La luce in fondo al tunnel? In rialzo crescita globale e PIL italiano

FMI rivede al rialzo crescita globale: attesa al 2,9% nel 2023. Italia, PIL sale del 3,9% nel 2022. Meglio delle attese nel 4° trimestre.

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Redazione

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Pubblicato: 1 Febbraio 2023 10:33

L’economia globale è confermata in rallentamento quest’anno, anche se le previsioni del FMI appaiono ora meno pessimistiche rispetto al report pubblicato lo scorso mese di ottobre. Lo dice il World Economic Outlook del Fondo monetario internazionale, segnalando per il 2022 una crescita del 3,4% e per quest’anno un rallentamento al 2,9%, per poi recuperare al 3,1% nel 2024.

“La crescita rimarrà debole rispetto agli standard storici – si sottolinea – poiché la lotta contro l’inflazione e la guerra della Russia in Ucraina continueranno a pesare sull’attività. Nonostante questi venti contrari, le prospettive sono meno cupe rispetto alle nostre previsioni di ottobre e potrebbero rappresentare un punto di svolta, con la crescita che tocca il fondo e l’inflazione che torna a scendere”.

“L’improvvisa riapertura della Cina apre la strada a un rapido rimbalzo dell’attività. E le condizioni finanziarie globali sono migliorate quando le pressioni inflazionistiche hanno iniziato a diminuire. Questo, e l’indebolimento del dollaro statunitense rispetto al massimo di novembre, hanno fornito un modesto sollievo ai paesi emergenti e in via di sviluppo.

Peggio le economie avanzate

Per le economie avanzate il rallentamento sarà più marcato, con un calo dal 2,7% dello scorso anno all’1,2% quest’anno ed e all’1,4% il prossimo. Nove economie avanzate su 10 probabilmente rallenteranno.

La crescita degli Stati Uniti rallenterà all’1,4% nel 2023, poiché gli aumenti dei tassi di interesse della Federal Reserve avranno un impatto sull’economia, mentre le condizioni dell’Area euro sono più difficili e si prevede che quest’anno tocchi lo 0,7%, poiché l’0inasprimento della politica monetaria della BCE andrò a controbilanciare i segnali di resilienza alla crisi energetica ed il generoso sostegno fiscale.

Per l’Italia, il Fondo anticipa una crescita dello 0,6% quest’anno, dopo il 3,9% del 2022, per poi anticipare una leggere ripresa nel 2024 allo 0,9%. Una netta revisione al rialzo, giacché in precedenza si stimava una contrazione pari a -0,2% per la penisola nel 2023.

I mercati emergenti e le economie in via di sviluppo hanno già toccato il fondo. Le restrizioni e le epidemie di COVID-19 in Cina hanno frenato l’attività lo scorso anno e con le riaperture si prevede ora una crescita al 5,2%. L’India rimane un punto luminoso ed, insieme alla Cina, rappresenterà quest’anno la metà della crescita globale

Inflazione in rallentamento ma permangono rischi

Quanto all’inflazione, si prevede che diminuirà a livello globale quest’anno, ma anche entro il 2024, sebbene l’inflazione primaria e di fondo media annua prevista sarà ancora al di sopra dei livelli pre-pandemia in oltre l’80% dei paesi.

I rischi per le prospettive economiche rimangono orientati al ribasso – conclude l’FMI – anche se i rischi avversi si sono attenuati da ottobre e alcuni fattori positivi hanno acquisito rilevanza. Fra i rischi si segnalano ancora l’incertezza sulla ripresa cinese, l’inflazione. la guerra in Ucraina e le possibili reazioni avverse die mercati finanziari. Fra i fattori positivi la solidità della situazione economica familiare e un mercato del lavoro solido, così come l’attenuarsi dei colli di bottiglia delle catene di approvvigionamento.
e ai cambiamenti climatici, o al rafforzamento degli investimenti sulle tecnologie verdi.

In crescita il Pil italiano

L’Istat ha comunicato che nel quarto trimestre del 2022 il prodotto interno lordo (PIL), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è diminuito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e cresciuto dell’1,7% in termini tendenziali. Gli analisti si aspettavano un calo su mese dello 0,2% e un aumento su anno dell’1,6%.

Si tratta della prima lieve flessione congiunturale dopo sette trimestri consecutivi di crescita.

La variazione congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto sia nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, sia in quello dell’industria, mentre i servizi registrano una crescita. Dal lato della domanda, vi è un contributo negativo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e uno positivo della componente estera netta.

Nel 2022 il PIL corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato è aumentato del 3,9% rispetto al 2021 (nel 2022 vi sono state tre giornate lavorative in meno del 2021). Si sottolinea che i risultati dei conti nazionali annuali per il 2022 saranno diffusi il prossimo 1 marzo, mentre quelli trimestrali coerenti con i nuovi dati annuali verranno presentati il 3 marzo.