Nella notte tra il 4 e il 5 novembre un documento contenente gli accordi tra ministero dell’Economia, Lufthansa e altre compagnie aeree per l’assegnazione degli slot lasciati liberi dalla società tedesca dopo l’acquisizione di Ita sarebbe dovuto arrivare alla Commissione europea. Sembrava tutto pronto, ma nella mattinata del 5 novembre il Corriere della Sera ha riportato che questo dossier è stato bloccato.
Una fonte vicina ai lavori avrebbe dichiarato che il ministero avrebbe bloccato la trattativa dopo che Lufthansa avrebbe chiesto di abbassare la cifra dell’intero accordo. La compagnia tedesca ha negato la circostanza in una dichiarazione all’agenzia di stampa Ansa, dichiarando di aver firmato entro la scadenza.
Ita-Lufthansa: piano bloccato nella notte
Un altro colpo di scena nella vicenda dell’acquisizione di Ita Airways da parte di Lufthansa. L’accordo finale che doveva assegnare gli slot negli aeroporti italiani e tedeschi, lasciati liberi dopo l’intervento dell’antitrust europea, non è stato firmato. Il termine ultimo era la mezzanotte tra il 4 e il 5 novembre, ma stando a quanto riporta il Corriere della Sera, il documento non sarebbe mai arrivato a Bruxelles.
A mancare sarebbe stata la firma del ministero dell’Economia e delle Finanze, che avrebbe incontrato problemi nelle discussioni di alcune clausole con Lufthansa. Una fonte citata dal Corriere della Sera e dall’agenzia di stampa Ansa riporta anche che sarebbe stata la compagnia tedesca a chiedere di rivedere al ribasso gli 829 milioni di euro dovuti per chiudere l’affare.
Circostanza nettamente smentita da Lufthansa, che ha dichiarato all’Ansa: “Lufthansa aderisce all’accordo del 2023 con il ministero dell’Economia e delle Finanze italiano per acquisire una quota del 41% in Ita Airways. L’azienda ha firmato il pacchetto di misure correttive necessarie entro la scadenza concordata.”
Già assegnati ad altre compagnie gli slot
Nella giornata del 4 ottobre erano circolati anche i nomi delle compagnie aeree che avrebbero preso il posto di Lufthansa e Ita negli slot, soprattutto a Linate e Fiumicino, lasciati liberi. Si trattava di EasyJet, compagnia low cost britannica, Air France e Iag, la holding anglo-spagnola che controlla British Airways, Iberia e Vueling.
Un cambiamento molto importante per gli aeroporti italiani, soprattutto perché inserisce alcune compagnie low cost, in particolare EasyJet e Vueling, in slot che erano in precedenza occupati da due vettori tradizionali come Ita e Lufthansa. L’accordo sembrava essere in dirittura d’arrivo già nel pomeriggio e pronto per essere presentato alla Commissione europea entro mezzanotte, ma così non è stato.
Le compagnie aeree coinvolte avevano infatti già firmato l’accordo, così come affermano di aver fatto sia Ita che Lufthansa. L’acquisto del vettore italiano da parte della società tedesca è l’ultima parte del percorso di smantellamento di Alitalia, la vecchia compagnia di bandiera trasformata in una bad company, dalla quale è invece nata Ita. Il Governo aveva concluso il 3 luglio una lunga trattativa che aveva coinvolto anche l’antitrust europea. L’Ue aveva infatti rilevato il rischio che, in alcuni aeroporti italiani e tedeschi, Ita e Lufthansa sarebbero state troppo presenti.