Bollette luce e gas, aumenti del 26,2% in tre anni nonostante il calo dei costi di mercato: i motivi

Scendono i prezzi di mercato ma non le fatturazioni dei consumi per le famiglie italiane. Il territorio più colpito è il Nordest

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Nonostante i costi di mercato del gas naturale (28 euro per MWh) e dell’energia elettrica (87 euro per MWh) nel febbraio 2024 siano ritornati ai livelli di giugno 2021, le bollette di luce e gas del 2023 hanno subito un incremento di 328 euro rispetto a tre anni fa. Questo rappresenta un aumento complessivo del 26,2%, di cui 153 euro (24,2%) per l’elettricità e 175 euro (28,1%) per il gas. I dati sono stati forniti dalla Cgia di Mestre. Tuttavia, ci si chiede perché le bollette aumentino nonostante il ribasso dei prezzi delle materie prime dal finire del 2022.

Le motivazioni e aree maggiormente colpite

La crisi energetica ha impattato i consumi di luce e gas, soprattutto nel 2022, causando un aumento delle caparre e delle cauzioni richieste dai distributori e fornitori di energia, che i consumatori hanno dovuto affrontare. Di conseguenza, la quota fissa nelle bollette è stata notevolmente incrementata. In aggiunta a ciò, l’inflazione ha contribuito ad aumentare i costi delle bollette nel settore energetico, facendo salire gli indici dei prezzi al consumo del gas del 60,4% e della luce del 93,1%. Per non parlare poi del passaggio dal servizio di tutela al mercato libero per il gas, che ha portato in alcuni casi a bollette triplicate rispetto a qualche anno fa. Entro luglio 2024 si concluderà gradualmente il passaggio dal servizio tutelato al mercato libero per l’energia elettrica.

Dal punto di vista territoriale, il Nordest del Paese è l’area che ha subito i maggiori aumenti dei prezzi. Tra il 2021 e il 2023, l’aumento medio annuale delle bollette di luce e gas è stato di 457 euro, pari al 33,6%. Nel Nordovest, l’incremento è stato di 316 euro, equivalente al 23,9%, mentre nel Mezzogiorno si è registrato un aumento di 304 euro, corrispondente al 26,6%. Il Centro ha visto una maggiorazione di 260 euro, pari al 21,1%.

A questo proposito la Cgia ha affermato: “A fronte della crisi energetica verificatasi in particolare tra la fine del 2021 e la prima parte del 2023, abbiamo l’impressione che ancora una volta a pagare il conto siano stati solo, o quasi, i consumatori (famiglie e imprese). Certo, anche le società del settore hanno subito degli shock importanti, ma gli extraprofitti realizzati in questi anni dalle aziende energetiche sono stati rilevanti. E in attesa che la Corte Costituzionale si pronunci sulla legittimità del contributo di solidarietà sugli extraprofitti applicato nel 2022 alle aziende energetiche, nel 2023 l’erario ha incassato solo 2,8 miliardi di euro rispetto ai 10 miliardi che il governo Draghi aveva ipotizzato di riscuotere”.

L’incremento dei prezzi

Nel periodo compreso tra il 2021 e il 2023, tutti i consumatori hanno sperimentato un aumento dei costi delle bollette elettriche. Tuttavia, quelli nel mercato tutelato, che rappresentano circa un terzo del totale, hanno subito un incremento inferiore rispetto a quelli nel mercato libero. Mentre i primi hanno visto un aumento del 34%, i secondi hanno subito un incremento significativamente maggiore del 136,3%.

Per quanto riguarda il gas naturale, non sono disponibili dati specifici sulla variazione dei prezzi tra il 2021 e il 2023 per i mercati tutelati e liberi. Tuttavia, i dati del 2023 permettono di confrontare i prezzi con quelli del 2022, evidenziando una diminuzione del 31% per il mercato tutelato e un aumento del 6,7% per il mercato libero.