Quanto costano gli appartamenti del palazzo di lusso andato a fuoco a Milano e cosa è andato storto

Torre del Moro ha preso fuoco, e oltre 60 famiglie hanno perso la loro casa: si tratta di appartamenti di lusso di grande valore nonostante la zona popolare

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Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Sono scene incredibili quelle che hanno fatto il giro d’Italia nel pomeriggio del 29 agosto, quando un grattacielo di Milano è andato in fiamme. Ancor più se si pensa che l’incendio non ha causato vittime. I danni, invece, sono apparsi subito molto gravi. E costosi, considerando che il rogo si è propagato all’interno di una torre esclusiva, con ville urbane di lusso, comprate, secondo le indiscrezioni, da membri del jet set meneghino, tra cui il cantante Mahmood.

William Bernardelli, consulente immobiliare dello Studio Dazzi, ha raccontato attraverso le pagine di FanPage il valore di quegli appartamenti, con finiture di alto livello e servizi come la portineria h24. Per costruire la Torre del Moro, 20 piani, era stata scelta una zona periferica e popolare. Una sfida imprenditoriale, che però aveva premiato i costruttori. Nonostante la location atipica, infatti, il palazzo si era rivelato un ottimo investimento.

Quanto costano gli appartamenti del palazzo di lusso andato a fuoco a Milano

I primi inquilini avevano pagato le ville urbane meno di 5 mila euro a metro quadro, a valore di mercato, per rivenderle anche a oltre 5.200. Tra le case anche un appartamento di 150 metri al 16esimo piano venduto di recente a 785 mila euro. Valore giustificato dalla presenza di tre camere e due bagni, parquet su tutta la superficie, infissi in legno con doppio vetro, tapparelle elettriche e porta blindata, termovalvole e contabilizzatori, videocitofoni e armadi su misura.

Difficile pensare che quel palazzo così all’avanguardia, costruito tra il 2009 e il 2010 e molto ambito sul mercato immobiliare meneghino, abbia preso fuoco, lasciando ben 60 famiglie senza casa, con i risparmi di una vita letteralmente andati in fumo per colpa di quello che sembrerebbe solo uno sfortunato incidente. Gli inquirenti indagano su quanto è avvenuto nel pomeriggio di domenica, ma rimane una grossa incognita sui materiali utilizzati.

Torre del Moro ha preso fuoco a Milano: cosa è andato storto

Il fuoco si è propagato solo all’esterno, con il sistema di sicurezza interno che ha funzionato, nonostante adesso si temano crolli per le alte temperature raggiunte che potrebbero aver compromesso lo scheletro metallico del palazzo. Angelo Lucchini, docente di Architettura tecnica del Politecnico di Milano, ha spiegato sulle pagine del Corriere della Sera che il rivestimento sarebbe stato realizzato con un materiale combustibile, che ha subito reagito all’innesco.

Una scelta ritenuta inappropriata dall’esperto, e che tra l’altro non rispetterebbe i requisiti di sicurezza sugli incendi per gli edifici civili stabiliti dal Ministero dell’Interno. Si tratta di raccomandazioni per la costruzione e non obblighi normativi, ma il docente ha sottolineato l’importanza di una legge in tal senso, che possa regolamentare ancora meglio i materiali per evitare episodi simili.