Criptovalute, l’Ue vuole affidare all’ESMA superpoteri di vigilanza

L'Autorità di vigilanza dei mercati europea dovrebbe centralizzare tutti i poteri in materia di cripto-attività, compresa l'autorizzazione di nuove attività, e valutare se e quando cedere parte di questi poteri alle autorità nazionali

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Redazione

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L’Ue sta pensando di affidare all’ESMA – l’equivalente europea della nostra Consob –  la vigilanza sui mercati delle criptovalute. Una bozza di regolamentazione su cui Bruxelles sta lavorando prevede infatti di affidare alla European Securities and Market Authority poteri di supervisione diretta sui fornitori di servizi legati alle cripto-attività (CASP o Crypto-Asset Service Providers). I poteri rafforzati includere il potere di autorizzare nuove attività e/o fornitori di servizi, di effettuare ispezioni ed imporre eventuali sanzioni. La nuova regolamentazione dovrebbe essere presentata dalla Commissione europea il prossimo 3 dicembre, ma deve ancora ricevere il parere del Parlamento europeo e del Consiglio.

Il pressing di Bruxelles per affidare superpoteri all’ESMA

La Commissione europea sta facendo pressioni affinché l’autorità di regolamentazione dei mercati, una sorta di “Consob europea”, ottenga nuovi poteri per supervisionare tutte le aziende crypto operanti nel blocco. Una mossa che potrebbe stravolgere anni di lavoro da parte degli organismi di controllo nazionali e delle aziende per regolamentare il settore.

La bozza di regolamento anticipata da alcuni funzionari europei in vista della pubblicazione ufficiale a dicembre propone l’ESMA come supervisore diretto di tutti i fornitori di servizi di criptovalute. L’Autorità diverrebbe anche responsabile dell’autorizzazione di nuove attività.

Lo status attuale

Al momento, le società di criptovalute sono tenute a ottenere l’autorizzazione in almeno uno Stato membro, in base a quanto previsto dall’attuale regolamentazione del MiCA, la direttiva europea sui mercati delle criptovalute, in vigore dal 2023. Una volta concessa in uno Stato europeo, tale autorizzazione consente alle aziende di offrire i propri servizi in tutta l’Ue.

La nuova regolamentazione annullerebbe dunque “anni di lavoro” delle autorità di regolamentazione nazionali e delle aziende, per implementare la nuova procedura. Tuttavia, la proposta della Commissione consentirebbe all’ESMA di delegare i suoi compiti alle autorità nazionali, ove opportuno.

Centralizzazione o decentralizzazione?

La nuova regolamentazione, dunque, accentrerebbe sull’ESMA tutti i poteri di vigilanza. Una evoluzione che gli operatori di mercato ed i gruppi di pressione non hanno ben accolto in questa fase iniziale, ma l’UE sta caldeggiando, con il sostegno di alcuni Stati membri, per armonizzare la regolamentazione sul settore e la vigilanza.

La nuova regolamentazione fa parte di un più ampio sforzo da parte di Bruxelles di centralizzare la supervisione dei mercati, che include l’affidamento all’ESMA della supervisione diretta su stanze di compensazione, depositari e sedi di negoziazione. L’iniziativa è stata sostenuta con entusiasmo dalla Francia e dalle istituzioni europee, ma viene osteggiata da alcuni Stati membri, restii a cedere poteri, e dalle aziende che temono un ulteriore stretta della regolatoria.

Le modifiche arrivano dopo che, a settembre, le autorità di regolamentazione nazionali di Francia, Austria e Italia, in un position paper, avevano chiesto all’ESMA di supervisionare direttamente le principali società di criptovalute, mentre le aziende più piccole sarebbero rimaste sotto la giurisdizione locale. Una sorta di centralizzazione a metà.