Covid, storica svolta in Cina dopo tre anni: intanto in Italia è boom di casi

Gli aeroporti cinesi riaprono ai voli internazionali dopo oltre mille giorni di chiusura pressoché totale. Ma nel nostro Paese i nuovi contagi e i decessi aumentano

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Maurizio Perriello

Giornalista politico-economico

Giornalista e divulgatore esperto di geopolitica, guerra e tematiche ambientali. Collabora con testate nazionali e realtà accademiche.

Tra vecchie e nuove paure, il 2023 si è aperto ancora con l’incubo della guerra (coi russi che conquistano una roccaforte nel Donbass) e lo spettro del Covid. Dopo la maxi ondata e l’allarme sulle nuove varianti come Kraken (ne abbiamo parlato qui), la Cina registra però una svolta storica dopo oltre mille giorni di chiusura pressoché totale. Intanto però in Italia la curva epidemiologica risale.

La Cina riapre dopo un “blocco” di tre anni

Dopo quasi tre anni di blocco, per la precisione 1.016 giorni, la Repubblica Popolare Cinese si è finalmente riaperta al mondo. Le sezioni degli Arrivi internazionali negli aeroporto di Pechino, Shanghai, Hong Kong e di altri importanti centri del Paese sono tornati a popolarsi di persone, abbracci e contatti umani. Ancora pochissimi i voli atterrati nella capitale tra l’8 e il 9 gennaio, con i passeggeri rigidamente in fila per il tampone e il successivo trasporto nel luogo stabilito per la quarantena (ecco quali varianti ci minacciano).

I controlli stringenti non hanno però impedito le riunioni di famiglia nello scalo per chi arrivava da Varsavia, Francoforte e soprattutto Hong Kong. La Cina aveva imposto il blocco quasi totale degli spostamenti dall’estero nel marzo 2020, in nome della politica “Covid Zero” ormai archiviata.

Ovviamente si parla ancora di flussi molto contenuti e ci vorrà tempo per registrare di nuovo alla “normalità”. Nei tre anni passati i voli consentiti erano pochissimi e venivano dirottati lontano da Pechino, per tenere la capitale al sicuro da contagi e ondate.

Le regole per chi arriva in Cina

Adesso chi arriva in Cina con volo internazionale non dovrà più osservare l’isolamento totale all’interno di una stanza di Covid Hotel per una settimana. Per un periodo le settimane di “clausura sanitaria” erano diventate due al culmine del “programma di prevenzione”: 14 giorni più 7 di osservazione domiciliare.

La concessione maggiore del governo cinese riguarda un servizio a lungo atteso dai cittadini: l’emissione e il rinnovo dei passaporti per l’estero presso lo scalo di Pechino. Non solo: verrà ripreso il rilascio anche dei visti ordinari e dei permessi di residenza temporanea per gli stranieri. Nella fase iniziale di questa riapertura, a Hong Kong sono consentiti 60mila arrivi e altrettante partenze al giorno via terra, mare e cielo.

La situazione in Italia

Nel frattempo in Italia la curva dei casi di Covid si mostra in crescita, con un aumento dell’11,4% nella settimana dal 30 dicembre 2022 al 5 gennaio 2023 rispetto a quella precedente. Stando al monitoraggio della Fondazione Gimbe, i decessi legati al virus salgono del 9,8%, superando quota 100 ogni giorno ormai da quattro settimane. Dal 30 dicembre al 5 gennaio i nuovi casi sono aumentati da 122.099 a 135.977 e i morti da 706 a 775, per una media di 111 al giorno (rispetto ai 101 della settimana precedente).

L’incremento generale dei contagi si riflette anche a livello particolare in ben 14 Regioni, con un picco del +44,4% in Puglia. Sono invece 7 le Regioni che evidenziano un calo dei nuovi casi: si va dal -0,4% del Piemonte al -45% della Valle D’Aosta. In nessuna Provincia l’incidenza supera i 500 casi per 100mila abitanti.