Monopattini elettrici, via l’obbligo del casco e sì al patentino: le proposte avanzate da Forza Italia

Forza Italia potrebbe rallentare l'iter del nuovo Codice della strada di Salvini chiedendo l'eliminazione dell'obbligo del casco per i monopattini elettrici e la necessità di un patentino

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Riccardo Castrichini

Giornalista

Nato a Latina nel 1991, è laureato in Economia e Marketing e ha un Master in Radio, Tv e Web Content. Ha collaborato con molte redazioni e radio.

Il governo non riesce a trovare la quadra sui monopattini elettrici. Nella riforma del nuovo Codice della strada, fortemente voluta dal ministro delle infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, è stata prevista una stretta molto corposa su questi mezzi, con le norme in entrata che prevedono l’obbligo dell’utilizzo del casco, della presenza della targa e delle frecce direzionali così come dell’assicurazione. A riaprire il dibattito è però un altro partito della maggioranza, Forza Italia, che ha preparato ben 60 emendamenti sul ddl che, se approvati anche solo in parte, costringerebbero il provvedimento a tornare alla Camera. L’obiettivo di Forza Italia sarebbe quello di eliminare l’obbligo del casco per i maggiorenni, prevedendo tuttavia la necessità di un patentino per chi si pone alla guida.

Monopattini elettrici, via l’obbligo del casco e sì al patentino

L’iter del nuovo Codice della strada è stato fin qui abbastanza tortuoso. Al momento, il disegno di legge voluto da Salvini si trova al vaglio della Commissione ambiente del Senato, dove è stato deciso di far slittare il termine per la presentazione degli emendamenti malgrado fossero stati concessi molti giorni per farlo. Il motivo sarebbe da ricondurre proprio all’assenza di intesa sul tema dei monopattini elettrici all’interno della maggioranza.

Se la Lega di Salvini spinge perché il provvedimento concluda il proprio iter entro la fine di luglio, Forza Italia avrebbe preparato ben 60 emendamenti che potrebbero ricondurre il testo al giudizio della Camera, rallentando di molto la conversione in legge. Al momento, infatti, sembra che il nuovo Codice della strada possa non essere approvato prima del 2025.

Le attuali nuove regole sui monopattini elettrici

Nato con l’obiettivo dichiarato di ridurre gli incidenti e i morti sulle strade italiane, il nuovo Codice della strada di Salvini prevede un corposo e stringente regolamento per i monopattini elettrici. Tra gli interventi troviamo:

  • il casco obbligatorio per tutti, maggiorenni e minorenni. Quest’ultimi, già ora, sarebbero tenuti a indossare il dispositivo;
  • la presenza di una targa identificativa, la quale dovrà essere adesiva, plastificata, permanente e prodotta dall’Istituto poligrafico e Zecca dello Stato;
  • l’obbligo di assicurazione per tutti i monopattini elettrici circolanti in strada;
  • i monopattini potranno circolare solo sulle piste ciclabili con limite di velocità inferiore a 50 km/h o sui marciapiedi e nelle zone pedonali con una velocità massima di 6 km/h;
  • la potenza massima dei monopattini dovrà essere limitata a 500 watt, così come la potenza nominale continua non dovrà essere superiore a 0,50 kW;
  • l’obbligo di segnalatore acustico, regolatore di velocità e indicatori luminosi di svolta e di freno su entrambe le ruote.

Il rischio di affossare il settore dello sharing

Il disegno di legge del nuovo Codice della strada rappresenta, al momento, un grande ostacolo per gli operatori dello sharing presenti in Italia. Non è un caso quindi che Assosharing, Associazione di categoria del comparto sharing mobility in Italia, abbia accolto di buon grado gli emendamenti di Forza Italia.

“Questo permetterà una revisione più accurata di un testo che non ha avuto finora i giusti tempi di analisi – ha detto Assosharing -. In particolare il partito di maggioranza ha proposto su tutti di bypassare l’obbligo del casco per i maggiorenni che noleggiano monopattini con una velocità massima bloccata a 20 km orari”. Poi un punto sui pericoli del settore dello sharing che rischia, per l’associazione, “il taglio di circa 1200 posti di lavoro e una perdita di fatturato vicina ai 300 milioni di euro”.