Impennata del gas per la guerra in Israele, quanto costa

Lo scontro armato tra Israele e Palestina, scoppiato il 7 ottobre, fa temere il peggio per l'economia col prezzo del gas destinato a crescere ancora una volta

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

La guerra in Israele, scoppiata dopo il violento raid missilistico avvenuto sabato 7 ottobre da parte di Hamas, fa tremare tutti. Il mondo della politica si preoccupa per gli sviluppi che avrà il conflitto, sia dal punto di vista diplomatico sia strettamente economico perché, e la guerra in Ucraina ne è un chiaro esempio, l’impatto dello scontro tra Israele e Palestina avrà risvolti importanti. Su tutti preoccupa il balzo del costo del petrolio e del gas che nell’ultimo anno hanno subito sovrapprezzi importanti mettendo in crisi le tasche degli italiani e non solo.

Quanto costa oggi il gas

A quattro giorni dallo scoppio del conflitto, con la tensione che si è fatta massima nella Striscia di Gaza, il prezzo del gas ha subito una forte impennata. Se inizialmente tutte le preoccupazioni erano state riversate sul costo del petrolio, che ha subito un rincaro facendo temere il peggio, di certo non è andata meglio al prezzo del gas che è cresciuto nelle ultime ore.

Secondo le prime stime, infatti, ha guadagnato di quasi il 15% a 43,95 euro al MWh, tornando ai livelli dello scorso 26 settembre. Un balzo importante che fa temere anche per le bollette di luce e gas che potrebbero subire forti aumenti. Per quanto riguarda la luce, infatti, le prime previsioni sono di un aumento di 115 euro annui a famiglia rispetto alle attuali tariffe, portando la spesa della luce e quota 879 euro.

Per il gas, invece, la bolletta potrebbe salire addirittura a 1.526 euro annui a nucleo con un incremento pari a +199 euro annui. Si tratterebbe quindi di un rincaro complessivo tra luce e gas di 314 euro annui a famiglia con una spesa totale per le forniture energetiche che volerebbe a quota 2.405 euro all’anno a nucleo.

L’allarme del ministro Urso sul prezzo del gas

Una situazione che non può far dormire sonni tranquilli a nessuno, a maggior ragione al ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso che da giorni si sta muovendo per cercare di comprendere le giuste mosse da mettere in atto per cercare di attutire quanto più possibile una nuova onda d’urto pronta a investire l’economia italiana dopo lo scoppio del conflitto nella Striscia di Gaza.

Dopo la guerra in Ucraina, infatti, le conseguenze furono davvero pesanti e ora che la situazione sembrava essere in leggero miglioramento, un’altra importante grana ha coinvolto il nostro Paese. Urso si è detto preoccupato: “Ci sono rischi, è una situazione d’emergenza“.

La previsione di Assoutenti sul gas

L’allarme è stato lanciato anche da Assoutenti, le cui stime di crescite delle bollette fanno tremare i consumatori. “Aumenti che arriverebbero nel momento peggiore, ossia nei mesi invernali quando gli italiani accendono gli impianti di riscaldamento e concentrano l’80% dei consumi annui di gas” ha commentato il presidente Furio Truzzi.

Da parte di Assoutenti c’è quindi la speranza “che il governo italiano di concerto con l’Europa sappia adottare adeguate misure di contrasto nell’ipotesi di una prossima improvvisa fiammata delle quotazioni energetiche”, con i prezzi che potrebbero balzare oltre il 15% in una situazione pronta a mettere ancora una volta in ginocchio l’economia delle famiglie già fortemente in difficoltà.