Debito pubblico record, aumento di 30 miliardi: 52mila euro a persona

La Banca d'Italia ha stimato ad aprile che il debito pubblico italiano ammonta a 3.063 miliardi di euro, un nuovo record assoluto per il nostro Paese, tra i più indebitati al mondo

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Pubblicato: 16 Giugno 2025 13:32

Il debito pubblico dell’Italia ha raggiunto un nuovo record storico ad aprile 2025. Bankitalia ha calcolato che il nostro Paese deve 3.063,5 miliardi di euro ai propri creditori, una cifra che, con una popolazione di 58,9 milioni di persone, equivale a 52mila euro per ogni abitante dell’Italia.

È dall’inizio del 2025 che il debito pubblico continua a crescere costantemente, con l’ultima riduzione che risale proprio a dicembre del 2024. Questo nonostante le politiche relativamente stringenti per quanto riguarda la spesa pubblica adottate dal Governo in carica.

Il debito italiano continua a crescere

La crescita del debito pubblico sembra ormai inarrestabile. Tolto il calo di dicembre 2024, è ormai più di un anno che l’indebitamento dell’Italia continua a crescere e ha ormai stabilmente superato i 3.000 miliardi di euro. Anche l’ammontare al netto delle riserve liquide del Tesoro, il denaro che lo Stato tiene a disposizione, sta per superare questa soglia.

Ad aprile, ultimo mese rilevato da Bankitalia, a crescere sono state soprattutto le spese delle amministrazioni pubbliche, che hanno superato le entrate. Ha contribuito però anche un significativo aumento delle riserve liquide del Tesoro e un raro contributo degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio, solitamente riassunti nella voce “altro”, dalla banca centrale.

Nonostante i tentativi del Governo di aumentare la percentuale del debito in mano ai residenti italiani, a marzo 2025 sono cresciuti i titoli di Stato in mano a non residenti in Italia.

Da cosa dipende l’aumento del debito italiano

L’aumento del debito pubblico del nostro Paese è dovuto principalmente al fabbisogno delle amministrazioni. Questo dato, dopo essere arrivato a un picco di quasi 170 miliardi di euro mensili durante la pandemia da Covid-19, ha cominciato a calare e, tra 2022 e 2023, si era stabilizzato attorno ai 50 miliardi.

Da allora però è cominciata una ripresa della spesa pubblica, che nella prima metà del 2023 ha sfiorato i 100 miliardi di euro mensili. Nei primi anni, le politiche conservative del Governo di Giorgia Meloni, guidate soprattutto dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, hanno permesso una stabilizzazione attorno a questa cifra, che però nel 2024 è stata stabilmente superata.

Quanto costa il debito pubblico

Se si considera il prodotto interno lordo italiano del 2024, 2.192 miliardi di euro, il rapporto tra debito e Pil sfiora ora il 140%. Una cifra inferiore solo a quelle di Giappone, Grecia, Eritrea e Venezuela, e quindi la seconda più alta in Europa.

Questo comporta che ogni anno il nostro Paese paga circa 80 miliardi di euro in interessi sul suo debito. Mediamente, il tasso implicito è di quasi il 3%, comunque più basso di quello medio di emissione dei titoli di Stato, che nel 2025 ha raggiunto il 3,41%.

Questo dato si concretizza se si considera che, tolto il periodo eccezionale della pandemia da Covid-19, l’Italia è in disavanzo primario da decenni. Se non si considerassero i costi del debito pubblico, lo Stato riceverebbe quindi dalle tasse e dalle altre entrate più di quanto spenderebbe per i servizi che offre gratuitamente ai cittadini.