Stellantis cita in giudizio l’UAW: lo sciopero a Los Angeles al centro della disputa

Stellantis considera il sindacato nazionale e locale responsabili della potenziale perdita di ricavi e di altri danni derivanti dalla perdita di produzione

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Andrea Celesti

Giornalista economico-sportivo

Giornalista esperto di economia e sport. Laureato in Media, comunicazione digitale e giornalismo, scrive per diverse testate online e cartacee

Pubblicato: 5 Ottobre 2024 16:01

Si intensifica la disputa tra Stellantis e United Auto Workers. La casa automobilistica ha deciso di procedere per vie legali contro il sindacato, in risposta alle minacce di sciopero avanzate ieri. Lo scontro tra le due parti, che dura da mesi, ha raggiunto un nuovo punto di tensione, come riportato inizialmente da CNBC e successivamente ripreso da tutti i principali media statunitensi.

Lo scontro tra Stellantis e United Auto Workers

Stellantis ha annunciato ai suoi dipendenti l’intenzione di intraprendere azioni legali contro lo UAW e una sua sezione locale in California. Il gruppo ha preso questa decisione in seguito alla votazione per autorizzare uno sciopero presso il centro di distribuzione ricambi a Los Angeles, come ha raccontato l’emittente televisiva.

“L’azione legale considera il sindacato nazionale e locale responsabili della potenziale perdita di ricavi e di altri danni derivanti dalla perdita di produzione dovuta a uno sciopero illegale”, ha dichiarato Tobin Williams, vicepresidente delle risorse umane di Stellantis per il Nord America.

Come risulta dalla documentazione presentata in tribunale, Stellantis ha avviato un’azione legale nei confronti dell’UAW, motivando la propria richiesta con l’accusa di “violazione contrattuale”. L’azienda sostiene che, qualora il sindacato procedesse con uno sciopero, avrebbe diritto a un risarcimento danni.

Sulla questione è intervenuto il presidente dell’UAW, Shawn Fain, che ha risposto definendo queste azioni legali e altre iniziative intraprese dall’azienda come “azioni disperate di un dirigente che ha perso il controllo. Il nostro team legale ha piena fiducia nel nostro diritto di sciopero. Le minacce legali dell’azienda sono solo questo, minacce volte a intimidirci, quindi non reagiremo”.

La controversia tra le parti ha origine dall’affermazione del sindacato secondo cui Stellantis avrebbe violato gli obblighi contrattuali assunti alla fine dell’anno precedente. In particolare, il sindacato contesta le decisioni aziendali relative a tagli produttivi, riduzione del personale e ritardi nell’attuazione degli investimenti previsti dal contratto collettivo del 2023. 

La crisi di Stellantis

Stellantis sta vivendo un momento molto critico, culminato con l’interruzione della produzione di 500e nello stabilimento di Mirafiori fino a fine novembre. L’ennesimo rinvio che da inizio anno tiene bloccate le linee di produzione Fiat nello storico impianto torinese.

La crisi si lega alla vocazione dell’impianto per l’elettrico, la cui domanda è crollata mandando in crisi molte aziende del settore, tra cui Stellantis. A settembre 2024, il gruppo ha registrato un crollo delle vendite del 33,9% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, con appena 29.375 auto immatricolate. Di conseguenza, la quota di mercato è scesa dal 32,6% al 24,1%. Anche nei primi nove mesi dell’anno si è registrato un calo del 5,8% rispetto allo stesso periodo del 2023, con 365.286 vetture vendute.

La crisi di Stellantis riflette l’andamento del mercato dell’auto in Italia. A settembre 2024, le immatricolazioni di auto nel nostro Paese sono crollate del 10,7% rispetto allo stesso mese del 2023, fermandosi a 121.666 unità. Questo nonostante un leggero aumento del 2,1% nei primi nove mesi dell’anno, come testimoniato dal ministero dei Trasporti, con un numero totale di immatricolazioni 2024 pari a 1.202.122.