Bolletta dell’acqua in crescita nel 2023: Frosinone la più cara, convenienza Molise

Aumenti da record per le bollette dell'acqua nel 2023, con una crescita del 4% rispetto al 2022: ecco quali sono i comuni che pagano di più in Italia

Foto di Luca Bucceri

Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

La bolletta dell’acqua cresce a vista d’occhio nel 2023, con cifre ben al di sopra rispetto al 2022 e addirittura in aumento di oltre il 17,7% rispetto agli ultimi cinque anni. È il dato che viene evidenziato nel XIX Rapporto sul servizio idrico integrato, a cura dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, diffuso in occasione della Giornata mondiale dell’acqua.

Una rilevazione che evidenzia come nel 2023 la spesa media a famiglia è cresciuta del 4% rispetto al 2022, con una media stimata di 478 euro. Un dato che però, come vedremo, in alcune città della Penisola viene largamente superata o in altri casi tenuta lontana con bollette al di sotto di quella cifra.

Bolletta dell’acqua salata nel 2023

I numeri contenuti nel XIX Rapporto sul servizio idrico integrato dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva consegnano un dato allarmante per gli italiani. Nel 2023, infatti, le bollette d’acqua sono cresciute del 4% rispetto all’anno precedente, ma addirittura del 17,7% rispetto agli ultimi cinque, con una spesa media che si aggira attorno ai 500 euro. Una bolletta che è cresciuta a vista d’occhio da nord a sud, anche se alcuni comuni sono più virtuosi di altri, ma con un comun denominatore che fa preoccupare.

I cittadini sono consapevoli ma poco informati sui propri consumi e sulle possibilità di risparmio, osserva il Rapporto che ha preso in esame una famiglia tipo composta da 3 persone e un consumo annuo di 182 metri cubi. Secondo una consultazione di 3.355 cittadini, gli italiani dicono di usare quotidianamente 62 litri di acqua, molto al di sotto del consumo medio ad abitante indicato da Istat di circa 215 litri al giorno. Tiziana Toto, responsabile nazionale delle politiche dei consumatori di Cittadinanzattiva, ha infatti sottolineato che c’è ancora molto da fare al fine di promuovere comportamenti più sostenibili da parte dei consumatori, anche se, anno dopo anno, si rivelano sempre più attenti e interessati ad avere strumenti chiari per compiere scelte sostenibili.

I dati, infatti, sottolineano come dispersione idrica nei capoluoghi di provincia in Italia è pari in media al 36,2% e raggiunge il 42,2% come territorio complessivo italiano, in base agli ultimi dati Istat (anno 2020). In alcune aree del Paese, soprattutto Sud e Isole, si disperde più della metà dei volumi d’acqua immessi in rete.

Dove è aumentata di più la bolletta

Nessuno si salva dagli aumenti delle bollette, con  più dei due terzi dei capoluoghi di provincia italiani che hanno registrato crescite importanti. A leccarsi le ferite rispetto all’anno scorso è Vibo Valentia, il cui incremento del 16% è il maggiore per il 2022, mentre a Isernia la bolletta è raddoppiata rispetto al 2019. Frosinone, invece, resta in testa alla classifica delle province più care con una spesa media annuale di 867 euro mentre Milano e Cosenza conquistano la palma di capoluoghi più economici con 184 euro.

La Toscana è la Regione più costosa, con 732 euro e con ben 8 suoi capoluoghi nella top ten delle province più care, mentre il Molise è la più economica con 226 euro. La Regione ad aver subito il maggiore incremento è il Trentino Alto Adige, col +9% rispetto al 2022. Oltre che tra le Regioni, però, evidenti differenze di spesa continuano a esistere anche all’interno degli stessi territori, spiega il Rapporto indicando che ad esempio, nel Lazio, tra Frosinone e Rieti intercorre una differenza di 475 euro. Altri esempi di simile portata si possono riscontrare in Sicilia, Toscana, Lombardia, Emilia Romagna e Calabria.