La tua casa è pignorata? Ecco 10 cose che non sai (e che dovresti sapere)

Le dieci cose che non tutti sanno sui pignoramenti immobiliari, ma che è fondamentale conoscere per non sbagliare e vedersi portare via la propria casa

Foto di QuiFinanza

QuiFinanza

Redazione

QuiFinanza, il canale verticale di Italiaonline dedicato al mondo dell’economia e della finanza: il sito di riferimento e di approfondimento per risparmiatori, professionisti e PMI.

Il pignoramento di un bene primario come la casa è un tema spinoso e attuale sul quale c’è ancora molta disinformazione. Secondo le stime, nei prossimi 5 anni saranno oltre 1 milione e 650 mila gli immobili che andranno all’asta, a seguito di azioni di pignoramento. Nel 2017 al primo posto per numero di esecuzioni immobiliari si conferma la Lombardia, al secondo posto la Sicilia; a seguire Veneto, Puglia e Piemonte.

Sono molte le famiglie che si trovano “a sorpresa” letteralmente buttate fuori casa, senza possibilità di rientrare e senza nemmeno sapere il perché. Fra i tanti convincimenti errati il fatto che l’ipoteca preservi dal pignoramento e che ne sia esclusa la prima casa, ma anche che non sia possibile se si è invalidi o si hanno bambini piccoli.

Per chiarire meglio alcune delle questioni più spinose legate al pignoramento della casa e per venire incontro a coloro che stanno cercando una soluzione a questo problema, arriva un decalogo stilato dalla Cappa & Associati che evidenzia il vero e il falso per diverse situazioni.

