Total audience Auditel dal 30 dicembre, cambia la pubblicità in televisione

Il 2025 sarà un anno molto importante per la televisione italiana e il mercato degli annunci pubblicitari: anticipato la "total campaign" degli investitori

Foto di Luca Incoronato

Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Pubblicato: 12 Dicembre 2024 10:29

Il mondo della televisione sta cambiando ma non si parla di palinsesto. Di certo, in ultima analisi, quanto accadrà potrebbe avere conseguenze anche sulle scelte di produzione, ma l’impatto primario ricadrà sulla raccolta pubblicitaria.

Parliamo del total audience di Auditel, che di fatto rivoluzionerà il concetto di ascolti Tv tra non molto. Al via il 30 dicembre 2024 un processo che richiederà almeno due anni per essere completato.

Cos’è total audience Auditel

Finalmente il mondo degli ascolti televisivi fa un passo verso l’epoca moderna. Sulla lunga scia dell’impatto che il Covid ha avuto sul mercato dello streaming (si pensi a quanto in fretta oggi i film passino dal cinema al digitale), arriverà il total audience.

Cambieranno, di fatto, le misurazioni Auditel per gli ascolti televisivi. Il direttore generale della società, Paolo Lugiato, ha parlato di “dati in tempo reale di quanti guarderanno un programma anche da pc, tablet e smartphone”. Il web avrà dunque il suo peso, infine, in questo nuovo standard.

Il tutto a partire dal 30 dicembre 2024, con la misurazione che non proporrà statistiche separati da confrontare. Ci sarà un dato unico che, però, terrà conto di tutti i device, dalla classica televisione a quelli che teniamo in tasca o nello zaino.

Un percorso lungo cinque anni, considerando come nel 2019 si è partiti con l’analisi dei primi dati sulle connessioni. Il primo impatto? Un previsto aumento dell’audience media del 4%.

Come cambia la pubblicità in televisione

Da una parte le 16mila famiglia del “superpanel”, dall’altra invece i tag inseriti dai broadcaster nel flusso di contenuti, al fine di ottenere misurazioni campionarie sui dispositivi digitali.

È facile intuire come nei prossimi anni ci saranno differenti valutazioni in merito ai programmi. Il metro di giudizio del successo di uno show sarà meno rigido, ma non solo.

Si attueranno strategie differenti tra Tv e web, con investimenti seri sul digitale. Ciò anche grazie al nuovo standard, D-Channels. Si tratta di contenitori che avranno il compito di aggregare gli ascolti provenienti esclusivamente dai canali digitali.

Gli editori che hanno accettato d’essere misurabili potranno dunque valorizzare ulteriormente la propria offerta web specifica. Il tutto in nome di una vendita di slot pubblicitari ad hoc. In questo ampio discorso si inserisce anche l’inclusione nello standard Auditel degli ascolti delle anteprime fruite attraverso le app.

Migliorerà la vendita degli spazi pubblicitari agli investitori, attirandone anche di nuovi. Il 2025 sarà un anno di costanti analisi, a fronte di un modo che sta cambiando anche in Italia. I dati giornalieri includeranno:

  • visioni in diretta da pc, tablet e smartphone;
  • Vod (video on demand) su tutti gli schermi;
  • censuari calcolati sulle visioni effettive.

In questo grande calderone, ci si potrebbe anche liberare dalla stretta analisi del palinsesto, valutando il successo del singolo canale. Se la Rai dovesse infatti lanciare il nuovo show di punta su Rai 1, gli ascolti verranno sia calcolati in maniera classica che tenendo conto del web. Ciò vuol dire che se degli utenti dovessero connettersi a RaiPlay e recuperare un altro prodotto della stessa rete e magari dello stesso canale, ciò contribuirebbe al conteggio della performance generica della prima serata. Il tutto a prescindere da cosa sia andato in onda sul piccolo schermo secondo il palinsesto pattuito.

Si tratta di un’aggiunta al dato del programma, che per il momento resta cruciale tra gli interessi degli editori. Al tempo stesso è una scintilla per una rivoluzione ancor più grande di quanto non si stia ipotizzando oggi.

Il Dg di Auditel, Lugiato, spiega come “questo è un anno di passaggio”. Il motivo è che la modifica rende impossibile un confronto adeguato con l’anno precedente.

Un cambio di marcia necessario, che anticipa di un po’ la diffusione dei dati ottenuto dalla “total campaign” per gli investimenti pubblicitari. Il mercato chiede e ottiene, dunque, considerando quanto gli investitori siano cruciali per la sopravvivenza della televisione, che ha visto aumentare il settore del 9,2% tra gennaio e ottobre 2024, stando ai dati Nielsen.