Clienti costretti a cambiare banca, c’è tempo fino a febbraio

Milioni di correntisti saranno costretti a passare da Banca Intesa a Isybank, a meno che non si dichiarino per tempo "non digitali". La nuova scadenza

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Procede il passaggio di 4 milioni di correntisti da Intesa Sanpaolo alla banca digitale del Gruppo, Isybank. Ma dopo le lamentele di migliaia di utenti e la discesa in campo delle associazioni dei consumatori, l’istituto guidato da Carlo Messina ha deciso di rivedere la sua politica.

Il passaggio da Banca Intesa a Isybank

L’antefatto: Intesa Sanpaolo ha deciso di dirottare parte del suo parco clienti verso Isybank. Per l’operazione sono stati selezionati milioni di correntisti che negli anni hanno dimostrato di avere minore interesse verso le interazioni faccia a faccia con gli operatori bancari e una discreta dimestichezza con le operazioni online. Per tale motivo, Intesa Sanpaolo a suo tempo ha inviato delle comunicazioni a tali utenti per informarli del passaggio. Comunicazioni che però sono state inviate per lo più tramite notifiche via app e che sono spesso state ignorate.

2 milioni di clienti hanno ricevuto la comunicazione del trasferimento dei loro rapporti bancari dal prossimo 18 marzo. Ma dopo la sollevazione di migliaia di utenti che hanno contestato le modalità informative e dopo gli esposti delle associazioni dei consumatori al garante della Privacy, alla Banca d’Italia e all’Antitrust, il Gruppo Intesa ha deciso di ascoltare il malcontento dilagante. E non solo: il caso Intesa-Isybank è anche approdato in Parlamento.

La decisione, fanno sapere dalla Banca, è stata assunta “dopo l’attento ascolto della propria clientela e per andare incontro nel modo migliore possibile alle esigenze raccolte. Intesa Sanpaolo resta pienamente convinta della validità del progetto Isybank, confermata anche dal fatto che oltre il 90% dei clienti trasferiti a ottobre è già operativo. Dalle nostre prime rilevazioni risulta non pienamente soddisfatto il 5% della clientela interessata e la banca sta già attivandosi per rispondere al meglio alle esigenze di questi clienti. Inoltre, il numero di chi ha chiesto e chiede di tornare in Intesa Sanpaolo è molto contenuto”.

Per i 300mila per i quali il passaggio è già operativo ormai non c’è più nulla da fare, se non chiudere il conto Isybank e aprirne eventualmente uno nuovo con Intesa Sanpaolo.

Il Gruppo intende chiudere la migrazione entro la fine del 2024, ma ha aperto una nuova finestra affinché gli utenti possano esprimere il loro dissenso all’imminente trasferimento. Sono infatti partite nuove comunicazioni verso gli utenti, che sono invitati a chiedere il blocco del trasferimento dichiarandosi “non digitali”. Per farlo c’è tempo fino alla fine di febbraio 2024.

Trasferimento a Isybank per questi correntisti

I correntisti a rischio trasferimento sono quelli che:

  • hanno meno di 65 anni;
  • da almeno un anno non hanno messo piede in una filiale;
  • non hanno un deposito titoli;
  • non hanno alcun prestito in corso.

La nota dell’Unione nazionale dei consumatori

Esprime soddisfazione l’Unione nazionale dei consumatori: “Dopo il nostro esposto al Garante della Privacy, Bankitalia e Antitrust, che ha quindi avviato un procedimento istruttorio sulla vicenda, Intesa sembra accogliere positivamente i reclami che i consumatori hanno ufficialmente inoltrato”.