Non si ferma l’escalation di bollette e carburanti con il Governo pronto ad intervenite per raffreddare gli ultimi aumenti connessi alla guerra in Ucraina ed al rischio di blocco delle forniture. La parola d’ordine è agire in fretta, con misure efficaci per famiglie ed imprese, ma senza pesare sul bilancio pubblico. Sul punto sono al lavoro il MITE ed il MISE. La questione dovrebbe essere discussa in Consiglio dei Ministri domani, perché oggi sarà discussa solo la road map per l’uscita dalle misure Covid.
Il decreto taglia prezzi
E’ stato battezzato Decreto taglia prezzi quello che conterrà un pacchetto di misure per fronteggiare i rincari di bollette e carburanti, attraverso interventi mirati sulle famiglie e sulle imprese più penalizzate dall’aumento dei costi energetici.
Per quanto concerne il prezzo della benzina e del diesel si parla già di uno “sconto” di 15 centesimi al litro alla pompa, senza pesare sui conti pubblici, ma usando l’extra gettito dell’IVA sui carburanti incassato in questi ultimi mesi. Lo ha anticipato ieri il Ministro Roberto Cingolani nell’informativa al Senato parlando di una accisa-mobile. Una misura in linea con gli interventi pensati da Francia e Germania.
Per quanto concerne a bolletta energetica delle famiglie, si parla di estendere il sistema delle rateizzazione, per consentire di spalmare l’aumento del costo delle forniture su un periodo più ampio.
Fondo ad hoc per i ristori alle imprese
Vi sono poi misure a favore delle imprese più esposte al caro energia e carburanti, che ha messo a rischio la loro stessa sopravvivenza. Per queste imprese, il Ministro Giancarlo Giorgetti ha chiesto un rifinanziamento del Fondo di garanzia per le PMI del valore di 1 miliardi ed la creazione di un Fondo ad hoc per i ristori del valore di 800 milioni di euro.
Nessuno scostamento di bilancio
Tutte queste misure dovrebbero essere finanziate senza gravare sul bilancio pubblico, in vista del nuovo Def e delle valutazioni di Bruxelles. Alle prese con le nuove misure e con i conti anche il Ministro dell’Economia Daniele Franco, che esclude categoricamente la possibilità di uno scostamento di bilancio.
E così se con l’extra gettito IVA si riesce a finanziare il taglio die carburanti per un solo mese, si sta pensando di usare anche gli extra profitti delle delle imprese di alcuni settori interessati per finanziare la sforbiciata.
Le richieste della politica
Se il leader di Italia Viva Matteo Renzi sollecita Draghi ad avviare un “whatever it takes” tutto italiano e tutto improntato sul contrasto all’aumento del costo dell’energia, che prevede la fissazione di un tetto al prezzo del gas e della benzina, il Pd pensa invece propone invece di portare i carburanti al di sotto dei 2 euro, dunque, un taglio più “pesante” di quello preventivato di 15 centesimi che si sta ipotizzando. Il pacchetto dem vale 3-4 miliardi e prevede anche l’estensione della platea per il bonus energia, che dovrebbe arrivare a coprire 12 milioni di famiglie con l’innalzamento del tetto Isee a 20mila euro.