Addio Rai, da Fagnani a Ranucci sulla scia di Amadeus: Tv pubblica in crisi

Amadeus potrebbe non essere l'ultimo grande nome della Rai a salutare al termine di questa stagione: la Tv pubblica è in crisi sotto la "gestione" Meloni

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

La Rai potrebbe ritrovarsi a vivere una fase di forzata rivoluzione interna. L’addio di Amadeus deve portare a delle riflessioni, considerando gli sforzi economici messi in atto dalla Tv pubblica per trattenerlo. Il fatto che ciò non sia bastato getta luce sulle supposizioni relative a un clima poco gradito ormai al conduttore.

L’ex direttore artistico del Festival di Sanremo non sarebbe però solo nel gruppo degli insoddisfatti. Non è detto che Warner riesca a portare tutti i grandi nomi della Rai sul Nove, certo, ma pare che in tanti si stiano guardando intorno.

La nuova Rai del governo Meloni

Il mondo della politica ha sempre trovato spazio nella Rai, in un modo o nell’altro. Non si tratta di una prerogativa di questo governo di centro destra. Qualcosa però è cambiato, innegabilmente, sotto la “gestione” della premier Giorgia Meloni.

Si registra infatti un’eccessiva agitazione, al punto che non è da escludere un addio di svariati nomi. Il rapporto tra Sigfrido Ranucci e la Commissione di Vigilanza Rai sarebbe ai minimi storici. Come ignorare gli scontri con Maurizio Gasparri in questa analisi, con tanto di indiscrezione in merito a un possibile blocco delle repliche di Report in estate. Una mossa che ha creato agitazione tra gli esponenti del M5S in Commissione di Vigilanza Rai.

Altro pezzo da 90, attualmente tra le più amate del panorama televisivo italiano, è Francesca Fagnani. Il suo programma Belve continua a macinare un successo enorme, ottenendo ottimi dati di share e facendo parlare di sé prima e dopo la messa in onda delle sue interviste VIP.

Da mesi si sussurra di un suo passaggio a Nove che, insieme con Amadeus, si garantirebbe il giusto volto per trascinare un’incredibile fetta del pubblico della Tv pubblica. Non è da escludere dall’equazione, però, anche il corteggiamento di Mediaset. Pier Silvio Berlusconi ha ancora intenzione di cambiare il volto della rete ma, al tempo stesso, ha necessità di garantirsi numeri ottimali e continuativi.

L’addio di Barbara D’Urso, forzato, ha lasciato un buco considerevole non ancora colmato. Se a ciò si aggiungono i risultati non esaltanti di reality come Il Grande Fratello e L’Isola dei famosi, è facile comprendere come la padrona di casa di Belve possa far gola, eccome.

Che dire invece di Federica Sciarelli? Sembra che la nuova Rai del governo Meloni abbia già provveduto a sostituirla, in qualche modo. Gli spettatori potrebbero dire addio a Chi l’ha visto?, considerando come è stato lanciato il programma Far West di Salvo Sottile. La famosa conduttrice vedrebbe a livello contenutistico un’eccessiva somiglianza con il suo format.

Il caso Fiorello e il futuro del Festival di Sanremo

Si parla di una telefonata di Giorgia Meloni in Rai per fare di tutto per trattenere Fiorello. Il pubblico lo adora e un terzo addio gravoso, dopo quello voluto di Fazio e quello subito di Amadeus, sarebbe inaccettabile.

Stando a quanto riportato da La Stampa, il mattatore siciliano sarebbe pronto a una pausa dopo la fine Viva Rai2!, considerando l’enorme stress degli ultimi anni. Non ci sono voci su un suo possibile addio e, come lui stesso ha sottolineato, con Amadeus c’è una grande amicizia ma ciò non vuol dire seguire sempre gli stessi percorsi.

Chi può dire cosa accadrà in futuro ma, intanto, Warner punta forte proprio sull’ex direttore artistico dell’Ariston. Avrebbe firmato un contratto da 2,5 milioni di euro per quattro anni. Ben 10 milioni totali, con la garanzia di potersi cimentare in numerosi progetti guidati e supervisionati in prima persona. Per questi, nella loro totalità, il budget per il prossimo quadriennio sarà, pare, di circa 100 milioni di euro.

Si pensava che il principale nemico della televisione fosse lo streaming, e invece va strutturandosi una concorrenza incredibile sullo stesso terreno di battaglia. Qualcosa che non avveniva con certe caratteristiche dai tempi della rivoluzione di Silvio Berlusconi.

Il gruppo Discovery non intende fermarsi ma dovrà valutare con cura le proprie scelte. Si era vociferato di un’opportunità per Barbara D’Urso ma, ormai da mesi, tutto appare fermo. A gennaio 2024 Laura Carafoli, responsabile della programmazione e delle produzioni originali del gruppo, aveva però corteggiato pubblicamente Antonella Clerici. Il ventaglio di nomi c’è e un cambio d’aria potrebbe stuzzicare molti.

Questo non è però l’unico rischio che corre la Rai. Nel 2025 scadrà infatti la convenzione con il Comune per il Festival di Sanremo. Il costo annuo è di 5 milioni di euro, ai quali aggiungere i budget specifici per la messa in opera della kermesse.

Chi sarà il sostituto di Amadeus? Sarà in grado di garantire un successo d’ascolti e, soprattutto, di raccolta pubblicitaria? Da capire se la Rai vorrà assumersi questo rischio e quale sarà l’offerta sul piatto della concorrenza.

Il Festival di Sanremo dev’essere trasmesso in chiaro, questo è certo, ma non è da escludere l’ipotesi di un trasferimento a Mediaset magari. Insieme al caos nomi, dunque, da Cattelan a De Martino, da Conti a Bonolis, si aggiunge anche quello della rete.