Bollette, la Lega punta al rinvio del mercato libero: costi superiori del 47% rispetto al tutelato

La Lega presenta una risoluzione in cui si chiede di mantenere il mercato tutelato fino a fine anno

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Manca poco alla fine del mercato tutelato dell’energia elettrica, con la scadenza da tempo fissata al 30 giugno, ma il dossier bollette agita il governo. La Lega nei giorni scorsi ha presentato una risoluzione in commissione Attività produttive alla Camera per posticipare a fine anno il passaggio a un mercato libero.

Fino al 2027, si prevede una “fase transitoria” durante la quale i cittadini che non hanno mai cambiato fornitore di elettricità saranno soggetti per tre anni a un sistema di tutele graduali. Ma per ora, il governo ha bloccato l’iniziativa per diversi motivi.

Salvini punta allo stop del mercato libero

Primo, le gare per assegnare le forniture si sono già concluse. Secondo, il passaggio graduale al mercato libero è un obiettivo del Pnrr che l’Italia deve rispettare nei confronti dell’Europa. E terzo, c’è una questione di metodo: l’iniziativa della Lega è vista come un’interferenza nei confronti dell’Arera, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, che gestisce la transizione.

Ma il Carroccio non vuole cedere e mira a far votare la proposta mercoledì pomeriggio. La risoluzione contiene altre richieste, come quella di permettere a chi si trova nel mercato libero di aderire comunque al mercato a tutele graduali durante il triennio 2024-2027, come indicato nel testo a prima firma del deputato Alberto Gusmeroli, presidente della Commissione chiamata ad esprimersi. Oltre agli aspetti tecnici, il partito di Matteo Salvini cerca di intercettare il malcontento per il passaggio al mercato libero, che ha visto sbalzi di prezzo non convenienti per diversi utenti. Nella risoluzione si evidenziano le “difficoltà informative e pratiche sulle bollette elettriche” e “l’attività dei call center che, con una politica commerciale particolarmente aggressiva, forniscono informazioni ai cittadini non sempre adeguate e precise”.

Quanto cambiano i prezzi tra mercato libero e tutelato

Quello che sta facendo la Lega è quindi allearsi con i movimenti a difesa dei consumatori, i quali sostengono che il passaggio al libero mercato, in questo momento, non sia vantaggioso per i cittadini, ma solo per le utility.

La loro non è solo una polemica strumentale: supportano le loro tesi con dati forniti dalla stessa Arera. In un recente incontro con le associazioni dei consumatori, in vista della scadenza del primo luglio, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente ha mostrato una serie di grafici che evidenziano i vantaggi per chi è rimasto nel mercato tutelato. Secondo i dati di marzo scorso, le offerte sul mercato libero prevedono una tariffa di 0,33 euro al chilowattora per i contratti a prezzo fisso e 0,32 euro/kwh per quelli a prezzo variabile. Mentre la tariffa per il mercato tutelato è nettamente inferiore, a 0,22 euro/kwh.

Per Assoutenti, ciò significa che “la bolletta media della luce per una famiglia nel mercato libero con consumi pari a 2.700 kWh annui si attesta a 891 euro all’anno in caso di prezzo fisso e 864 euro per il prezzo variabile, contro una media di 594 euro annui nel mercato tutelato”. Le tariffe sul mercato libero risultano quindi “più care in media del 47,7%“, con una maggiore spesa che, per i contratti a prezzo fisso, sfiora i 300 euro.

Passaggio al mercato libero, cosa sapere

Con l’avvio del libero mercato dell’elettricità previsto per la prossima settimana, circa 5 milioni di utenze saranno coinvolte. Il numero di clienti nel mercato tutelato è il doppio, ma metà di essi rimarranno in questo regime perché considerati “vulnerabili”. In questa categoria rientrano gli utenti con più di 75 anni e quelli con un Isee non superiore a 9.530 euro (20.000 euro se il nucleo familiare ha almeno 4 figli a carico e beneficiari della Legge 104).

Entro il 30 giugno, i consumatori “indecisi” verranno trasferiti al servizio a tutele graduali e saranno contattati da un nuovo fornitore, che comunicherà loro le nuove condizioni di servizio, comprese quelle economiche. Questa fase di transizione durerà poco meno di tre anni, dal 1° luglio 2024 al 31 marzo 2027, durante la quale ogni cliente verrà assegnato al venditore selezionato dall’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera) in base alla propria area di residenza. Entro questa data, anche chi ha attualmente un contratto di libero mercato potrà chiedere di ritornare al mercato tutelato per poi passare automaticamente a quello a tutele graduali.