che operano abusivamente in danno dei clienti e della società che, pertanto, si ritiene parte lesa”.

Il commento delle associazione dei consumatori

La maxi-multa da 79 milioni di euro inflitta dal Garante per la privacy a Enel Energia è stata accolta con favore dalle associazioni per i diritti dei consumatori.

“Chiederemo ora ad Enel di avviare un procedimento per indennizzare tutti gli utenti coinvolti nella vicenda – ha annunciato Codacons – Al di là delle sanzioni delle autorità, è evidente che in questi casi le multe non bastano più, ma servono meccanismi automatici di ristoro in favore dei soggetti lesi dagli illeciti, ossia i consumatori i cui dati personali sono stati usati in violazione delle norme. Crediamo sia giunta l’ora che le vittime del telemarketing siano risarcite dalle società sanzionate, e in tal senso chiediamo un confronto ad Enel volto a studiare le possibilità di ristoro per gli utenti”.

Siamo soddisfatti per la pesante sanzione inflitta a Enel dal Garante per la privacy – ha sottolineato Assoutenti – ma chiediamo ora un incontro urgente con la società energetica volta a rimuovere ogni criticità sul fronte del telemarketing e del trattamento dei dati dei consumatori”.

“Bene, ottima notizia” ha accolto così la sanzione da record contro Enel il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona.

“Finalmente una sanzione esemplare, che speriamo serva a scoraggiare altre società da analoghi comportamenti – ha commentato il numero uno di Unc – Purtroppo, da qui a luglio, con la fine del periodo transitorio che porterà alla fine del mercato tutelato anche per la luce, ci attendiamo una valanga di di telefonate moleste“.

“Per questo, oltre a iscriversi al Registro delle opposizioni, bisogna che il consumatore impari a riattaccare il telefono senza se e senza ma, senza dire buongiorno o buonasera, né si né no né bianco né nero” conclude Dona (qui avevamo parlato delle multe dell’Agcom per il telemarketing selvaggio).