L’Italia sta accelerando il suo percorso verso l’indipendenza dal gas della Russia. Mentre il Nord Stream rischia di rimanere fuori uso per i danni subiti dopo il sabotaggio di questi giorni, giungono buone notizie sul doppio percorso che deve portare a liberarsi definitivamente dal ricatto di Mosca. Sarà necessario fare sacrifici almeno per tutto il 2023, ma le prospettive ora sono meno fosche.
Obiettivo 90% raggiunto
L’Italia ha raggiunto l’obiettivo del 90% degli stoccaggi di gas in anticipo rispetto alla scadenza di fine autunno. “Un traguardo reso possibile dall’intenso lavoro portato avanti dal governo in questi mesi, grazie anche a Snam e al supporto di Gse e Arera” sottolinea il ministro, Roberto Cingolani. “Tale risultato ci consente di puntare verso un obiettivo ancora più ambizioso, al quale lavoreremo nelle prossime settimane, volto a raggiungere il 92-93% di riempimento degli stoccaggi, così da garantire maggior flessibilità in caso di picchi sui consumi invernali”. Secondo gli esperti, ora l’Italia rischia un razionamento solo dalla fine di febbraio, quando le temperature tendono comunque a tornare miti.
Forniture alternative
L’altra buona notizia riguarda le forniture alternative. Enel ha siglato con Sonatrach, la compagnia petrolifera statale algerina, una serie di accordi relativi ai contratti di fornitura di gas naturale. In particolare, “hanno concordato una fornitura di volumi addizionali per il 2022 e la possibilità di volumi incrementali negli anni successivi, oltre che un aggiustamento dei prezzi di vendita che tenga conto delle attuali condizioni di mercato”.
L’obiettivo dichiarato è quello di arrivare a fare a meno del gas russo, cercando un equilibrio con gli altri fornitori. Operazione non facile visti gli errori del passato. Si deve diversificare senza sottostare a nuovi ricatti. Non è detto che ci si riesca completamente, ma si stanno facendo passi avanti concreti.
Ora i rigassificatori
L’Eni pensa di poter essere indipendente dal gas russo entro l’inverno 2024-2025, ma per riuscirci serviranno più rigassificatori, ha ribadito l’Ad di Eni, Claudio Descalzi, all’Italian energy summit del Sole 24 ore. L’obiettivo dell’indipendenza dal gas russo può essere possibile grazie al ricorso delle forniture oltre che da Algeria e Nord Europa, ha aggiunto Descalzi, anche da Egitto, Nigeria, Congo, Mozambico, Qatar, Indonesia. “Tutti questi capitoli nuovi porteranno un contributo che nell’inverno 2024-2025 ci porteranno a essere indipendenti dalla Russia” ha precisato il manager.
Parlando del rigassificatore di Piombino, l’amministratore delegato di Snam, Stefano Venier, ha detto: “Abbiamo la scadenza del 30 ottobre per il via libera e non ho motivo in questo momento che non si possa chiudere positivamente”. “Poi avremo per Piombino sei mesi di intenso lavoro per rendere il rigassificatore disponibile per la prossima estate”.