Banca centrale Giappone, dai tassi negativi agli acquisti asset: strategia da colomba

La Bank of Japan mantiene attivi tutti e tre gli strumenti: tassi negativi, controllo curva rendimenti bond e acquisti asset

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Redazione

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La banca centrale del Giappone si conferma una colomba in un periodo in cui di falchi ce ne sono anche troppi. E così mentre la Fed (a sorpresa) ed altre importanti banche centrali, come quella norvegese e quella svedese, seguendo l’esempio della BCE, confermavano una politica restrittiva, preoccupate dall’inflazione troppo alta, l’Istituto giapponese continua a combattere una tendenza alla bassa crescita dei prezzi (se non proprio una deflazione). E così l’Istituto guidato da Kazuo Ueda  ha annunciato stamattina una politica ultra espansiva, per stimolare l’economia ristagnante.

Confermato il tridente per rivitalizzare l’economia

La politica della Bank of Japan resta fondamentalmente incentrata su tre strumenti: tassi di interesse negativi, controllo della curva dei rendimenti, quantitative easing.

Il comitato di politica monetaria ha quindi lasciato i tassi di interesse a breve termine a -0,10% e quelli a lungo termine a zero, spiegando che manterrà l’allentamento monetario per sostenere la crescita dei salari e dell’inflazione.

Confermata anche la politica di controllo della curva dei rendimenti (YCC o Yield Curve Control) che consente ai rendimenti dei bond governativi di fluttuare in una banda di oscillazione fissa fra il -0,5% ed il +0,5%.

Mantenute infine le misure di quantitative easing, che prevedono l’acquisto di ETF e titoli immobiliari (J-REIT) per importi rispettivamente di circa 12 trilioni di yen e 180 miliardi di yen e l’acquisto di corporate bond in modo da mantenere l’ammontare complessivo invariato sui 2 trilioni di yen.

Una crescita più modesta

“L’economia giapponese è cresciuta moderatamente. Il ritmo della ripresa nelle economie d’oltreoceano ha rallentato – ha spiegato la banca centrale giapponese – condizionando le esportazioni e la produzione industriale, che sono rimaste più o meno piatte, grazie di riflesso ad un’inflazione più bassa rispetto a qualche tempo fa, principalmente a causa del calo dei prezzi dell’energia”, anche se  “le aspettative di inflazione hanno mostrato nuovamente alcuni movimenti al rialzo“.

Confermata una politica espansiva

La Bank of Japan ha dunque assicurato che “proseguirà l’allentamento monetario quantitativo e qualitativo (QQE) ed il controllo della curva dei rendimenti (YCC) per tutto il tempo necessario ad assicurare il raggiungimento con dell’obiettivo di stabilità dei prezzi”.

La banca centrale dunque continuerà ad espandere la base monetaria fino a quando il tasso di crescita dell’inflazione osservata sarà superiore al 2% e  si manterrà stabilmente al di sopra dell’obiettivo.

E assicura inoltre che “continuerà a mantenere la stabilità dei finanziamenti, soprattutto alle imprese ed ai mercati finanziari, e non esiterà ad adottare ulteriori misure di allentamento, se necessario“.