Imprese, per i CFO 2024 sarà sotto il segno della crescita

Nonostante l'inflazione resti la principale preoccupazione: i numeri della survey condotta dall’Office of the CFO Solutions di FTI Consulting, in collaborazione con CFO Dive

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Redazione

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Aumenta tra  i Chief Financial Officer  l’interesse per l’outsourcing in ambito finanziario, grazie ai vantaggi che questo offre in termini di riduzione dei costi e alla possibilità di accedere a competenze specializzate. L’indagine mostra che le aziende con oltre 1 miliardo di dollari di fatturato esternalizzano in media il 26% delle loro funzioni finanziarie, contro la media del 19% delle organizzazioni con meno di 100 milioni di dollari. E’ uno degli aspetti che emerge dalla nuova survey condotta dall’Office of the CFO Solutions di FTI Consulting, in collaborazione con CFO Dive.L’indagine ha coinvolto più di 375 CFO in Europa, Medio Oriente e Africa (“EMEA”), Nord America, Asia e Australia per identificare le loro priorità strategiche del 2024.

Imprese, come sarà il 2024?

Nonostante un contesto economico che resta sfidante, i CFO prevedono una crescita nei prossimi 12 mesi con l’inflazione che rimane comunque la principale sfida da affrontare. Tra gli intervistati si registra un crescente ottimismo sulla ripresa dell’economia globale, con quasi tre quarti (74%) dei rispondenti che dichiarano di aspettarsi una crescita a doppia cifra nel 2024 ed il 33% del campione esaminato che anticipa una crescita superiore al 30%.

“Emerge un maggior ottimismo da parte di molti CFO rispetto alla crescita per quest’anno, anche se l’inflazione rimane comunque la preoccupazione principale”, ha dichiarato Claudia Lotti Senior Managing Director e membro dell’OCFO EMEA Steering Committee di FTI Consulting. “La pianificazione strategica, la riduzione dei costi attraverso il miglioramento delle previsioni, gli investimenti in tecnologia finanziaria e soprattutto l’attenzione alle competenze saranno i temi su cui i dirigenti finanziari rivolgeranno la loro attenzione nel 2024. Si tratta di un’agenda molto fitta la cui chiave del successo risiederà nella capacità di raccogliere informazioni utili per guidare il processo decisionale e il cambiamento del management”. 

 

CFO ottimisti

Aumento delle pressioni legate alla competitività – L’inflazione rimane la preoccupazione principale per il 76% degli intervistati, con un picco pari all’85% tra i CFO dell’area EMEA, mentre a livello globale il 74% ritiene che l’aumento della pressione competitiva rappresenterà un rischio considerevole per le loro aziende, anche considerando la possibilità che i concorrenti possano rinunciare a parte dei margini per conservare o guadagnare mercato. L’attuale contesto competitivo potrebbe inoltre indurre le aziende a privilegiare una logica di guadagni a breve termine a discapito di una redditività di lungo periodo. Tuttavia, questo approccio può portare a decisioni che, seppur vantaggiose nell’immediato, potrebbero compromettere la stabilità futura di una società, soprattutto qualora il contesto economico subisse dei cambiamenti.

L’84% degli intervistati concorda sulla necessità di migliorare l’accuratezza delle metodologie di previsione all’interno delle loro organizzazioni per agevolare la definizione delle priorità e fornire un supporto nell’allocazione di capitali e risorse per le iniziative strategiche. Gli investimenti nelle tecnologie finanziarie e nell’automazione sono stati identificati come l’area di miglioramento principale dall’86% degli intervistati, nonostante diversi CFO ammettano che la mancanza di budget e competenze in questi ambiti rappresentino dei forti ostacoli alla crescita.

Numeri e tendenze

Nell’area EMEA, il 90% dei CFO intervistati ritiene che le tecnologie finanziarie e l’automazione dei processi necessitino di miglioramenti. Infatti, quasi la totalità dei CFO (95%) ritiene che processi manuali e troppo complessi abbiano attualmente un impatto negativo sulla loro organizzazione finanziaria. Eliminando o riducendo i processi manuali attraverso l’innovazione, i CFO possono ottenere significativi risparmi sui costi, consentendo di ridistribuire le risorse in aree strategiche quali iniziative di crescita, ricerca e sviluppo.

Resta elevata la richiesta di competenze in ambito finanziario in un contesto in cui la disponibilità di talenti è invece in calo. Più di metà degli intervistati (51%) ritiene che la ricerca di risorse qualificate rappresenterà la sfida più complessa di questo 2024, e ben il 90% intende dedicare più tempo alla ricerca e alla retention di talenti rispetto a quanto fatto nel 2023. I CFO dell’area EMEA elencano questo bisogno tra le loro principali priorità, un dato che sottolinea ancora una volta il gap esistente tra la domanda e l’offerta di competenze nella regione; a livello globale, il 40% dei CFO è alle prese con la carenza di professionisti qualificati in ambito finanziario e con le difficoltà collegare alla loro retention.