Disgelo Meloni-Macron a Bruxelles. Sì al nucleare in cambio di aiuto sui migranti

A margine del Consiglio europeo c'è stato un faccia a faccia tra il presidente Francese e il presidente del Consiglio italiano.

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Paolo Viganò

Giornalista di attualità politico-economica

Classe 1974, giornalista professionista dal 2003, si occupa prevalentemente di politica, geopolitica e attualità economica, con diverse divagazioni in ambito sportivo e musicale.

La prima giornata di incontri a Bruxelles per il Consiglio europeo non ha partorito grosse novità: si cerca sempre un’intesa sulla transizione ecologica, con la Germania che spinge per inserire gli e-fuels tra i paradigmi a emissione zero per salvaguardare i motori termici e l’Italia sostanzialmente marginalizzata sui biocarburanti. C’è unità d’intenti riguardo il sostegno all’Ucraina, ma l’occasione è servita soprattutto alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni per incontrare Emmanuel Macron e riallacciare i rapporti fra Italia e Francia dopo la rottura sui migranti e il paziente lavoro di ricucitura di Mattarella.

Incontro in albergo

La premier italiana, al termine della discussione con i leader europei – dove ha espresso preoccupazione sulla situazione in Tunisia, con arrivi in Italia triplicati -, ha incontrato il presidente francese Emmanuel Macron per un bilaterale nell’albergo dove entrambi alloggiano. Il faccia a faccia, il primo dall’ottobre scorso dopo le tensioni seguite al tema dei migranti, è durato un’ora e 40 minuti e si è svolto senza le rispettive delegazioni.

Bilaterale con Macron

L’incontro a Bruxelles tra Emmanuel Macron e Giorgia Meloni “è stato un’occasione per discutere le opportunità di cooperazione su questioni importanti per entrambi i Paesi, come la migrazione, l’industria e lo spazio”. Lo riferiscono fonti dell’Eliseo al termine del bilaterale, sottolineando che il presidente francese e il premier italiano hanno parlato anche della “necessità di continuare a lavorare per la sovranità europea, sia in termini di politica industriale, per garantire la competitività dell’Unione, che di energia, per assicurare la decarbonizzazione delle loro economie”.

E’ il primo bilaterale tra i due, dopo le tensioni scoppiate sulla vicenda migranti e sulla riunione che, lo scorso febbraio, prima del summit dei 27, Macron organizzò con Volodymyr Zelensky all’Eliseo invitando il solo Olaf Scholz.

Scambio di interessi: sì al nucleare pewr aiuto sui migranti

Ovviamente, al di là dei rapporti personali, si tratta di un incontro di interessi. Perché l’Italia cerca disperatamente la sponda francese per incalzare Bruxelles sulla questione migranti (laddove la Germania è poco disponibile), mentre i francesi hanno bisogno di noi sulla questione energetica.

Nel menu dell’incontro c’è la richiesta francese di una bollinatura delle tecnologie nucleari fra quelle compatibili alla transizione energetica, che per Parigi è essenziale. L’Italia può dare una mano. E certamente, in cambio, Parigi può dare una mano a Roma, in primo luogo sull’esplosiva situazione della Tunisia, ma più in generale su tutto il dossier migranti.

All’ordine del giorno anche la riforma del Patto di Stabilità: Macron può aiutare il governo Meloni ad ottenere margini di flessibilità legati alla crescita su cui finora Berlino ha fatto muro.