L’inasprimento delle sanzioni per chi guida in stato di ebbrezza, introdotto dal nuovo Codice della Strada voluto da Salvini, sta avendo effetti tangibili sulle abitudini di consumo degli italiani. Anche se i limiti del tasso alcolemico sono rimasti invariati, le pene più severe per chi supera la soglia dello 0,8 g/l hanno spinto sempre più persone a rivedere il proprio rapporto con gli alcolici, specialmente quando si tratta di uscite fuori casa.
Secondo l’ultima indagine di Cga by Niq, il 44% degli italiani ha dichiarato di essere intenzionato a moderare la frequenza delle uscite in bar e ristoranti, con una propensione particolarmente alta tra i giovani della Generazione Z (+12%) e tra gli abitanti delle grandi città, in particolare Roma (+9%) e Milano (+3%). Tra i Millennials (nati tra il 1981 e il 1996), la percentuale di chi prevede di cambiare abitudini arriva al 49%.
Il calo dei consumi
Se da un lato il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha negato un impatto negativo sulle vendite di alcolici, dall’altro gli operatori del settore Horeca (Hotellerie-Restaurant-Café) segnalano un effettivo calo dei consumi. Molti ristoratori lamentano una diminuzione della spesa per vino e alcolici, mentre alcuni consorzi – come quelli del Prosecco – hanno avviato iniziative per promuovere un consumo più moderato e consapevole.
A confermare questa posizione la recente indagine condotta da Cga by Niq, da cui è emerso che:
- il 44% degli italiani prevede di ridurre la frequenza delle uscite in bar e ristoranti;
- il 49% dei Millennials (nati tra il 1981 e il 1996) ha dichiarato di voler modificare le proprie abitudini di consumo e socializzazione;
- il 55% degli abitanti di Milano è intenzionato a cambiare le proprie abitudini in seguito alle nuove norme stradali;
- la Generazione Z (+12%) e gli abitanti di Roma (+9%) e Milano (+3%) risultano i più propensi a diminuire le uscite serali.
Uno degli effetti più evidenti del nuovo quadro normativo è poi la crescita della domanda di bevande analcoliche e a basso contenuto di alcool. Il 37% dei consumatori si dichiara sempre più propenso a optare per alternative No Alcool, con un incremento particolarmente marcato tra la Gen Z (+7%). I Millennial sembrano invece più inclini a ridurre il consumo di alcool senza sostituirlo con alternative analcoliche (-6%).
Il futuro del settore
Già da tempo le ricerche suggeriscono un cambiamento delle abitudini e dei consumi degli italiani. Molti, per esempio, per via dell’aumento dei prezzi e del caro vita in generale sono quelli che rinunciano ad uscire o alle cene e agli aperitivi fuori. In questo caso, però, la rinuncia all’alcool è sostituita da una domanda diversa.
Per bar, ristoranti e locali questo una rappresentano al tempo stesso una sfida e un’opportunità. “L’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada potrebbe rappresentare un momento di svolta per il settore, con nuove esigenze da intercettare”, suggerisce Beatrice Francoli, Sales Account Development di Cga by Niq. Per adattarsi, i player del settore dovranno puntare su strategie innovative come “premiumizzazione”, marketing mirato e posizionamento strategico dei prodotti, oltre a introdurre nuovi piani promozionali.
L’adozione di alternative più leggere, la crescita dei prodotti analcolici e la maggiore attenzione alla sicurezza stradale segnalano un cambio culturale nelle abitudini di consumo, specialmente tra i più giovani. Un fenomeno che potrebbe ridefinire il mercato del beverage nei prossimi anni.