Mercato immobiliare freddato dalla Fed che torna “falco”

Riflettori su quello che è successo durante l'ultima settimana nel comparto immobiliare, partendo dalle aziende quotate a Piazza Affari e dai dati di settore

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Redazione

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Pubblicato: 21 Dicembre 2024 09:00

Si chiude una settimana all’insegna della debolezza per i titoli del comparto immobiliare, quotati a Piazza Affari, con le banche centrali ancora una volta al centro dell’attenzione degli investitori e la svolta “hawkish” della Federal Reserve.

Banche centrali divise

La BCE, la scorsa settimana, ha tagliato di 25 punti base il costo del denaro, come nelle aspettative degli analisti, confermando che la politica monetaria della banca di Francoforte rimane restrittiva con approccio “data dependent”. Dall’altra parte dell’oceano, invece, in questa ottava, la Federal Reserve ha tagliato i tassi fed funds di 25 punti base, portandoli a 4,25-4,50%, ma ha ridotto a due il numero di tagli previsti per il 2025, poiché il presidente Jerome Powell ha affermato che un allentamento futuro richiederebbe nuovi progressi sull’inflazione. L’economia a stelle e strisce, in base agli ultimi dati sul PIL, si sta espandendo a un ritmo ben superiore a quello che i funzionari della Fed considerano un tasso di crescita non inflazionistico. Ciò ha rafforzato la posizione della stessa banca centrale che sarà lenta a tagliare ulteriormente i tassi di interesse il prossimo anno.

Appuntamento di politica monetaria anche per la Bank of Japan (BoJ ) che ha deciso di mantenere invariato il suo tasso di riferimento allo 0,25% per la terza riunione consecutiva. La BoJ aveva aumentato i tassi due volte all’inizio del 2024, dopo quasi un decennio di politica monetaria ultra-espansiva. Negli scorsi mesi, il governatore Kazuo Ueda aveva segnalato che la banca centrale aumenterà ulteriormente i tassi, sebbene i tempi della mossa rimangano poco chiari. Anche la Bank of England (BoE) ha mantenuto i tassi invariati nell’ultima riunione del 2024. Una scelta ampiamente preventivata, ma in cui si può leggere una presa di posizione “leggermente dovish”, dal momento che tre membri del Monetary Policy Committee hanno votato a favore di un taglio. In prospettiva, la BoE ha indicato circa due tagli dei tassi previsti per il 2025, a testimonianza di un approccio cauto agli aggiustamenti di politica monetaria futuri.

L’andamento del settore in Borsa

Il settore immobiliare ha vissuto una settimana di forti cali, sulla piazza milanese, con l’indice FTSE Italia All Share Real Estate che porta a casa un decremento di oltre 5 punti percentuali. Stessa sorte per il comparto, a livello europeo, che mostra un calo dell’indice Stoxx 600 Real Estate del 4,3%.

I titoli immobiliari quotati a Milano

Fra le società immobiliari quotate a Piazza Affari, pesante la discesa registrata da Risanamento che scivola del 16% circa. Seguono Next RE -7%, IGD -5,5%, Abitare IN -4,4%. Giù, inoltre, del 2%, Brioschi e Aedes. Gabetti limita il calo allo 0,7%.

I dati macroeconomici

Dagli USA sono giunti i consueti numeri sulle domande di mutuo che, nella settimana al 13 dicembre, hanno mostrato un decremento dello 0,7%, dopo il +5,4% della settimana precedente. L’indice relativo alle richieste di rifinanziamento è sceso del 2,6%, mentre quello relativo alle nuove domande è risultato in aumento dell’1,4%. La Mortgage Bankers Associations (MBA) ha indicato che i tassi sui mutui trentennali sono aumentati al 6,75% dal 6,67% precedente. Il Census Bureau statunitense ha fornito un aggiornamento sul mercato edilizio: le licenze, in novembre, sono cresciute del 6,1% mensile, contro il calo dello 0,4% della lettura finale di ottobre, superando anche le aspettative degli analisti, mentre i nuovi cantieri hanno segnato un ulteriore declino dell’1,8% mensile, comunque in miglioramento rispetto alla flessione del 3,2% della lettura finale di ottobre. Segnali positivi sono giunti dal mercato immobiliare statunitense: secondo quanto comunicato dall’Associazione Nazionale degli Agenti Immobiliari (NAR), le vendite di case esistenti negli Stati Uniti, hanno registrato, a novembre, un incremento su base annua del 6,1%, la crescita più ampia da giugno 2021.

Studi di settore

Quanti sono i mutui accesi in Italia? Kìron Partner, società di mediazione creditizia del Gruppo Tecnocasa, ha analizzato i dati di Banca d’Italia relativi allo stock di mutui in essere concessi nel tempo alle famiglie italiane per l’acquisto dell’abitazione ed ancora in corso. Nel secondo trimestre del 2024 il dato nazionale si assesta a 375,9 miliardi di euro con una leggera contrazione pari al -0,16% rispetto al primo trimestre 2024. Se il confronto venisse fatto su base annua (II trim 2024 su II trim 2023) lo stock attivo circolante dei mutui alla famiglia per l’acquisto dell’abitazione risulterebbe in contrazione dello -0,30%. Il livello di mutui attivi resta stabile dal 2022 con leggere oscillazioni intorno ai 375 miliardi.

Secondo quanto rilevato dall’Istat, nel primo trimestre 2024, dopo un andamento tendenziale sostanzialmente stabile osservato nel quarto trimestre 2023, le transazioni immobiliari riprendono l’andamento negativo osservato a partire dal terzo trimestre 2022. La flessione, spiega l’Istituto di statistica, è dovuta al settore abitativo, mentre quello economico aumenta per il terzo trimestre consecutivo, seppur in misura minore nei primi tre mesi del 2024. Anche le convenzioni notarili per mutui, finanziamenti e altre obbligazioni con costituzione di ipoteca continuano a diminuire: nel primo trimestre 2024 questo avviene per l’ottavo trimestre consecutivo, sebbene si evidenzi un rallentamento della flessione già a partire dal terzo trimestre 2023. L’Istat ha comunicato inoltre che nel terzo trimestre del 2024 prosegue, con un ritmo più sostenuto, la fase di crescita dei prezzi delle abitazioni, iniziata nello stesso trimestre di cinque anni fa. Il contributo maggiore alla dinamica tendenziale dei prezzi delle abitazioni si deve soprattutto a quelle nuove che aumentano dell’8,8% su base annua, mentre i prezzi delle abitazioni esistenti mostrano una crescita relativamente più contenuta (+2,8%). Nel terzo trimestre del 2024, il numero di immobili compravenduti evidenzia un nuovo aumento su base tendenziale che accentua la ripresa iniziata il trimestre scorso.