Dopo il caso Balocco, Safilo interrompe la collaborazione con Chiara Ferragni

Secondo quanto comunicato da una nota ufficiale dell’azienda l’interruzione arriverebbe «a seguito di violazione di impegni contrattuali assunti» da Chiara Ferragni

Foto di Giorgio Pirani

Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Nel giorno successivo all’avvio dell’indagine da parte della Procura di Milano riguardante Chiara Ferragni e l’azienda Balocco in relazione alla promozione pubblicitaria del pandoro Pink Christmas, sponsorizzato lo scorso anno dall’influencer con un invito all’acquisto a un prezzo notevolmente superiore a quello di mercato per fini benefici, le autorità inquirenti stanno già procedendo con le loro attività.

Il procuratore aggiunto Eugenio Fusco, responsabile delle indagini, attualmente non ha individuato reati o indagati e ha incaricato il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di raccogliere le prove necessarie per ottenere una comprensione completa della situazione. Successivamente, per ulteriori verifiche e chiarimenti, convocherà anche l’imprenditrice cremonese, la quale sarà assistita dai legali dello studio Bana. Questi ultimi si sono già presentati stamane al quarto piano del Palazzo di Giustizia milanese.

Safilo interrompe la collaborazione

Nel frattempo, i problemi per l’influencer sembrano accumularsi. Dopo la pesante sanzione inflitta dall’Antitrust per pubblicità ingannevole, emerge ora che la situazione si aggrava ulteriormente con la decisione di una prima azienda di interrompere la propria collaborazione con Chiara Ferragni. Safilo Group ha annunciato attraverso un comunicato la cessazione dell’accordo di licenza riguardante il design, la produzione e la distribuzione delle collezioni eyewear a marchio Chiara Ferragni.

La decisione di interrompere la collaborazione è motivata, come dichiarato dalla nota del marchio di occhialeria, da una “violazione degli impegni contrattuali assunti dalla titolare del marchio”.

Le indagini della Procura

Per quanto riguarda il caso Balocco, secondo quanto è trapelato, entro la fine dell’anno i finanzieri si recheranno presso gli uffici dell’Antitrust per ottenere, senza richiesta formale di esibizione, tutti i documenti relativi all’istruttoria conclusasi recentemente con una multa consistente per pratica commerciale scorretta. La sanzione, superiore al milione di euro, coinvolge due società legate alla famosa blogger, Fenice e TBS Crew – The Blonde Salad, mentre i produttori del pandoro natalizio sono stati multati con 420mila euro.

Inoltre, verranno acquisiti, o verosimilmente forniti dagli avvocati di Chiara Ferragni, i contratti stipulati con l’azienda di Cuneo, oltre a tutte le email o altri documenti collegati all’operazione che, in base alla campagna pubblicitaria, avrebbe dovuto generare un considerevole contributo per le cure dei giovani pazienti presso la struttura torinese.

Tutte queste azioni sono finalizzate a gettare luce sul caso e a determinare se ci sia effettivamente stato, come affermato dall’influencer nel suo video di scuse prima di scomparire dai social, un “errore di comunicazione” in cui si sarebbero mescolate, come ha indicato, “attività di beneficenza, che ho sempre fatto e continuerò a fare, con attività commerciali”.

Cosa può succedere

Con lo scenario attuale, a meno di sorprese nelle fasi successive delle indagini, sembrerebbe difficile sostenere l’accusa di truffa. Tuttavia, potrebbe essere ipotizzata un’eventuale frode in commercio, legata alla “qualità etica” del pandoro venduto, rappresentando un “bene mobile”.

Infine, gli approfondimenti potrebbero estendersi anche alla questione simile riguardante la pubblicità delle uova di Pasqua della Dolci Preziosi. Il fascicolo è stato avviato in seguito a un esposto presentato da Codacons e Assourt, i quali affermano che una “pluralità di individui”, cioè i consumatori, sia stata truffata. L’esposto è stato depositato in 104 Procure, e quella di Milano sembra essere stata la prima a intraprendere azioni, seguita dalla Procura di Cuneo, dove ha sede l’azienda Balocco.

La tuta di Chiara Ferragni è sold out, quanto costa il capo

Intanto il video di scuse di Chiara Ferragni potrebbe aver colpito o meno nel segno, ma sicuramente ha avuto successo sul fronte dell’abbigliamento: la tuta grigia indossata dall’influencer durante le sue pubbliche scuse è andata sold out.

La tuta in lana e angora firmata Laneus, con un prezzo di listino di 600 euro, è esaurita sul sito, sia nella versione grigia che negli altri due colori originariamente disponibili. La “tuta delle pubbliche scuse” di Chiara Ferragni, come tutto ciò che porta la sua firma, si conferma già come una tendenza.