Cala la popolazione in Italia, fuga dal Sud, la classifica delle regioni più spopolate

I dati Istat riportano un calo della popolazione residente italiana: il Sud e il Centro sono in crisi, cresce il Nord

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Pubblicato: 16 Dicembre 2024 11:42

La popolazione italiana cala per il decimo anno consecutivo. I residenti nel nostro Paese sono diminuiti anche nel 2023, di circa 26mila unità. Un calo inferiore rispetto a quello del 2022. Si tratta di un dato parzialmente positivo: è da 2015, quando la popolazione residente ha cominciato a diminuire, che la riduzione del numero di persone che vivono in Italia non era così bassa.

Il calo della popolazione non è un fenomeno che riguarda tutto il territorio nazionale. Sud e Centro soffrono maggiormente lo spopolamento rispetto al Nord, che invece vive un aumento quasi omogeneo. Il rallentamento della diminuzione della popolazione è dovuto non a un aumento delle nascite, ancora in calo, ma a una crescita dell’immigrazione e a un calo della mortalità, conseguenza della pandemia.

Cala ancora la popolazione residente in Italia

Le ultime rilevazioni Istat sulla popolazione residente in Italia notano un calo di 25.971 persone nel 2023 rispetto all’anno precedente. Si tratta di una riduzione dello 0,4 per mille (quindi dello 0,04%), tra le più basse registrate dal 2015, quando il numero di persone che abitano nel nostro Paese ha cominciato a diminuire. Alla fine del 2023 in Italia abitavano 58,9 milioni di persone.

Il rallentamento del calo della popolazione non è dovuto a un miglioramento nel numero di nascite. Anche nel 2023 questo dato è calato. Il fattore principale che ferma lo spopolamento dell’Italia è l’immigrazione. Il numero di stranieri residenti nel nostro Paese è salito a 5,2 milioni, l’8,9% del totale. Sono 112mila in più rispetto all’anno precedente, leggermente più donne (50,5%) che uomini.

Un altro fattore che potrebbe aver contribuito a questo dato è la fine della pandemia. Tra il 2020 e il 2022 sono morte moltissime persone e la popolazione residente in Italia è calata di più di 700mila unità in tre anni. Molte di queste erano anziane, con problemi di salute pregressi. Il 2023 invece è stato il primo anno in cui la mortalità è tornata ai livelli del 2019.

La classifica delle regioni più spopolate

La dinamica demografica italiana non è per nulla omogenea sul territorio nazionale. Il Centro e il Sud si stanno spopolando a ritmi maggiori rispetto alla media, mentre il Nordovest e il Nordest stanno vivendo un aumento della popolazione. In nessuna zona però la dinamica di natalità migliora: si tratta di aumenti o diminuzioni quasi interamente legati alle migrazioni interne e dall’estero.

La regione la cui popolazione aumenta maggiorente in assoluto è la Lombardia, che con 35mila residenti in più supera la soglia dei 10 milioni di abitanti. Crescita molto forte in termini relativi per il Trentino-Alto Adige, 5mila abitanti in più su circa 1 milione totale. Il secondo posto assoluto lo ottiene l’Emilia Romagna, che vede aumentare la propria popolazione di 14mila unità. Unica regione del Nord a veder calare la propria popolazione è la Valle d’Aosta, con 253 residenti in meno.

Le regioni che si stanno spopolando più velocemente sono tutte al Centro e al Sud:

  • Puglia -17mila
  • Sicilia -16mila
  • Campania -15mila
  • Calabria -8mila
  • Sardegna -7mila
  • Lazio -5mila
  • Basilicata -4mila
  • Abruzzo -3mila
  • Umbria -3mila

A perdere popolazione son soprattutto i comuni più piccoli, anche se il numero di centri abitati che hanno visto diminuire i propri residenti è calato dal 61% del 2022 al 57,8%.