Il Governo modifica la Manovra con 4 emendamenti: cambiano anche le pensioni

Rinviata l'approvazione delle Legge di Bilancio in attesa delle modifiche del Governo in tema di sicurezza, enti locali, investimenti e soprattutto sulla previdenza del personale pubblico

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Quattro emendamenti per fare ripartire la Manovra bloccata al Senato. Per la terza volta la conferenza dei capogruppo rimanda l’arrivo in Aula della Legge di Bilancio, in attesa che l’Esecutivo aggiusti il tiro sui provvedimenti, e i tempi per l’approvazione si allungano. Il Governo Meloni è ancora al lavoro sulle modifiche in materia di sicurezza, enti locali, investimenti e soprattutto sul calcolo delle pensioni del personale pubblico, su cui da più parti è stata invocata una marcia indietro rispetto ai primi tagli. Intervento che per le opposizioni rimane comunque insufficiente, dato che riguarderebbe solo il comparto della sanità.

Gli emendamenti

Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, annuncia che la Manovra verrà discussa a Palazzo Madama a partire dal 18 dicembre e comunica i titoli delle correzioni al testo previste nelle prossime ore: “C’è la necessità di depositare alcuni emendamenti su alcune questioni molto importanti”, ha dichiarato al termine della conferenza dei capigruppo in Senato.

La prima riguarda la revisione dei criteri di calcolo delle pensioni del personale sanitario, una norma molto attesa” ha spiegato il ministro.

“Per quanto concerne l’emendamento del Governo alla manovra la modifica chiarirà che non vi saranno penalizzazioni per le pensioni di vecchiaia. Per il comparto sanità sarà previsto anche un ulteriore meccanismo di tutela” ha sottolineato Ciriani parlando al Senato.

Il responsabile per i Rapporti con il Parlamento ha proseguito annunciando che la seconda modifica riguarderà “la copertura dell’accordo sindacale con le forze armate e di polizia. Poi il Governo stanzierà un fondo aggiuntivo per le Regioni speciali che hanno avuto una penalizzazione con il rinnovo delle trattenute Irpef. Ci sarà un fondo per quelle ordinarie per ristorare in tema di aumenti di costo dell’energia. Il quarto è un intervento sugli investimenti, con una rideterminazione dei costi del Ponte sullo Stretto, e poi in tema di strade e autostrade”.

Sull’opera tanto voluta dal ministro delle Infrastutture Matteo Salvini, Ciriani ha aggiunto che l’intervento “riguarderà una diversa strutturazione dei costi a carico dello Stato e delle Regioni”. “Non posso entrare nel dettaglio tecnico perché voglio aspettare il testo definitivo” ha concluso (qui avevamo parlato del progetto definitivo sul Ponte sullo Stretto).

L’intervento sulle pensioni pubbliche

Il tema centrale rimane quello del taglio delle pensioni di circa 700mila dipendenti pubblici tra impiegati degli enti locali, personale sanitario, insegnanti e ufficiali giudiziari, per effetto del ricalcolo dei coefficienti di trasformazione. Una norma inserita nella prima bozza della Manovra sulla quale Giorgia Meloni ha promesso correzioni. Ma al momento il dietrofront riguarderebbe soltanto medici e infermieri (qui avevamo già parlato del emendamento in Manovra per i medici).

“Sul nodo delle pensioni il governo pare faccia una mezza marcia indietro – è il commento della portavoce di Azione Mariastella Gelmini – Se da un lato, consapevole dell’errore commesso, corregge il taglio previsto per gli operatori sanitari, dall’altro sembra confermare quello annunciato per insegnanti e dipendenti pubblici degli enti locali”.

“Tutto questo è inaccettabile, l’articolo 33 della manovra non va modificato, ma cancellato. Non ci sono cittadini di serie A e di serie B” ha concluso la senatrice.

Anche il capogruppo del Pd al Senato, Francesco Boccia, ha dichiarato di essere preoccupato, nonostante il tentativo di porre rimedio da parte del Governo, “perché non sono le richieste fatte dai medici nello sciopero di ieri (5 dicembre, ndr) e non toccano tutti gli altri operatori, continueranno a penalizzare gli insegnanti e tutti gli altri dipendenti pubblici”.

“Siamo molto preoccupati, perché evidente che nonostante la maggioranza non abbia presentato emendamenti alla legge di bilancio, il Governo corregge la stessa Legge di Bilancio. Siamo davvero senza parole. Siamo qui, cercheremo di mandarli sotto sui temi rilevanti, a partire dalla previdenza – ha detto ancora Boccia -. Prima hanno fatto tagli alle pensioni, ora cercano di aggiustarne alcuni ma il numero di medici, infermieri e insegnanti che stanno chiedendo di andare in pensione prima stanno aumentando”.