Addio alle casse nei supermercati: in arrivo sempre più punti cashierless

Due importanti catene della grande distribuzione come Esselunga e Pam hanno annunciato l'apertura in Italia di punti vendita senza casse

Foto di Claudio Carollo

Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Si allarga la frontiera della spesa “cashierless” in Italia. Dopo che due giganti della grande distribuzione come Esselunga e Pam Panorama hanno annunciato l’apertura di punti vendita senza casse, nel 2024 si prevedono sempre più supermercati che permetteranno di fare acquisti automatizzati evitando file e lunghe attese per pagare.

Come funziona il “cashierless store”

È appunto la tecnologia dei “cashierless store”, di cui Amazon ha fatto da apripista con la creazione di una catena di negozi automatizzati negli Stati Uniti, e che pian piano si sta diffondendo in tutta Europa, compreso nel nostro Paese (qui avevamo parlato dell’apertura del primo punto vendita Amazon Fresh a Londra).

Il primo supermercato di questo tipo in Italia ha aperto a novembre 2023 a Verona, con l’inaugurazione del “Prendi&Vai” di Tuday da parte della cooperativa Dao, associata a Cia-Conad (qui avevamo parlato del primo supermercato senza casse a Verona).

Si tratta di un punto vendita di 200 metri quadrati, nel quale è possibile comprare oltre 2.300 prodotti, di cui circa il 20 per cento alimenti freschi e freschissimi, passando semplicemente un QR code davanti i totem posizionati all’uscita: in questo modo si procede al pagamento tramite il proprio smartphone degli articoli inseriti in un carrello virtuale, riempito in automatico dai sensori e della telecamere sparse per tutto il supermercato, che rilevano i prodotti prelevati dallo scaffale da ogni cliente.

Una modalità di spesa definita “frictionless”, cioè senza ostacoli, che secondo una ricerca dell’Università Bocconi sarebbe molto apprezzata dai clienti italiani.

Da quanto emerso dall’indagine, realizzata insieme a BF Partners, un quarto degli intervistati ritiene che il tempo passato in coda alla cassa non dovrebbe mai superare i 3 minuti di attesa.

Lo studio, compiuto su un campione di 1.200 consumatori, ha evidenziato in particolare che ad apprezzare questa tecnologia siano in particolare gli uomini, residenti in centri urbani di medie e grandi dimensioni, in età compresa tra i 18 e i 59 anni, che spendono in media il 15-20 per cento in più rispetto a chi non è interessato ai supermercati senza casse. Una clientela che fa spesa in qualsiasi tipo di punto vendita, dall’iperstore all’alimentari sotto casa, abituata a utilizzare le casse automatiche pur di evitare le file.

Esselunga e Pam saranno le prime catene a cercare di intercettare questo target puntando a introdurre in Italia la tecnologia “cashierless” su larga scala. Entrambe dovrebbero iniziare con l’apertura di punti vendita a Milano, in particolare l’azienda della famiglia Caprotti potrebbe inaugurare nei prossimi mesi uno store di 200 metri quadri senza casse a insegna laEsse nel Mind-Village, un quartiere creato nell’area dell’Expo 2015, che prevederà la realizzazione di zone residenziali, uffici, centri di ricerca e campus universitari.

La questione della privacy

La spesa “cashierless” non è però esente da criticità. Sul sistema di pagamento automatico tramite rete di telecamere e sensori incombe, infatti, la questione dei dati personali dei clienti, che vengono registrati in ogni loro movimento tramite riconoscimento facciale o del corpo. Il rispetto della privacy verrebbe garantito con l’identificazione di ogni consumatore in nient’altro che una stringa di lettere e numeri.

Inoltre, si pone inevitabilmente il problema della riduzione del personale all’interno dei supermercati: “cashierless” significa in inglese “senza cassiere”, ruolo che, una volta sparite le casse, non sarebbe più necessario.