L’Antitrust “stoppa” il trasferimento di clienti da Intesa a Isybank: le reazioni

L'Autorità ha adottato un provvedimento cautelare con il quale chiede a Intesa Sanpaolo di ottenere il consenso esplicito die clienti al passaggio in Isybank

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Redazione

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Alla fine si è mossa l’Antitrust a bloccare il vespaio creato dal passaggio “forzato” di clienti di Intesa Sanpaolo a Isybank, la banca online del Gruppo, cui sono stati destinati tutti i clienti con profili di operatività prevalentemente via web ed app. Una scelta che non era stata lasciata ai clienti e che comportava anche un cambio delle condizioni contrattuali, tale da esser configurato come “unilaterale”. La questione si trascinava da qualche tempo ed ora è intervenuta l’Autority per la concorrenza con un provvedimento cautelare che ha provocato un certo scalpore.

Le ragioni dell’Antitrust

L’AGCM ha adottato un provvedimento cautelare, per impedire il passaggio alla banca digitale dei titolari di un conto corrente presso Intesa che non abbiano fornito il consenso espresso al trasferimento. Questa operazione, avvenuta a seguito delle richieste pervenute da oltre 5.000 consumatori, ha riguardato per ora circa 300mila clienti su un totale di 2,4 milioni che Intesa Sanpaolo intenderebbe trasferire a Isybank.

Per l’Autorità il trasferimento sarebbe stato previsto con modalità non conformi alle disposizioni del Codice del Consumo, in quanto i  correntisti interessati non avrebbero potuto più accedere in filiale né all’internet banking della Banca, ma avrebbero dovuto svolgere le operazioni bancarie esclusivamente tramite App. Inoltre, i nuovi conti correnti prevedono condizioni economiche differenti e la perdita di servizi prima disponibili (carte virtuali per gli acquisti online, assegni bancari, accesso ai contratti di mutuo ecc) e sarebbero stati applicati ai vecchi clienti senza esplicito consenso e con caratteristiche di unilateralità.

Consumatori soddisfatti

Vittoria! L’Antitrust ha accolto il nostro esposto del 10 ottobre in cui chiedevamo di adottare questo provvedimento in via d’urgenza”. commenta Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, spiegando “una vittoria ottenuta anche grazie al modellino che abbiamo messo sul nostro sito, scaricato da migliaia di consumatori”.

“Ai correntisti finalmente sarà chiesto un consenso espresso. Era la nostra richiesta. Abbiamo detto fin dall’inizio che non poteva bastare un silenzio assenso“, rimarca l’UNC, ribadendo che “non si trattava di una normale e solita modifica contrattuale, dato che cambiava addirittura il contraente”.

Un “non problema” per Assoutenti

La questione del passaggio da Intesa Sanpaolo a Isybank è un “non problema” per Assoutenti, e l’Antitrust farebbe bene a concentrare la sua attenzione su altre problematiche che coinvolgono il settore bancario e digitale come ad esempio la proliferazione di piattaforme che sfuggono a qualsiasi controllo di BCE e Banca d’Italia e che danneggiano i consumatori.

“Per il passato la vicenda ha interessato un numero esiguo di clienti della banca, circa il 2% dei correntisti transitati a Isybank (dati Antitrust), i quali non hanno sostenuto alcun costo per il passaggio e hanno potuto e possono esercitare il diritto di scelta tornando a Intesa Sanpaolo senza alcuna penale” spiega il presidente Furio Truzzi, ricordando che “i veri problemi per i consumatori sono altri, a partire dai tassi di interesse sui mutui a livelli astronomici e dalle crescenti difficoltà delle famiglie di accendere nuovi finanziamenti”.

Critico Codacons

Più critico è apparso il Codacons, secondo cui “è doveroso rilevare come l’intervento dell’Autorità arrivi in grande ritardo, visto che l’invio della comunicazione da parte dell’istituto risale a quest’estate e che nel corso dei mesi sono stati assunti impegni significativi nei confronti della clientela”. “Garantendo maggiore trasparenza ai propri clienti – ricorda l’associazione rappresentativa dei consumatori – Banca Intesa aveva infatti giustamente esteso i termini per il rifiuto della migrazione al prossimo 29 febbraio proprio a seguito di un confronto con le associazioni dei consumatori (e il Codacons nello specifico) sulla base delle segnalazioni raccolte: in questo modo aveva garantito la massima collaborazione e disponibilità nei confronti delle esigenze dei cittadini”.