Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il testo della Manovra finanziaria per il 2025 proposto dal Governo. Il testo contiene 144 articoli in totale che sposteranno 30 miliardi di budget. Sarà esaminato prima alla Camera e poi al Senato. La legge dovrà essere approvata entro la fine dell’anno oppure lo Stato sarà costretto ad andare in esercizio provvisorio di bilancio.
Ampliato il taglio del cuneo fiscale, che includerà 1,3 milioni di lavoratori in più rispetto alla riforma precedentemente in vigore. Confermato il contributo delle banche e il taglio degli stipendi dei manager della PA, ma le pensioni minime potrebbero aumentare soltanto di 3 euro al mese.
Mattarella firma la Manovra: i prossimi passaggi
Dopo alcuni giorni di incertezza da parte del Governo, con conferenze stampa saltate e rimandate in attesa della fine dei lavori dei tecnici del ministero, l’esecutivo di Giorgia Meloni ha presentato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il testo della Manovra finanziaria per il 2025, già approvato a suo tempo dal Consiglio dei Ministri. Mattarella ha quindi firmato come da prassi la legge di bilancio, che ora dovrà cominciare il suo percorso parlamentare.
Il testo che circola in queste ore è infatti ancora provvisorio. Anche se la base da cui partire è ormai stabilita, molte norme potrebbero ancora cambiare nei prossimi mesi. I primi passaggi avverranno alla Camera dei Deputati, che comincerà la discussione. Il testo modificato passerà poi al Senato, che dovrà approvare una legge identica. In caso contrario, il testo potrebbe tornare a Montecitorio per l’approvazione definitiva.
Passaggi quindi ancora molto lunghi, che dovranno però essere svolti con relativa rapidità dalla maggioranza. Anche se questa legge di bilancio è stata presentata al Parlamento in anticipo rispetto al passato e sforando di soli 3 giorni i limiti imposti dall’Ue per i passaggi parlamentari, rimane il fatto che va approvata entro il 31 dicembre. In caso contrario, lo Stato si troverebbe in esercizio provvisorio di Bilancio.
Le misure presenti nel testo firmato da Mattarella, in breve
La firma apposta dal Presidente della Repubblica consegna quindi per la prima volta un vero testo ufficiale da cui partire per elaborare la Manovra finanziaria per il 2025. Le norme sono numerose, ma possono essere divise in ambiti: la raccolta di fondi per il finanziamento delle misure, i cambiamenti fiscali, le pensioni, le misure per la natalità e le altre misure.
Rispetto alle bozze circolate negli scorsi giorni dopo l’approvazione del Consiglio dei ministri sono presenti alcune novità che sono state annunciate dal Governo. Salve buona parte delle intenzioni iniziali, anche se per molti punti l’esecutivo sembra aver recepito le critiche arrivate dalle parti sociali.
Banche e manager della Pa: la raccolta dei fondi
La prima fase del testo della Manovra finanziaria per il 2025 serve al Governo per raccogliere i fondi necessari all’esecuzione delle norme previste dal resto della legge di bilancio. Un grosso aiuto in questo senso è arrivato dall’aumento del gettito fiscale, dovuto in parte ai risultati della lotta all’evasione e alla diffusione dei pagamenti elettronici, ma soprattutto dall’inflazione, che ha aumentato a livello nominale le tasse pagate sui prodotti e sui servizi i cui prezzi sono aumentati.
Il Governo ha comunque avuto bisogno di trovare risorse ulteriori e buona parte di queste vengono dalle banche. Il pagamento anticipato di alcune imposte permetterà allo Stato di raccogliere 3 miliardi di euro in più del previsto dagli istituti di credito. Questo rappresenta la principale fonte di fondi insieme ai tagli lineari del 5% ai budget di tutti i ministeri con portafogli, imposto dal dicastero dell’Economia e dal suo titolare Giancarlo Giorgetti dopo che i singoli ministri non hanno presentato pianti di riduzione della spesa spontaneamente.
Un’altra norma che comporterà un risparmio, seppur relativamente marginale, per lo Stato è la riduzione del tetto degli stipendi dei manager della Pubblica amministrazione. Si propone di aumentare i ricavi anche l’estrazione supplementare della lotteria del Superenalotto, e dei giochi del Lotto, dai quali lo Stato ricava ogni anno circa 11 miliardi di euro. Risparmi per 1 miliardo anche dalla revisione delle detrazioni, che rientrano però nei provvedimenti fiscali.
Le nuove norme fiscali: dal taglio del cuneo alle detrazioni
Cambia anche il taglio del cuneo fiscale. Saranno inclusi 1,3 milioni di lavoratori dipendenti in più oltre ai 13 milioni già inclusi nell’intervento del 2024. Saranno tre le nuove aliquote Irpef:
- fino a 28mila euro, aliquota del 23%
- Da 28mila a 50mila euro, aliquota del 35%
- Oltre i 50mila euro, aliquota del 43%
Queste misure diventano strutturali, insieme al riordino delle detrazioni. Questa norma rimane per lo più identica a quella annunciata dal Consiglio dei ministri, anche se c’è un’importante novità. Saranno escluse da questo tetto le detrazioni relative alle spese mediche e agli interessi sul mutuo per l’acquisto di una casa. Rimarranno di fatto incluse soprattutto quelle legate ai bonus edilizi e per l’acquisto di mobili o elettrodomestici.
Pensioni: rivalutazione completa per tutti
Sulle pensioni il Governo non procede a nessuna riforma. Rimangono in vigore Quota 103, Ape Sociale e Opzione Donna, viene introdotto un incentivo per chi rimane al lavoro oltre l’età pensionabile e viene del tutto eliminato il meccanismo che permetteva allo Stato di risparmiare sulla rivalutazione all’inflazione degli assegni più alti.
Quest’ultima misura è stata negli ultimi due anni un’importante fonte di risparmio per lo Stato, dato che l’aumento dei prezzi molto significativo aveva causato un adeguamento altrettanto importante delle pensioni. Nel 2025 i vantaggi sarebbero stati inferiori, ma una serie di cause contro questa norma arrivate alla Corte di Cassazione hanno scoraggiato l’esecutivo a proseguire.
Gli incentivi alla natalità e le altre misure
Uno degli obiettivi del Governo da quando è in carica è contrastare il calo delle nascite, che ha raggiunto nuovi record negativi nel 2023. Per questo nella Manovra per il 2025 sono presenti diversi incentivi per le famiglie con figli, parte dei quali fanno parte della rimodulazione delle detrazioni, che avvantaggia molto chi ha parenti a carico.
Oltre a questo, lo Stato metterà a disposizione 1.000 euro per ogni nuovo nato in una famiglia con meno di 40mila euro annui di Isee e l’ampliamento del congedo parentale retribuito all’80% per i genitori da 2 mesi a 3. Tra le altre misure introdotte in Manovra anche un limite alla spesa per il personale della Rai.