Da più di un secolo i buoni fruttiferi postali, emessi da Cassa Depositi e Prestiti e collocati sul mercato da Poste Italiane, sono tra gli strumenti di risparmio e investimento preferiti dagli italiani. Essi hanno accompagnato, infatti, intere generazioni. I nonni, ad esempio, li acquistavano per garantire un futuro ai loro nipoti, mentre i genitori li usavano per pagare gli studi ai figli.
Oggi, con l’inflazione che non accenna ad arretrare e gli stipendi fermi, sono tornati a essere un porto sicuro per molti. Il motivo è che si tratta di un prodotto sicuro, perché garantito dallo Stato e poi perché rispetto ad azioni e fondi non seguono l’andamento della Borsa. Tra gli ultimi titoli collocati, c’è il buono indicizzato all’inflazione italiana. Ecco come funziona, che rendimento offre e quali sono le sue principali caratteristiche.
Indice
Che cos’è un Bfp indicizzato all’inflazione?
Il buono fruttifero postale indicizzato all’inflazione è un tipo di investimento sicuro offerto da Poste Italiane e pensato per proteggere il denaro dall’aumento dei prezzi ovvero dall’inflazione. Tale tipologia di titolo dura 10 anni e non si riceve in forma cartacea. Esiste infatti solo la versione dematerializzata.
È necessario però avere attivo anche un conto di regolamento che può essere il libretto di risparmio o il conto BancoPosta. Il buono deve poi avere la stessa intestazione del conto su cui è registrato. Il punto di forza della versione digitale del titolo è che non si rischia che vada in prescrizione in quanto alla scadenza, il denaro finirà direttamente sul conto collegato. Finché i buoni saranno attivi, quindi, non sarà possibile chiudere il conto.
Il funzionamento
Se si decide di sottoscrivere un buono indicizzato all’inflazione:
- si riceve un interesse fisso lordo ogni anno;
- oltre all’interesse, è possibile ottenere anche un aumento del capitale in base a quanto crescono i prezzi in Italia e quindi per l’inflazione.
Significa che se i prezzi aumentano anche il valore dell’investimento può salire.
Per acquistare tali titoli ci si potrà recare direttamente agli sportelli di Poste Italiane oppure l’acquisto potrà essere effettuato online.
I buoni fruttiferi postali indicizzati all’inflazione così come tutti gli altri bfp hanno poi le seguenti caratteristiche:
- possono essere acquistati solo da persone fisiche e non dalle aziende;
- possono essere intestati anche a più persone ma massimo a quattro;
- non si possono intestare a maggiorenni e minorenni e nemmeno solo a minorenni.
Tali buoni si possono acquistare, inoltre, solo a partire da 50 euro (e poi multipli di tale cifra) in modalità online se si ha un libretto Smart o un conto BancoPosta e si sono attivati i servizi online. In alternativa si possono acquistare presso l’ufficio postale portando con sé la carta di identità o un documento che certifichi l’identità e il codice fiscale.
Se non si vuole perdere tempo si può anche prenotare l’appuntamento sul sito ufficiale delle Poste o tramite l’app Poste Italiane. In quest’ultimo caso si dovrà inserire nella barra “ricerca” della mappa il nome della città, il codice di avviamento postale o l’indirizzo preferito. Fatto ciò si aprirà una cartina del luogo indicato e in giallo comparirà la scritta Pt ovvero dell’ufficio postale presente in quella zona nel quale si potrà prenotare il servizio online. Cliccandoci su apparirà l’indirizzo e l’orario e comparirà inoltre la voce “prenota”. Per poter effettuare quest’ultima operazione sarà necessario loggarsi al sito inserendo le proprie credenziali.
Gli interessi
Ogni buono fruttifero postale indicizzato all’inflazione dura 10 anni dalla data in cui viene acquistato. Il limite per l’acquisto è di 50 euro mentre nella medesima giornata si possono acquistare fino a 1 milione di euro, anche in uffici diversi.
Per quanto riguarda il tasso di interesse annuo lordo, dalle condizioni in vigore dal 7 marzo 2024, si evince che:
- dopo 1 anno di possesso sarà dello 0,00%;
- dopo 2 anni dello 0,25%;
- dopo 3 anni dello 0,28%;
- dopo 4 anni dello 0,30%;
- dopo 5 anni dello 0,33%;
- dopo 6 anni dello 0,36%;
- dopo 7 anni dello 0,41%;
- dopo 8 anni dello 0,47%;
- dopo 9 anni dello 0,53%;
- dopo 10 anni dello 0,60%.
Poste comunica che tale tasso non è rivalutato però sulla base dell’evoluzione dell’inflazione italiana al lordo degli oneri fiscali.
Gli interessi, inoltre, come spiega Poste Italiane, vengono calcolati “su base bimestrale in regime di capitalizzazione semplice e capitalizzati annualmente in regime composto”. Sono poi eventualmente rivalutati e corrisposti al momento del rimborso.
A partire dai diciotto mesi dalla sottoscrizione, il capitale investito e gli interessi maturati vengono rivalutati in base all’inflazione italiana. Quest’ultima viene misurata mediante l’indice Foi, che è quello dei prezzi al consumo per operai e impiegati esclusi i tabacchi, calcolato ogni mese dall’Istat.
Per quanto riguarda il calcolo del valore del bfp, ogni due mesi, si calcola un nuovo valore di rimborso lordo con questa formula:
valore di rimborso lordo = capitale iniziale sottoscritto x coefficiente di indicizzazione relativo al bimestre x coefficiente fisso lordo relativo al bimestre.
Nel caso in cui si chieda però il rimborso prima dei diciotto mesi dalla data di sottoscrizione, gli interessi, non verranno erogati.
Costi, tasse e imposta di bollo
Per sottoscrivere il buono fruttifero postale indicizzato all’inflazione nonché tutti gli altri titoli disponibili non si paga nulla. Gli interessi che si maturano, poi, sono tassati con un’imposta del 12,50% come stabilito dal D.lgs numero 239 del 1996.
Chi non è residente in Italia, però, in presenza di alcune condizioni, non è tenuto al pagamento di tale tassa.
I buoni postali, inoltre, sono esentati dall’imposta di successione per cui non si pagano le tasse se vengono ereditati. In più, insieme con i titoli di Stato, sono fuori dall’Isee.
I bfp sono soggetti infine all’imposta di bollo. Quest’ultima non deve essere corrisposta se alla scadenza il valore del rimborso è uguale o inferiore a 5.000 euro.
Ecco un esempio:
supponiamo di aver acquistato in data 1° maggio 2025 un buono fruttifero indicizzato all’inflazione di 5.000 euro. Dal calcolatore di Poste Italiane si evince che il valore di rimborso netto alla scadenza sarà di 5.269,46 euro. Tale cifra è al netto della ritenuta fiscale sugli interessi e al lordo dell’imposta di bollo. La data di prescrizione sarà poi il 4 aprile 2045.
In merito a tale esempio, Poste Italiane comunica che il valore su indicato relativo ai bfp indicizzati all’inflazione è puramente indicativo in quanto al momento del calcolo, il parametro di riferimento ovvero indice Foi potrebbe non essere noto.