Multe stradali da 650 milioni: le città più care in Italia

Gli incassi derivanti dalle multe stradali hanno raggiunto quota 650 milioni di euro nel 2024, con un incremento del +11,3% rispetto al 2023. Cosa è cambiato negli ultimi anni

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Pubblicato: 1 Giugno 2025 13:03

In Italia si pagano sempre più multe stradali: nel 2024 le principali città italiane hanno registrato un’impennata negli incassi derivanti dalle sanzioni per violazioni del codice della strada.

Secondo un’analisi del Codacons, basata sui rendiconti pubblici che i comuni devono pubblicare entro il 31 maggio di ogni anno, le multe stradali hanno fruttato quasi 650 milioni di euro, con un incremento del +11,3% rispetto ai 583,8 milioni del 2023.

Multe, il primato di Milano e Firenze

A guidare la classifica dei comuni con i maggiori proventi derivanti dalle multe è Milano, che ha incassato quasi 205 milioni di euro, con un aumento del +57,5% rispetto all’anno precedente. Seguono Roma con 169 milioni di euro e Firenze con 61,5 milioni. Appena fuori dal podio c’è Torino, che ha totalizzato 45,3 milioni.

Se però si analizzano i dati in relazione alla popolazione residente, emerge un quadro diverso: Firenze risulta la città con il carico più alto per abitante, con una media di 168 euro di multe pro capite.

Tra le città con i maggiori incrementi percentuali si distingue Campobasso, che registra un vero e proprio boom delle sanzioni, con un +174% rispetto al 2023. Gli incassi passano da 112.000 a 308.000 euro, triplicando nel giro di un solo anno. Anche grandi centri urbani come Milano (+39%) e Firenze (+36,5%) mostrano aumenti di rilievo.

All’estremo opposto troviamo Perugia, il caso più emblematico di decrescita: qui gli incassi da multe si sono più che dimezzati, passando da 5,1 milioni a 2,2 milioni di euro, con un calo del -56%.

Dalle multe altri 66 milioni in un anno

Nel complesso, come detto, le 20 città monitorate dal Codacons hanno visto crescere i proventi complessivi da 583,8 milioni nel 2023 a 649,9 milioni nel 2024, con un aumento assoluto di 66 milioni di euro.

L’incremento riaccende un dilemma senza fine: le sanzioni stradali, all’interno delle politiche municipali, servono certamente a garantire la sicurezza stradale. Come dimostrano i dibattiti televisivi in cui i cittadini si confrontano con gli amministratori, talvolta gli automobilisti temono che le multe vengano utilizzate come leva di entrata nei bilanci comunali, trasformandosi in una sorta di fiscalità occulta. D’altra parte fu lo stesso ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, a denunciare ad aprile 2023 come talvolta gli autovelox possano essere “usati solo per fare cassa”.

Autovelox, cosa cambia dal 12 giugno

Dal 12 giugno si attende una piccola grande rivoluzione che riguarda gli autovelox:

  • i comuni che adottano autovelox non omologati dovranno disattivarli, dal momento che la Cassazione ha bocciato la circolare del Mit che equiparava l’omologazione all’approvazione degli apparecchi;
  • i comuni non potranno più disseminare le strade di autovelox a loro piacimento, ma dovranno rispettare distanze minime tra un apparecchio e l’altro;
  • ogni autovelox potrà essere installato solo dopo il parere del Prefetto, laddove ricorrano presupposti di sicurezza.

Multe stradali, qualcosa è cambiato

Il report del Codacons arriva dopo alcuni eventi. Il primo è la riforma del Codice della strada voluto da Salvini, che inasprisce le sanzioni per una serie di infrazioni.

Il secondo è la nuova sensibilità degli amministratori che, complice l’avanzamento tecnologico, studiano modi sempre nuovi per ricondurre gli automobilisti a comportamenti corretti. A Napoli, ad esempio, sono arrivate le telecamere sulle corsie preferenziali. A Firenze è in corso una rivoluzione delle Zcs relativamente ai parcheggi per i residenti. A Palermo il nuovo sistema di street control permette ai vigili di rilevare in automatico doppie file, revisioni e assicurazioni scadute. A Milano è partita la nuova Ztl nel Quadrilatero della moda. Prima ancora, Bologna aveva sposato il modello “Città 30”, poi adottato anche da altri importanti centri. E così via.

Che la musica sarebbe presto cambiata lo si era intuito un paio d’anni fa, quando a Treviso i vigili sperimentarono il sistema Targasystem, che permise di individuare in appena 12 ore oltre 10.000 automobili senza assicurazione. Si trattava solo di una sperimentazione, per cui le multe non divennero effettive.