Il Bitcoin ha sfondato il tetto dei 100.000 dollari, un traguardo che fino a pochi anni fa sembrava fantascienza. Gli investitori festeggiano, mentre il mercato cavalca l’idea di una deregulation promettente per il settore. L’entusiasmo non è solo speculativo: molti scommettono su una nuova era per le monete digitali sotto l’amministrazione Trump.
Ma questo non è solo un numero particolarmente alto: rappresenta l’evoluzione di un settore che si è ritagliato un posto stabile nel panorama finanziario. Reuters riporta una nota di colore, cioè che gli osservatori scherzano sul fatto che le conversazioni familiari a tavola durante il Giorno del Ringraziamento possano aver dato una mano, ma dietro il boom ci sono investitori istituzionali e i flussi verso i nuovi Etf dedicati al Bitcoin.
Asia in ordine sparso, ma l’ottimismo resiste
Le piazze asiatiche hanno chiuso con andamenti contrastanti, ma qualche segnale di vivacità emerge. Il Nikkei 225 giapponese ha guadagnato lo 0,3%, chiudendo a 39.395,60, mentre in Australia l’S&P/ASX 200 ha registrato un timido +0,2%, fermandosi a 8.474,90. Hong Kong non ha seguito la scia: l’Hang Seng ha perso l’1%, scendendo a 19.541,09. A tenere il morale alto ci hanno pensato Shanghai e Taiwan, con incrementi contenuti ma incoraggianti, rispettivamente dello 0,3% e dello 0,1%.
La “Fragile calma” e lo sguardo fisso su Wall Street
La cavalcata del Bitcoin riflette un clima di fiducia che attraversa i mercati azionari americani. Wall Street ha raggiunto nuovi record grazie all’ottimismo sui potenziali tagli dei tassi negli Stati Uniti. In Europa, il Dax tedesco ha guadagnato terreno, sfidando le ombre della crisi politica che incombe su diverse economie chiave.
In Francia, la situazione è tesa dopo l’approvazione di una mozione di sfiducia contro il governo, un evento che non si verificava dal 1962. In Corea del Sud, dopo la revoca della legge marziale, il parlamento ha avviato la procedura per l’impeachment del presidente Yoon Suk Yeol, alimentando un clima di instabilità che spinge gli investitori a cercare rifugio in asset alternativi come le criptovalute.
Gli indici statunitensi hanno regalato una giornata da incorniciare. Lo S&P 500 ha chiuso con un incremento dello 0,61% a 6.086,49 punti. Il Nasdaq, sempre più protagonista grazie al settore tech, è salito dell’1,3%, raggiungendo i 19.735,12 punti. Il Dow Jones ha sfondato per la prima volta i 45.000 punti, chiudendo a 45.014,04 con un aumento dello 0,69%. È il momento d’oro delle grandi aziende tecnologiche, che stanno capitalizzando sul boom dell’intelligenza artificiale.
Europa e Stati Uniti: il tempo delle grandi decisioni
Mentre la Bce si avvicina a una nuova mossa sui tassi, la Federal Reserve adotta un approccio più riflessivo. Christine Lagarde spinge per interventi che possano dare nuova linfa agli investimenti, mentre Jerome Powell affronta il tema scottante del bilancio federale, definito “su un percorso insostenibile”. Tutto questo sullo sfondo delle pressioni politiche di un’amministrazione americana che sembra voler riscrivere le regole del gioco economico.
L’attrattiva delle criptovalute nei tempi incerti
In mezzo a turbolenze politiche e mercati tradizionali sempre più imprevedibili, Bitcoin e le altre criptovalute stanno emergendo come strumenti di protezione. Sembra quasi di vivere letteralmente dentro una pagina di storia economica. La capacità delle criptovalute di aggirare i rischi sistemici delle economie tradizionali li rende particolarmente appetibili per chi vuole diversificare il proprio portafoglio.