Continua a salire il prezzo dell’Rc auto, arrivato a un costo medio di 400 euro. Lo rivela l’Ivass che ha registrato sulle polizze stipulate a maggio un aumento del +6,8% su base annua in termini nominali e del +6% in termini reali. Secondo i dati dell’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni, per gli automobilisti a classi di merito superiori alla prima, il rincaro è dell’11%.
Quanto è aumentato il prezzo dell’Rc auto
Dall’analisi Ivass emerge, dunque, le conferma sulla tendenza stimata nella recente relazione annuale dello stesso Istituto: secondo il report, il premio medio delle polizze sta continuando a salire da due anni, arrivando nel primo trimestre 2024 al +7,2% su base annua. Un effetto, ha spiegato l’Autorità, dell’inflazione ma anche del fatto che “si sono affievoliti gli effetti di alcune riforme”, come l’Rc auto familiare.
Tutte le province italiane registrano incrementi di prezzo, dal +1,7% di Vibo Valentia fino al +10% di Prato e Roma e si allarga anche il differenziale di premio tra Nord e Sud: 264 euro (+8,1%) prendendo come riferimento Napoli e Aosta.
Le proteste delle associazioni dei consumatori
Nonostante un calo rispetto alla crescita nominale annua rilevata al +7,9%, l’ennesimo rincaro sul costo dell’Rc auto ha fatto scattare le proteste delle associazioni dei consumatori: secondo quanto spiegato dall’Ivass, infatti, la riduzione non significa che l’importo dei premi stia diminuendo, ma che sta calando il ritmo al quale aumenta.
“Rialzo ingiustificato”, sostiene l’Unione Nazionale Consumatori, aggiungendo che “si tratta di un rincaro lunare, che certo non dipende dall’inflazione, visto che i premi salgono del 6% in termini reali”.
Secondo Codacons, “le tariffe Rc auto continuano a salire nonostante il miglioramento dei conti economici delle imprese assicuratrici e l’aumento della loro redditività, e in due anni i rincari delle polizze hanno determinato una stangata complessiva da +1,5 miliardi di euro in capo agli automobilisti italiani”.
L’associazione dei consumatori sottolinea inoltre che “in poco più di due anni le tariffe Rc auto hanno subito un rincaro complessivo del 13,3%, incrementi che non appaiono giustificati dall’aumento della incidentalità in Italia, e che cozzano con la situazione economica delle compagnie di assicurazioni per le quali la dotazione patrimoniale si è consolidata, la redditività è migliorata e la liquidità è divenuta più distesa”.
“Le imprese assicuratrici da un lato sono sempre più ricche, dall’altro sempre meno multate dall’Ivass”, denuncia Assoutenti, sottolineando, come emerso dal rapporto 2023 dell’Ivass, che il risultato di esercizio del settore sia salito a 8 miliardi di euro, con utili in crescita del +249% rispetto all’anno precedente, mentre l’Autorità ha emesso 130 provvedimenti verso compagnie di assicurazioni e intermediari, di cui 56 conclusi con sanzioni pecuniarie, 50 non pecuniarie e 24 con l’archiviazione.
Assoutenti ha stilato anche una classifica dei prezzi medi delle polizze, mettendo in evidenza le differenze tra diverse zone d’Italia: Napoli e Prato, con un prezzo medio di 580 euro, si confermano le province italiane con l’Rc auto più caro, seguite da Caserta (515 euro) e Pistoia (503 euro). Se però si considera l’aumento percentuale annuo, sono Roma e Prato le città che hanno subito i rincari più rilevanti sul prezzo delle assicurazioni, in aumento del 10% su maggio 2023, seguite da Nuoro (+9,8%) e Biella (+9,2%).
La città più conveniente per il costo dell’assicurazione è Enna, con una media di 285 euro, seguita da Potenza con 296 euro. Gli aumenti più lievi si sono registrati a Vibo Valentia (+1,7%) e Cosenza (+3%).