Chiara Ferragni nel caos anche con le uova di Pasqua: cos’è successo

Nuovi guai in arrivo per l'influencer? Dopo il caso pandoro può scoppiare quello delle uova di Pasqua per Chiara Ferragni: ecco cos'è successo

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Non solo il caso del pandoro Balocco rischia di mettere nei guai Chiara Ferragni, con l’imprenditrice e influencer che ha già chiesto scusa per l’errore sulla campagna di comunicazione del dolce natalizio e che però, ben presto, potrebbe rischiare di fare i conti con un altro problema “dolce”. Attivissima con le sue imprese, infatti, Ferragni potrebbe presto finire nuovamente nel mirino dell’Antitrust se le accuse mosse da Selvaggia Lucarelli tramite Il Fatto Quotidiano dovessero risultare vere riguardo alle uova di Pasqua che nel 2021 e 2022 Ferragni aveva prodotto con Dolci Preziosi.

Nuovi guai in arrivo con le uova di Chiara Ferragni?

Il campo di scontro è doppiamente simile, quello dolciario e della beneficenza, e potrebbe finire anche allo stesso modo. Un dolce che però potrebbe sapere nuovamente di amaro per Chiara Ferragni, che dopo il caos sul pandoro Balocco griffato e con introiti non devoluti in beneficenza, potrebbe presto finire nei guai con le uova di Pasqua prodotte con Dolci Preziosi.

Parliamo di uova di cioccolato che l’imprenditrice, tramite la sua Blonde Salad, aveva messo in commercio nel 2021 e nel 2022 con tanto di presunto sostegno al “progetto benefico ‘I Bambini delle Fate'” che però, secondo quanto riferito su Il Fatto Quotidiano da Selvaggia Lucarelli, non avrebbe ricevuto alcun appoggio dalla stessa Ferragni. La donazione, infatti, sarebbe stata effettuata soltanto dall’azienda e nella misura di 36mila euro in due anni.

Ferragni, dal canto suo, non avrebbe invece versato nulla, incassando in due anni circa 1,2 milioni di euro da Dolci Preziosi. Come mai? A spiegarlo è stato lo stesso proprietario di Dolci Preziosi, Franco Cannillo, che ha svelato che tra le vendite e l’entità della donazione non c’era alcuna correlazione.

“Ferragni è stata pagata per aver ceduto la sua immagine. Noi abbiamo fatto una donazione, per lei non era da contratto” ha fatto sapere, sottolineando come ancora una volta l’errore sia stato alla base della comunicazione voluta dall’azienda dell’influencer che sul sito riportava: “Le uova di Pasqua Chiara Ferragni x Dolci Preziosi sosterranno il progetto benefico I Bambini delle Fate”.

La donazione mancata e gli incassi milionari

Così come nel caso del pandoro, quindi, per Ferragni sarebbero stati soli ingressi e zero uscite benefiche dalla campagna avviata con Dolci Preziosi. Se è vero che l’imprenditrice lombarda aveva firmato l’accordo per la cessione del diritto d’immagine e la donazione non era legata alle vendite, quel che è rimasto legato è l’introito conseguente, perché Ferragni ha incassato ben 1,2 milioni in due anni.

Come riferito da Dolci Preziosi, infatti, nel 2021 sarebbero stati versati all’influencer 500mila euro, mentre nel 2022 ben 700mila. Per il terzo anno, invece, Ferragni avrebbe “chiesto una cifra esorbitante e non abbiamo più chiuso il contratto” ha fatto sapere l’azienda.

E da “I Bambini delle Fate” la ricostruzione sembrerebbe essere riconfermata. A Il Fatto Quotidiano, infatti, è stato riferito che l’accordo era tra loro e Dolci Preziosi e che con Ferragni non c’è stato alcun contatto. “Loro volevano scrivere che la donazione era legata alle vendite, noi ci siamo rifiutati e abbiamo permesso di usare l’espressione “Sosteniamo i Bambini delle fate” ha spiegato Franco Antonello, fondatore dell’associazione.

E Chiara Ferragni? “Ho provato a contattarla e parlarle, ma non è stato possibile” ha sottolineato Antonello, che al termine del colloquio con Il Fatto Quotidiano si è detto perplesso sul cachet all’influencer: “Mi stupisce che abbiano dato 700 mila euro per il testimonial e 12 mila euro per il sociale, è una vergogna“.

Dopo aver chiesto scusa e aver donato un milione al Regina Margherita di Torino ora la palla passa nuovamente a Chiara Ferragni, che dovrà difendersi da questa ennesima accusa.