Frutta e verdura vietata nel carrello: aumento del 30%

Sarà un autunno scarno di frutta e verdura. Le famiglie italiane dovranno calcolare bene il quantitativo da acquistare nei prossimi mesi: ecco tutti i prezzi medi

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Ormai da tempo, quando si parla di spesa, le notizie non sono mai positive. L’aumento generale del costo della vita comporta numerosi sacrifici per le famiglie italiane, che si ritrovano ora a fare i conti con frutta e verdure autunnali dai prezzi ben sopra la media.

Di questo passo, in tanti faranno acquisti con il contagocce, considerando come i nuovi costi esposti al supermercato vantano un rincaro che va dal 20 al 30% di media. Ecco tutti i dettagli per una spesa consapevole.

Rincari d’autunno: allarme frutta e verdura

Dal post pandemia i prezzi del carrello non hanno fatto altro che aumentare, e non solo quelli. Basti pensare al costo del gas, ad esempio, così come agli aumenti registrati e mai realmente placati del carburante.

Guardando allo scorso anno, i prezzi di frutta e verdura tipicamente autunnali presentano oggi un rincaro di ben il 20% di media. A far toccare un vero e proprio record sono i cachi, il cui costo è oggi aumentato del 30%. Si tratta di dati allarmanti, evidenziati da Bmti, Borsa merci telematica italiana.

Ma qual è il motivo che si cela dietro questi prezzi in crescita, che il nucleo medio italiano fa fatica a permettersi, considerando anche la situazione stipendi nel nostro Paese. Ciò si traduce in scelte doverose e dolorose tra gli scaffali del supermercato, e tutto in connessione con la costante crescita dei costi di produzione.

I prezzi nel dettaglio

Analizziamo la situazione nel suo specifico, così da fornire esempi pratici che possano guidare il consumatore medio in fase di spesa in questo autunno. Il prezzo medio dei cachi si aggira intorno a 1,70/1,80 euro/kg. All’ingrosso i listini sono aumentati del 30%.

In questa fase si registra un calo temporaneo delle clementine invece. Statistiche alla mano, parliamo di un -20% rispetto alla scorsa settimana. Ciò perché la qualità delle produzioni provenienti da Calabria e Basilicata non è ancora ottimale. A breve, quando il prodotto sarà al suo apice in termini di gusto, la prezzatura media supererà di certo gli attuali 1,80-2 euro/kg.

Le vere regine del periodo autunnale sono però le castagne, senza dubbi. Goderne è però da tempo diventato un lusso. Se lo scorso anno ci si era fortemente lamentati del loro costo, a buona ragione, nel 2023 le cose non vanno di certo meglio. Si registra infatti un aumentato del 15%.

Il prezzo medio delle mele è invece di 1,50-1,70 euro/kg, mentre scarseggiano le pere. Sarà difficile trovarne di ottime, considerando le gelate della scorsa primavera in Emilia-Romagna. Grandi assenti sulle tavole italiane, il cui numero esiguo, rispetto alle abitudini, ha fatto ovviamente aumentare il costo: 2,50-3 euro/kg.

Differente solo in parte il discorso per quanto concerne gli ortaggi. Convenienza e qualità vanno a braccetto per le zucche. La richiesta resta buona nella fase post Halloween, con qualità Lunga Violina che va da 0,80-1 euro/kg e Tonda Delica da 1,20 a 1,40 euro/kg.

Il cavolfiore bianco è invece aumentato del 25% rispetto al 2022, con un prezzo medio da 1,20 a 1,40 euro/kg. Gli spinaci costano invece generalmente 1,50-1,70 euro/kg e per le indivie è invece necessario un esborso di 2,50 euro/kg.