Una delle sue rarissime interviste rilasciate negli ultimi mesi agli organi di stampa internazionali è stata raccolta proprio in Italia dal Corriere della Sera: rigorosamente in forma scritta, limitata alle sole risposte precise e puntuali, senza neppure una virgola sugli aspetti personali che non fossero strettamente inerenti alla drammatica situazione della guerra che sta mettendo in ginocchio il suo Paese.
L’interlocutore a cui il quotidiano italiano è riuscito a strappare poche righe di commento si chiama Rinat Akhmetov. Un nome sconosciuto ai più, in Europa come negli Stati Uniti, ma non in Ucraina, dove vive e lavora da sempre, ossia da quando – 55 anni fa – venne messo al mondo da una coppia di innamorati che lavoravano nelle miniere di carbone della regione di Donetsk.
Chi è Rinat Akhmetov, oligarca di Donetsk e milionario più potente d’Ucraina
Anche lui in giovane età aveva imparato in prima persona cosa significa lavorare e sudare duro nelle terribili condizioni in cui (purtroppo ancora oggi) sono costretti i minatori. Una scuola di fatica e sacrifici che deve averlo formato per il resto della sua vita, dato che Akhmetov da allora si è rimboccato le maniche e a suon di scelte azzeccate e tanto impegno (ha trovato anche il tempo di laurearsi in Economia proprio a Donetsk) è arrivato a possedere ben 14 miliardi di dollari, diventando di gran lunga l’uomo più ricco d’Ucraina.
Oggi il conflitto in corso tra Kiev e Mosca ha dato una mazzata terrificante alle sue aziende e alle sue risorse economiche, che sono scese a 4,2 miliardi di dollari secondo l’ultima classifica pubblicata da Forbes, che lo colloca al 654esimo posto nella classifica dei magnati del pianeta. Un patrimonio frutto soprattutto della multinazionale cardine del suo impero, la System Capital Management, fondata nel 2000 e attiva in tantissimi settori, dall’agricoltura all’energia, dai media di informazione alla siderurgia. Ma Akhmetov è conosciuto anche nel mondo del calcio per essere il proprietario dello Shakhtar Donetsk, la principale squadra del campionato ucraino di calcio.
Dal rapporto con Zelensky al futuro dell’Ucraina: parla il magnate Rinat Akhmetov
Nonostante sia da sempre molto critico nei confronti di Volodymyr Zelensky per una contestatissima legge che vuole limitare il potere degli oligarchi presenti in Ucraina, dallo scorso 24 febbraio Akhmetov non ha esitato a schierarsi con il suo presidente sostenendo la necessità di candidare l’Ucraina per entrare nell’Unione europea: “Abbiamo l’occasione di costruire un nuovo Paese libero europeo e democratico, senza corruzione, con un’economia di mercato, con tribunali equi e indipendenti, libertà di parola e istituzioni funzionanti. Non avremo un’altra occasione. È nostra responsabilità storica farlo ora”.
Anche dal punto di vista degli aiuti al suo Paese il magnate non si è tirato indietro dato che, a suo dire, in pochi mesi ha donato all’Ucraina moltissimo materiale per lo sforzo bellico (“100mila giubbotti antiproiettile e componenti per i dispositivi anticarro“), oltre ad aver versato al governo di Kiev la cifra di “100 milioni di euro“. Tutto questo nella speranza che si possa giungere presto ad un accordo di pace: anche se, sottolinea, dovrà essere scritto “alle nostre condizioni“, che prevedono “il ritiro dei russi e il ritorno al pieno controllo dei territori occupati“.