Il maltempo non molla: allerta gialla e arancione per queste regioni

Maltempo, forte vento, pioggia e grandinate per i primi giorni di maggio che si presentano con l'allerta in 11 regioni: chi è in giallo e chi in arancione

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Dieci Regioni in allerta gialla e una in arancione a causa del maltempo che sta falcidiando l’Italia nelle ultime ore. Il mese di maggio non è di certo iniziato nel migliore dei modi dal punto di vista meteorologico, con diversi territori colpiti da forti precipitazioni che hanno portato la Protezione Civile a innalzare il livello di attenzione.

Ed ecco allora che nella giornata del 2 maggio diverse sono state le Regioni attenzionate con l’allerta lanciata per evitare guai ben peggiori.

Allerta gialla e arancione tra Nord e Sud

Da Nord a Sud, nessuno è salvo dal brutto tempo. Maggio, quello che di solito è il primo mese delle vacanze al mare nei weekend soleggiati, si presenta come un gennaio o febbraio qualunque, con acquazzoni e temporali che potrebbero provocare danni ingenti.

A causa del maltempo, tra pioggia, grandinate e vento, la Protezione Civile ha quindi emesso un avviso di allerta gialla su dieci regioni e allerta arancione in un altro territorio. In giallo saranno quindi, per martedì 2 maggio 2023, Marche, Abruzzo, Molise, Campania e Calabria, sul Lazio meridionale e su parte di Basilicata, Puglia, Sicilia e una parte dell’Emilia-Romagna.

Il territorio in arancione, invece, sarà una buona sezione dell’Emilia-Romagna, dove sono possibili grandinate e forti raffiche di vento. Mercoledì 3 maggio, invece, sarà soprattutto l’estremo Sud a fare i conti con il maltempo.

Allerta gialla e arancione, il significato

Ma cosa significa allerta gialla o arancione? Il primo livello è quello giallo e indica un’allerta di tipo ordinario che può essere idrogeologica, idrogeologica per temporali o idraulica. Nel primo caso si possono verificare i seguenti fenomeni localizzati come erosione, frane superficiali e inondazioni minori a causa dell’innalzamento dei livelli idrometrici dei corsi d’acqua.

Nel caso di allerta idrogeologica per temporali, invece, si tratta di avvertimento per un’elevata incertezza previsionale. Si possono verificare i fenomeni legati all’allerta gialla idrogeologica, sebbene caratterizzati da una maggiore rapidità di evoluzione e una maggiore intensità locale. Nel caso dell’idraulica, invece, si tratta di fenomeni localizzati come l’incremento dei livelli dei corsi d’acqua maggiori, generalmente contenuti all’interno dell’alveo.

L’allerta gialla rappresenta pericoli occasionali come:

  • Allagamenti di locali interrati e di quelli che si trovano al piano terra lungo le vie potenzialmente interessate da deflussi idrici.
  • Danni alle infrastrutture, agli edifici e alle attività agricole, ai cantieri, agli insediamenti civili e industriali interessati da frane, colate rapide o dallo scorrimento superficiale delle acque.
  • Temporanee interruzioni della rete stradale o della rete ferroviaria in prossimità di solchi scavati dalle acque, canali, zone depresse come sottopassi, tunnel, avvallamenti stradali, e a valle di porzioni di versante interessate da fenomeni franosi.
  • Limitati danni alle opere idrauliche e di difesa delle sponde, alle attività agricole, ai cantieri, agli insediamenti civili e industriali in alveo.

Il secondo livello di allerta è invece quello arancione, sempre diviso in idrogeologica, idrogeologica per temporali o idraulica. Nel primo caso si possono verificare fenomeni diffusi come frane superficiali, ruscellamenti e caduta massi.

L’allerta arancione idraulica, invece, prevede significativi innalzamenti dei livelli idrometrici dei corsi d’acqua maggiori, con inondazioni delle aree circostanti, oclusioni, parziali o totali, delle luci dei ponti dei corsi d’acqua maggiori.

Gli effetti diffusi dell’allerta arancione prevedono:

  • Allagamenti di locali interrati e di quelli posti al piano terra lungo vie potenzialmente interessate dal passaggio dell’acqua.
  • Danni e allagamenti a singoli edifici o centri abitati, alle infrastrutture, agli edifici e alle attività agricole, ai cantieri, agli insediamenti civili e industriali interessati da frane o da colate rapide.
  • Interruzioni della rete stradale o ferroviaria in prossimità di impluvi e a valle di frane e colate di detriti, o in zone depresse in prossimità del reticolo idrografico.
  • Danni alle opere di contenimento, regimazione e attraversamento dei corsi d’acqua.
  • Danni alle infrastrutture, agli edifici e alle attività agricole, ai cantieri, agli insediamenti civili e industriali situati in aree inondabili.