Autovelox, la “sicurezza” porta guadagni: i comuni che fanno più cassa

Attenzione ai seguenti Comuni in giro per l'Italia. Su certe strada scatta infatti l'allarme autovelox di Assoutenti: ecco i guadagni del 2022

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Si torna a discutere di autovelox, il che rigetta luce sul rapporto sicurezza in strada e arricchimento delle casse, che in alcuni è particolarmente caro alle amministrazioni. La denuncia di Assoutenti tiene vivo il dibattito, presentando un caso limite e non solo.

Vediamo nello specifico com’è la situazione in Italia e quali sono le aree dove i guidatori dovrebbero prestare maggiore attenzione. In certi territori, infatti, la presenza degli autovelox è fondamentale per la gestione pubblica.

La denuncia di Assoutenti

L’estate è qui e gli italiani hanno già iniziato a spostarsi di regione in regione (oltre quelli all’estero, ovviamente, ndr) per trovare relax e refrigerio, laddove possibile. Numerosi comuni sono quindi pronti ad accogliere i neoarrivati, ma questi potrebbero ritrovarsi a mandar giù un amaro boccone.

Assoutenti denuncia infatti la massiccia presenza di autovelox su strade strategiche, poiché chiave per gli spostamenti di molti italiani. L’analisi condotta vede in cima il caso straordinario della Telesina, precisamente la strada statale 372 che ha inizio al casello di Caianello della A1 Milano-Napoli, per poi arrivare a Benevento.

In appena 25km si contano ben 7 postazioni autovelox, per senso di marcia. Neanche a dirlo, i limiti di velocità non sono propriamente chiari, dal momento che nel corso degli anni sono state operate alcune modifiche in merito. La confusione è quindi evidente tra gli automobilisti, spesso caduti nelle maglie dei controlli dei quattro comuni interessati.

Nel solo 2022, Puglianello, Castelvenere, Paupisi e Torrecuso hanno portato nelle proprie casse una cifra complessiva di 2.8 milioni di euro legata agli autovelox. Dominatore della classifica è in questo caso Paupisi, con più della metà della quota in questione: 1.5 milioni di euro.

Autovelox: i comuni più “rischiosi”

L’analisi prosegue e ci conduce in Salento, tra le zone italiane più apprezzate dal turismo nazionale e internazionale. Guardando agli incassi del 2022, relativi alle sole sanzioni da autovelox, la cifra è pari a circa 23 milioni di euro. Si può descrivere come rivoluzionario per i “guadagni” del comune di Cavallino, ad esempio, l’installazione del dispositivo di rilevazione della velocità sulla statale 16 Lecce-Maglie. Si è infatti passati da zero a 2.5 milioni, circa, tra il 2021 e il 2022.

Si registrano invece poco più di 300mila euro per l’amministrazione di Surbo e si supera quota 700mila euro per quella di Trepuzzi. A fare la differenza in questo caso è l’insieme dei tre autovelox posizionati sulla statale 613 Lecce-Brindisi. A vincere questa classifica salentina è però Melpignano con 2.545.445 euro, frutto delle sanzioni comminate grazie agli autovelox sulla statale 16 Lecce-Maglie.

Tutti coloro che hanno deciso di scoprire le bellezze del litorale sud del Lazio hanno poi dovuto fare i conti con la “Flacca“. Non si tratta di un brano estivo spagnolo, bensì della statale 213. Definirla disseminata di autovelox è un eufemismo, considerando come ce ne siano 3 per senso di marcia in appena 13 km. In questo caso gli incassi sono stati 500mila euro lo scorso anno.

La situazione non riguarda però soltanto il Centro-Sud, ovviamente. Le Dolomiti non sono da meno, con il comune di Colle Santa Lucia a trainare il carro. Le casse di questo caratteristico centro, con appena 340 abitanti, hanno visto depositarsi circa 350mila euro lo scorso anno grazie agli autovelox. Lascia poi senza parole il percorso Rovereto-Garda. Si percorrono 56 km, ritrovandosi circa 15 postazioni autovelox.

Sicurezza stradale ed esigenza di fare cassa sono concetti che vengono ancora confusi. Ecco la denuncia di Furio Truzzi, presidente Assoutenti: “Disseminare una strada di autovelox, magari in maniera poco visibile o abbassando di colpo i limiti di velocità, e senza motivo, non garantisce la sicurezza. Sembra però un espediente comodo per stangare i cittadini e ripianare i buchi di bilancio”.