  1. Se c’è l’ipoteca della banca posso stare tranquillo, nessuno mi pignora la casa: Falso.
    L’ipoteca non protegge la casa dai creditori perché è solo una garanzia per la banca che ha prestato i soldi. L’ipoteca è un diritto reale su un bene, in questo caso la casa, e dà grado di soddisfazione a chi ne è in possesso nel caso di una procedura esecutiva: una vendita, ecc. Se altri creditori possono essere frenati dal procedere, il condominio ha tutta la convenienza nel pignorarti la casa perché, anche se non prende soldi dalla procedura, va a sostituire l’attuale proprietà dell’immobile con una nuova, che inizierà a pagare le spese condominiali.
  2. Non possono pignorare la prima casa, non è legale: Falso.
    E’ proprio la legge che permette a un creditore di poter recuperare i propri soldi aggredendo i beni immobiliari. La banca può pignorare la prima casa se il mutuo non viene pagato. È un suo diritto per via del contratto che avete firmato. Nel “capitolato”, cioè quella serie di fogli che si trovano alla fine dell’atto di mutuo, c’è una sezione chiamata “Decadenza del beneficio del termine e risoluzione del contratto per inadempimento”. Si tratta di tutte le condizioni che permettono alla banca di revocare il mutuo. Anche la sezione “Condizioni risolutive del contratto” inserisce le clausole di scioglimento del contratto.
  3. Non possono buttarmi fuori casa, ho dei bambini, sono invalido, ecc: Falso.
    La vendita della casa all’asta fa passare la proprietà da te a un altro individuo. È quindi un esproprio, non uno sfratto. La convinzione che si può rimanere in casa con bambini piccoli nasce dalla confusione di ciò che si legge online o ascoltando le parole di amici o professionisti non competenti in materia. Come sempre lasciamo che sia la legge a parlare. La mancata liberazione dei locali entro il termine indicato consente, a questo punto, all’aggiudicatario (nuovo proprietario) di notificare attraverso l’ufficiale giudiziario un avviso con il quale viene comunicato al debitore il giorno e l’ora in cui dovrà lasciare l’immobile. Nel giorno e nell’ora indicati nell’avviso, l’ufficiale giudiziario si recherà pertanto presso l’immobile e potrà procedere alla liberazione dei locali, se ancora occupati dal debitore il quale dovrà pertanto abbandonare in quella data l’abitazione.
    Per svolgere tali operazioni, l’ufficiale giudiziario può inoltre servirsi della forza pubblica nel caso in cui il debitore opponga resistenza a sgomberare l’immobile. È altresì opportuno sottolineare che il debitore che occupa un immobile, in presenza di una esplicita richiesta di lasciare l’abitazione comunicata dall’aggiudicatario (nuovo proprietario), può incorrere in conseguenze sotto il profilo penale, perché può essergli contestato il reato di violazione di domicilio.
  4. I debiti si estinguono dopo che la casa viene venduta all’asta: Falso.
    Dati i continui ribassi di prezzo tra un’asta e l’altra, se l’importo del debito è superiore al prezzo raccolto dalla vendita all’asta, il debitore deve corrispondere la differenza in altro modo. Da considerare che il numero delle aggiudicazioni di immobili all’asta che hanno portato all’estinzione della procedura nel 2016 è di 36.858, cioè il 14% delle 267.323 case messe all’asta quell’anno.
  5. Per chiudere un mutuo posso andare in banca e dare le chiavi di casa, almeno siamo pari: Falso.
    Ad oggi le banche sono piene di immobili, di case all’asta, di case invendute. Non le vogliono nemmeno se regalate e ben impacchettate. Non ci si può presentare in banca dal direttore con le chiavi di casa per chiudere il mutuo e togliersi il fardello del debito che ci stava soffocando. Non che la banca non sia disposta a trattare, solo che la strategia di rendere la casa alla banca portandogli le chiavi non è una possibilità reale.
  6. Mi hanno revocato il mutuo, posso comunque rientrare delle rate scadute, giusto? Falso. La revoca del mutuo comporta la decadenza del beneficio del termine, cioè, non esiste più un contratto tra debitore e banca. Di conseguenza non si può più fare un piano di rientro delle rate scadute e ricominciare a pagare perché non esiste più il mutuo. Anche se si sono trovati i soldi, o un nuovo lavoro, non si può più ricominciare a pagare le rate passate. Ormai il debito non è più delle sole rate scadute ma è totale: rate scadute + residuo mutuo. Inclusi interessi.
  7. L’avvocato ha raggiunto l’accordo di saldo a stralcio con la banca, ora posso stare tranquillo? Falso.
    Pagare un legale per mandare una proposta di saldo a stralcio con un creditore è sì cosa buona se si ha in mano l’unico motivo di accettazione della proposta: i soldi. In questo caso, ci si può far affiancare da un professionista che sappia negoziare per strappare un’ottima percentuale di sconto sul debito totale. Ma se mancano i soldi, non se ne fa nulla della proposta di saldo a stralcio. Attenzione a non cadere nelle mani di legali che chiedono soldi anticipati per negoziare una cifra che sanno già che non può essere rispettata.
  8. Vado a chiedere aiuto ad associazioni, sindaco, assessore che mi aiuteranno: Falso.
    Il rapporto è fra debitore e creditore. Un assessore o un sindaco non possono intromettersi e decidere di non dover rimborsare chi deve prendere dei soldi. Cercheranno di tranquillizzare l’esecutato senza mai dare una risposta secca. Devono rispettare la loro posizione politica e dare risposte neutrali. Non potranno comunque farsi carico del tuo debito.
  9. So che esistono scappatoie e trucchi per evitare il pignoramento (donazione, fondo patrimoniale, opposizione al pignoramento, ecc): Falso.
    Con le nuove leggi diventa difficile ‘far sparire’ un bene per evitare di pagare un creditore. Possiamo elencare le donazioni, le vendite fittizie, gratuite senza soldi (vendere un bene in cambio di un vitalizio), fondo patrimoniale ecc. Quando esiste già la presenza del debito, e soprattutto esistono le difficoltà nel pagarlo, passare la proprietà non fa altro che confermare la mala fede del gesto. Queste azioni, architettate per cercare di salvare la casa dai debiti, sono già sfruttate da molti anni e le banche hanno iniziato a proteggere il loro credito.
  10. Posso fare opposizione al pignoramento della casa: Falso (quasi sempre).
    Fare opposizione al pignoramento è totalmente inutile a meno che non sussistano condizioni tali da opporsi. Di solito un avvocato consiglia l’opposizione solamente per prendere tempo basandosi su deboli motivazioni che nella grande maggioranza dei casi risultano inefficaci. Da notare che fare opposizione infondata porta a dover pagare le spese legali anche della controparte più le spese di tribunale per lite temeraria.