Venezia, perché il Canal Grande è diventato verde

Cos'è la fluoresceina e come ci è finita nel Canal Grande di Venezia? Ecco cos'è successo e il risultato delle analisi

Foto di Luca Incoronato

Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Pubblicato: 29 Maggio 2023 21:00

Le foto del Canal Grande di Venezia color verde fluorescente hanno fatto il giro del mondo. Sembra quasi una scena degna di Hollywood, ricreata in CGI magari, e invece è tutto vero. L’area interessata è quella del ponte di Rialto e di certo lo scenario suggestivo e particolarissimo avrà regalato la chance di portarsi a casa delle foto uniche a molti turisti.

Proviamo a capire cosa sia successo in realtà, cosa sia stato riversato nelle acque di una delle città più belle al mondo e se ci saranno conseguenze ambientali in relazione a questo gesto.

L’acqua verde di Venezia: cos’è il liquido tracciante

In seguito alle verifiche condotte, il prefetto Michele Di Bari ha pubblicato una nota esplicativa. L’acqua verde di Venezia è stata causata da un liquido tracciante. Il suo utilizzo avviene principalmente per riuscire a seguire con precisione il tragitto dell’acqua, in caso di perdita. Una sorta di evidenziatore, com’è facile intuire dal tono fluorescente del verde.

Non si tratterebbe però di un intervento sfuggito di mano, bensì di un’azione dimostrativa, anche se al momento nessuno ha rivendicato il gesto. Impossibile non rivolgere lo sguardo verso Ultima Generazione, considerando i tanti gesti dimostrativi degli ultimi mesi. I militanti hanno però rigettato le accuse al mittente, ribadendo di non essere coinvolti in questo gesto.

Intensificata la vigilanza sul fronte lagunare, al fine di individuare episodi simili o altre problematiche, ma tutto lascia pensare a un gesto limitato, che forse nei prossimi giorni vedrà emergere i suoi responsabili. Intanto le teorie rimbalzano da una parte all’altra, con tanto di avvistamento di due sospette imbarcazioni con a bordo dei cittadini norvegesi. Questa la versione di un gondoliere, che avrebbe raccontato d’aver visto tali soggetti gettare delle pastiglie in acqua. Nulla di confermato al momento.

Fluoresceina nel Canale di Venezia: non è tossica

Quanto successo domenica 28 maggio 2023 ha dell’incredibile e i giornali di tutto il mondo hanno pubblicato le foto di una Venezia verde fluo. Nello specifico nelle acque del Canal Grande sarebbe stata riversata della fluoresceina che, come detto, è un liquido tracciante.

Si tratta di una sostanza organica, che potrebbe aver provocato tutto ciò in seguito a una perdita e non a un rilascio volontario. Alcuni spiegano così l’assenza totale di rivendicazione. In un primo momento si era pensato a un colorante vegetale, ponendo a esempio la festa di San Patrizio di Chicago, dov’è tradizione colorare le acque di verde.

Nulla di tutto ciò a Venezia, però, con l’ARPAV, Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto, che ha spiegato come si tratti di fluoresceina. La scheda tecnica rilasciata offre l’informazione più importante in un momento tanto assurdo: la sostanza non è pericolosa per l’ambiente e non presenta componenti tossiche. A ciò si aggiunge il fatto che non dovrebbero esserci conseguenze a lungo termine, considerando come le concentrazioni di sostanze organiche non sono tali da far presupporre allarmi ambientali.

Tutto è bene ciò che finisce bene? Non proprio, dal momento che la Regione deve ora impegnarsi per riuscire a comprendere l’accaduto. Sarebbe comprensibile un incidente e un atto dimostrativo ambientalista avrebbe un senso, per quanto spaccherebbe in due l’opinione pubblica. Il vero nodo da sciogliere è però legato al turismo. Venezia viene costantemente “presa d’assalto” da visitatori da ogni parte del mondo e se le sue acque verdi fossero frutto di una bravata, si aprirebbe nuovamente una discussione a tema sicurezza e tutela del patrimonio.