Il mercato europeo delle IPO – initial public offertings sembra mostrare segnali di vitalità dopo un lungo periodo di stasi. Nelle ultime settimane, diverse società di settori eterogenei — dalla fintech alla difesa, passando per software ed energia — hanno intrapreso la via della quotazione, alimentando le speranze di una più ampia ondata di debutti in Borsa.
Da Francoforte a Zurigo: l’onda delle IPO
Tra gli esempi più recenti spiccano Aumovio, fornitore di componenti auto nato dallo spin-off di Continental, approdato alla Borsa di Francoforte, e Swiss Marketplace Group, che ha scelto la piazza di Zurigo. Quest’ultima, valorizzata a 5,7 miliardi di dollari, ha visto le proprie azioni salire oltre il prezzo di collocamento, un segnale incoraggiante per gli investitori.
Svezia protagonista
Il fermento non riguarda solo Germania e Svizzera. In Svezia sono attesi due debutti di peso: la prima è Verisure, società di sistemi di sicurezza sostenuta dai fondi di private equity, punta a una raccolta da 3,1 miliardi di euro per finanziare l’espansione internazionale e ridurre il debito. Parallelamente, NOBA, una banca digitale svedese, prevede un’operazione da 3,7 miliardi di dollari sul Nasdaq Stockholm.
Scatta una nuova fase
Il rilancio delle IPO europee arriva dopo mesi difficili, in cui il continente ha sofferto il confronto con i mercati statunitensi e asiatici. Tra gennaio e agosto, il Nord America ha raccolto 17,7 miliardi di dollari tramite 153 operazioni, contro i soli 5,5 miliardi di euro da 57 IPO in Europa (dati FactSet).
Non a caso, alcune società come Stada e OLB hanno preferito optare per vendite private piuttosto che affrontare l’incertezza dei mercati pubblici. Eppure, segnali di ottimismo non mancano. La combinazione di bassa volatilità e ritorni azionari più appetibili in euro, complice il dollaro debole, sta attirando capitali statunitensi verso l’Europa.
Il gap con gli Usa
Resta comunque lontano il divario rispetto al forte afflusso osservato in USA di recente. La scorsa settimana Pattern ha debuttato sul Nasdaq con una capitalizzazione di 2,5 miliardi di dollari, che segue il debutto sul listino tech statunitense di Netskope con una valutazione di 7,3 miliardi di dollari e nei giorni precedenti Black Rock Coffee Bar (0,9 miliardi di dollari) e Gemini (3,3 miliardi di dollari).
Sul NYSE sono sbarcate WaterBridge (2,3 miliardi di dollari), StubHub (8,6 miliardi di dollari), Via Transportation (3,7 miliardi di dollari) e soprattutto Klarna con una capitalizzazione di 15 miliardi di dollari.