Immobiliare a due velocità: il focus resta sulle banche centrali

Riflettori su quello che è successo durante l'ultima settimana nel comparto immobiliare, partendo dalle aziende quotate a Piazza Affari e dai dati di settore

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Redazione

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Pubblicato: 21 Giugno 2025 09:00

Si chiude una settimana contrastata per il comparto immobiliare, che ha risentito, da un lato, delle rinnovate tensioni geopolitiche, dall’altro della politica restrittiva delle  banche centrali, che mantengono un atteggiamento nel complesos cauto rispetto all’inflazione ed alla politica monetaria.

Fed e BoE si confermano prudenti

La Federal Reserve ha mantenuto invariata la politica monetaria al 4,25-4,5%, come ampiamente previsto. Il dot plot ha segnalato ancora due tagli di 25 punti base nel 2025 e le previsioni sul PIL sono state riviste al ribasso. La Banca d’Inghilterra, senza sorprese, ha deciso di mantenere i tassi d’interesse fermi al 4,25%, a causa di un”inflazione ancora alta in Regno Unito.

La Banca Nazionale Svizzera (BNS), invece, ha abbassato il tasso di 0,25 punti percentuali allo 0%, ribadendo la propria disponibilità ad agire all’occorrenza sul mercato dei cambi. La Norges Bank, la banca centrale della Norvegia, ha ridotto il costo del denaro dal 4,5% al 4,25%, affermando che le prospettive economiche sono incerte, ma se l’economia evolverà in linea generale come attualmente previsto, il tasso di riferimento verrà ulteriormente ridotto nel corso del 2025. In Svezia, il Consiglio direttivo della Riksbank ha ridotto il tasso di riferimento di 0,25 punti percentuali, portandolo al 2%, citando una ripresa economica iniziata lo scorso anno che ha perso slancio e le previsioni di un’inflazione leggermente inferiore rispetto alle previsioni precedenti.

La Bank of Japan ha deciso, all’unanimità, di lasciare il tasso di riferimento allo 0,50%. L’unica novità è il cambio di atteggiamento rispetto agli acquisti delle obbligazioni sovrane giapponesi (JGB), il cui ritmo di riduzione verrà rallentato rispetto a quanto deciso a marzo.

L’andamento del settore in Borsa

Il settore immobiliare sulla piazza milanese è riuscito a chiudere l’ottava in rialzo con l’indice FTSE Italia All Share Real Estate che porta a casa una salita dello 0,99%. Al contrario il comparto, a livello europeo, con l’indice Stoxx 600 Real Estate in calo del 2,01%.

Fra le società immobiliari quotate a Piazza Affari, Aedes è il miglior titolo e guadagna oltre 2 punti percentuali. Bene, inoltre, IGD (+1,6%). Dal lato dei ribassi, Risanamento segna un forte calo del 5% e Abitare IN del 6,6%. Giù anche Brioschi che scivola del 3,3%. Piatta Gabetti.

I dati macroeconomici

Cala la fiducia del settore immobiliare USA, sintetizzata dall‘indice NAHB. A giugno, il dato si è attestato a 32 punti, rispetto ai 34 punti del mese precedente. Il dato è peggiore delle attese  che stimavano una crescita fino a 36 punti. .

Tornano a diminuire le domande di mutuo negli Stati Uniti. Nella settimana al 13 giugno, l’indice che misura il volume delle domande di mutuo ipotecario registra un decremento del 2,6%, dopo l’aumento del 12,5% registrata la settimana precedente. L’indice relativo alle richieste di rifinanziamento è calato del 2,1%, mentre quello relativo alle nuove domande è sceso del 3%. La Mortgage Bankers Associations (MBA), ha indicato che i tassi sui mutui trentennali sono scesi al 6,84% dal 6,93% precedente.

Studi di settore

Il mercato delle cartolarizzazioni immobiliari in Italia continua la sua rapida espansione. In soli dodici mesi, il numero di SPV immobiliari è cresciuto del 43%, passando da 47 a 67, mentre la dimensione complessiva del segmento ha ormai raggiunto i 3,8 miliardi di euro, (vs. 2,5 miliardi di euro del 2024 con un incremento di oltre il 50%). Questi sono alcuni dei dati presentati nel corso del convegno “Real Estate Securitisation for Real Estate Evolution in Banking”, giunto alla sua seconda edizione e organizzato da Zenith Global, leader italiano nelle operazioni di finanza strutturata, con il contributo scientifico di SDA Bocconi e in partnership con Deloitte.

Maggio 2025 si conferma il mese più dinamico degli ultimi anni per il mercato immobiliare statunitense con nuovi picchi su più fronti e un trend positivo che si consolida mese dopo mese. Secondo l’ultima edizione dell’USA Market Housing Report pubblicato a giugno da REMAX, emerge un contesto vivace, sostenuto da un’offerta sempre più ampia, prezzi stabili e una ripresa delle transazioni diffusa in tutto il Paese. L’offerta di immobili in vendita ha registrato un aumento del 34,8% su base annua, toccando il livello più alto degli ultimi mesi e proseguendo una crescita ininterrotta da 17 mesi. A questa espansione si accompagna un incremento delle nuove inserzioni, che segnano un +7,9% rispetto a maggio 2024, consolidando così il quindicesimo mese consecutivo di crescita. Anche i prezzi confermano un andamento stabile e in lieve ascesa: il prezzo mediano di vendita ha raggiunto i 442.000 dollari, con un aumento di 2.500 dollari rispetto allo stesso mese del 2024.  Le compravendite hanno messo a segno un +8,6% rispetto ad aprile.

Nel primo trimestre 2025, secondo quanto rilevato dall’ISTAT, la crescita su base annua dei prezzi delle abitazioni acquistate dalle famiglie rimane stabile al 4,4%. In particolare, accelera la dinamica tendenziale dei prezzi delle abitazioni già esistenti, che sale al +4,9% (il valore più elevato dal 2010, anno di inizio della serie storica dell’IPAB), e si attenua quella dei prezzi delle abitazioni nuove, che scende all’1,5%. Il numero di compravendite di abitazioni registra un incremento di oltre l’11% a livello nazionale. La crescita interessa, anche se con intensità diverse, tutte le aree territoriali.