Emission Trading System: come funziona, soggetti coinvolti e obblighi per le aziende

Scopri come funziona l’ETS, chi sono i soggetti coinvolti e quali obblighi devono rispettare le aziende nel mercato delle emissioni

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Daniele Cardetta

Editor esperto di Green

Dopo la laurea in Storia Contemporanea si dedica all'attività di copywriter con attenzione alle tematiche energetiche e all'innovazione tecnologica.

Pubblicato: 6 Giugno 2024 14:52

L’Emission Trading System (ETS) è un meccanismo di mercato volto a regolamentare e ridurre le emissioni di gas serra mediante l’assegnazione e lo scambio di quote di emissione tra le aziende e gli enti coinvolti. Adottato inizialmente dall’Unione Europea nel 2005, questo sistema si è evoluto nel tempo e oggi rappresenta uno degli strumenti principali per il conseguimento degli obiettivi climatici globali. Si tratta del sistema che l’Ue ha seguito per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione nei settori industriali e dell’aviazione. L’Europa ha ormai intrapreso con una certa decisione un percorso green di decarbonizzazione e l’Emission Trading System, in quest’ottica, ha assunto un ruolo sempre più centrale. In questo articolo vedremo esattamente come funziona e quali sono le realtà coinvolte.

Emission Trading System come funziona?

Quando si parla di Emission trading definizione e significato andrebbero approfonditi per capirne il funzionamento. Si parla di un sistema che è attivo in 31 Paesi ed è disciplinato dalla direttiva 2003/87/CE, più conosciuta come Direttiva Ets. Per capire come funziona l’Emission Trading System bisogna guardare al meccanismo “cap and trade”, che prevede il fissare un tetto massimo di emissioni possibili su territorio europeo nei settori coinvolti, a cui corrisponde un equivalente numero di quote scambiate o vendute. In sostanza, il concetto alla base dell’Emission Trading System è che a ogni azienda viene assegnato un tetto massimo di emissioni (cap), che può essere gradualmente ridotto nel tempo per stimolare una diminuzione delle emissioni complessive.

Le aziende che emettono meno del loro limite possono vendere le quote non utilizzate ad altre che ne hanno superato il limite, creando così un mercato competitivo per le emissioni di CO2 e altri gas serra. Per approfondire cos’è l’Emission Trading System, bisogna accennare al fatto che si articola in diverse fasi operative, che sono: l’assegnazione delle quote da parte delle autorità competenti mediante criteri storici di emissioni o aste, il monitoraggio da parte delle aziende delle proprie emissioni e la notifica a organismi indipendenti e il commercio delle quote. In quest’ultima fase le aziende possono acquistare o vendere quote nel mercato aperto o mediante aste regolamentate a seconda delle proprie necessità operative e delle strategie di riduzione emissioni.

Riassumendo, ogni operatore attivo deve compensare su base annuale le proprie emissioni effettive con un corrispondete quantitativo di quote, che possono essere allocate a titolo oneroso o gratuito. A titolo oneroso, le quote vengono vendute con aste pubbliche a cui prendono parte soggetti accreditati che acquistano per compensare le emissioni. A titolo gratuito, invece, le quote vengono assegnate gratis agli operatori a rischio di delocalizzazione delle produzioni in Paesi che hanno standard ambientali meno stringenti rispetto all’Europa. Il Registro Unico dell’Unione è dove si tiene nota di tutti questi scambi, e quindi di tutte le assegnazioni e compensazioni di emission trading.

Emission Trading System: i soggetti coinvolti e gli obblighi

L’Emission Trading System coinvolge da vicino tutte le industrie ad alta intensità energetica, come ad esempio le aziende di produzione energia o del settore dell’aviazione. Ogni partecipante deve obbligatoriamente conformarsi ai regolamenti ETS e partecipare attivamente al mercato delle quote di emissione. Una volta compreso cos’è l’Emission Trading System, vediamo quali sono gli obblighi che le aziende coinvolte sono chiamate a rispettare. Innanzitutto, le aziende devono monitorare continuamente le proprie emissioni e trasmetterne i dati alle autorità competenti per la verifica. Inoltre, le aziende devono anche detenere sufficienti quote di emissione così da coprire tutte le loro emissioni annuali, pena il rischio di pesanti sanzioni. Infine, le aziende coinvolte nell’ETS devono anche ottimizzare acquisto e vendita di quote per garantire la conformità. Le sanzioni, che possono essere amministrative e pecuniarie, sono progressive per ogni tonnellata di Co2 equivalente che viene emessa senza averne titolo.

Emission Trading System: le scadenze per le aziende

Tutte le imprese soggette agli obblighi del sistema di scambio delle emissioni devono, obbligatoriamente, monitorare e rendicontare le emissioni di Co2 e Co2 equivalente entro il 31 marzo di ogni anno per l’anno precedente. Non solo, le imprese con l’Emission Trading System hanno anche obbligo di monitoraggio e comunicazione del livello di attività per tutti gli impianti coinvolti sempre entro il 31 marzo di ogni anno. Ma non basta, le aziende devono anche restituire un numero di quote pari alle emissioni di Co2 e Co2 equivalente entro il 30 aprile di ogni anno per l’anno precedente. Non meno importante, le aziende sono anche tenute a realizzare un piano di monitoraggio che dovrà essere trasmesso al Ministero. In questo piano le aziende devono quantificare e contabilizzare le emissioni di gas serra. In tale documento bisogna includere la descrizione dell’impianto e delle attività, i nominativi dei responsabili adibiti al monitoraggio, la lista emissioni gas e la loro fonte, il metodo di monitoraggio e le procedure di controllo previste.

Insomma l’ETS ha dimostrato di essere uno strumento molto efficace nella riduzione delle emissioni di gas serra, contribuendo a una netta diminuzione delle emissioni nei settori coinvolti. Con la crescente urgenza di affrontare il cambiamento climatico, l’efficacia dell’ETS come strumento di politica ambientale sarà fondamentale. Ulteriori raffinamenti e l’integrazione con tecnologie innovative e pratiche sostenibili possono potenziare ulteriormente questo sistema per raggiungere gli obiettivi globali di riduzione delle emissioni.

 

In collaborazione con Libero Tariffe