Approvata la Manovra 2025 da 30 miliardi, arriva la Carta per i nuovi nati

Il Cdm guidato da Giorgia Meloni ha approvato la Manovra 2025: prevista la Carta per i nuovi nati, la conferma delle norme sulle pensioni e si rende strutturale il taglio del cuneo fiscale.

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Riccardo Castrichini

Giornalista

Nato a Latina nel 1991, è laureato in Economia e Marketing e ha un Master in Radio, Tv e Web Content. Ha collaborato con molte redazioni e radio.

Pubblicato: 15 Ottobre 2024 22:25

Il Consiglio dei ministri guidato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha approvato la Manovra per il 2025. A comunicarlo è stato il ministero dell’Economia in una nota diramata alla fine della riunione del 15 ottobre 2024 nella quale si legge: “Il disegno di Legge di Bilancio, in linea con l’approccio serio e responsabile dei provvedimenti economici approvati finora dal governo, dispone interventi con effetti pari, in termini lordi, a circa 30 miliardi nel 2025, più 35 miliardi nel 2026 e oltre 40 miliardi nel 2027″. Da segnalare l’introduzione della Carta per i nuovi nati, la conferma strutturale del taglio del cuneo fiscale e delle misure sulle pensioni.

La Carta per i nuovi nati

“Sono confermate e potenziate le misure sui congedi parentali”, scrive il ministero dell’Economia a seguito dell’approvazione della Manovra 2025 annunciando anche l’introduzione della “Carta per i nuovi nati“. La misura “riconosce 1.000 euro ai genitori entro la soglia Isee di 40 mila euro per far fronte alle numerose prime spese per ogni nuovo nato”.

La Legge di Bilancio rafforza, inoltre, il bonus dedicato al supporto della frequenza di asili nido, muovendosi anche nell’esclusione delle somme relative all’assegno unico universale dal computo dell’Isee. Per quanto riguarda la Carta dedicata a te è stato previsto il rifinanziamento – nella misura di 500 milioni – anche per il 2025. Per le detrazioni si terrà conto del numero dei familiari a carico, al loro aumentare cresceranno i benefici.

Strutturale il taglio del cuneo

Nella Manovra 2025 vengono resi strutturali gli effetti del taglio del cuneo e l’accorpamento delle aliquote Irpef articolato su tre scaglioni, già in vigore nell’anno in corso.

“Rendiamo strutturale il taglio delle tasse sui lavoratori – ha precisato Giorgia Meloni al termine del Cdm  – e 3,5 miliardi provenienti da banche e assicurazioni saranno destinati alla Sanità e ai più fragili per garantire servizi migliori e più vicini alle esigenze di tutti”.

“Con questo governo – ha aggiunto – l’Italia guarda al futuro con una Legge di Bilancio che mette al primo posto il lavoro e il benessere degli italiani. Come avevamo promesso non ci saranno nuove tasse per i cittadini”.

Confermate le misure per le pensioni

Sulle pensioni “sono confermate le misure dello scorso anno (Quota 103, Ape sociale e Opzione donna, con gli stessi requisiti, ndr) e potenziate quelle destinate ai lavoratori pubblici e privati che raggiungono l’età della pensione ma restano a lavoro”.

Il rinnovo dei contratti

In merito al rinnovo dei contratti, “il governo mette da subito le risorse destinate a finanziare le procedure di rinnovo dei contratti del pubblico impiego, con particolare riferimento al triennio 2025-2027”, precisa il ministero dell’Economia. Per ciò che riguarda la Sanità, in particolare, nel prossimo biennio lo stanziamento è in linea con la crescita del Pil nominale.

Incentivi per l’occupazione al Sud

In Manovra trovano conferma gli incentivi all’occupazione al Sud per giovani e donne anche per i rapporti di lavoro attivati nel biennio 2026-2027. Viene confermata anche la decontribuzione in favore delle imprese localizzate nella Zes e gli incentivi all’autoimpiego nei settori strategici per lo sviluppo di nuove tecnologie, la transizione digitale ed ecologica.

In tema fringe benefits vengano assicurati gli importi maggiorati per tutti i nuovi assunti che accettano di trasferire la residenza di oltre 100 chilometri per ragioni lavorative. Nel triennio 2025-2027, infine, resta al 5% la tassazione agevolata dei premi di produttività ai lavoratori.

Risorse per la difesa

Per quel che riguarda il delicato e cruciale settore della difesa, “il disegno di legge di bilancio stanzia anche risorse per assicurare che, successivamente al termine del Pnrr, l’andamento della spesa per investimenti pubblici sia coerente con i requisiti della nuova governance europea. In particolare, è previsto anche il potenziamento degli investimenti nel settore della difesa”, si legge nella nota ministeriale.