La sharing mobility ci piace sempre di più: i dati

Il 2022 è stato un anno positivo per la sharing mobility in Italia, con un +41% del numero di noleggi rispetto al 2021 e un totale di circa 49 milioni di viaggi

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Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

La mobilità in sharing continua a crescere in Italia, con un aumento del numero di mezzi, servizi e fatturato complessivo del settore. Nel 2022, il numero di noleggi totali è cresciuto del 41% rispetto al 2021, raggiungendo quota 49 milioni di viaggi. Questo dato è superiore di ben 77 punti percentuali rispetto al 2019, prima dell’inizio della pandemia.

I dati sono stati presentati dal settimo Rapporto nazionale sulla sharing mobility, presentato a Roma in occasione della conferenza “Lesscars: decarbonization of urban mobility“. L’Osservatorio nazionale della sharing mobility, che ha promosso la ricerca, è un’iniziativa del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica e della Fondazione per lo sviluppo sostenibile.

Sharing mobility: un fenomeno in crescita nel 2023

I servizi di sharing mobility si confermano sempre più richiesti e apprezzati, grazie alla loro flessibilità e convenienza (soprattutto se paragonati ai servizi di noleggio tradizionali), oltre a delle app semplici e innovative. Con pochi clic, da qualunque luogo, si può oggi accedere alle piattaforme e scegliere un mezzo per muoversi dove si vuole. Così, secondo le previsioni, solo il settore del car sharing in Italia dovrebbe generare entrate per 850 milioni di dollari nel 2023.

Car sharing: cos’è e come funziona

Il car sharing è una forma di mobilità condivisa che consiste nell’usare su prenotazione auto messe a disposizione da servizi presenti nelle città, pagando una tariffa in base al tempo di utilizzo o a un abbonamento mensile. Le auto condivise possono essere di due tipi: station based, ovvero auto che si trovano e si lasciano in parcheggi o ‘stazioni’ apposite, o free floating, ovvero auto che si possono prendere e lasciare in qualsiasi posto all’interno dell’area del servizio.

Car sharing in Italia: un mercato in crescita e sostenibile

Il car sharing in Italia è un fenomeno in espansione, che conta più di 2 milioni di utenti e che dovrebbe arrivare a 2,75 milioni entro il 2027, secondo le previsioni della società di analisi e ricerche Statista. Anche i ricavi sono in aumento, dopo una contrazione causata dalla guerra russo-ucraina, e si stima che cresceranno con un tasso annuo (CAGR 2023-2027) del 4,41%, fino a toccare un volume di mercato di 1,01 miliardi di dollari entro il 2027.

Inoltre, il car sharing è una soluzione sempre più ecologica. La maggior parte delle auto in condivisione sono infatti elettriche, che riducono le emissioni e possono circolare nelle zone a traffico limitato. Tra i principali attori del settore – secondo Statista Market Insights – c’è Enjoy, il car sharing di Enilive, che ha il 40% del mercato italiano, seguito da Share Now e Zity, che hanno rispettivamente il 23% e il 15% dei servizi di car sharing.

Bike sharing in Italia: un mercato in forte crescita

Il bike sharing è una modalità di trasporto sempre più apprezzata nelle città italiane, dove offre un’opzione ecologica, economica e salutare per spostarsi su brevi distanze. Nel 2022, il mercato italiano del bike sharing ha raggiunto i 48,63 milioni di dollari di ricavi e ha coinvolto oltre 2,5 milioni di utenti. Si tratta di un settore in forte crescita, che secondo le stime di Statista potrebbe arrivare a 62,24 milioni di dollari di fatturato e a più di 3 milioni di utenti entro il 2027.

Tra i principali operatori di bike sharing in Italia, spiccano Lime e RideMovi, che detengono il 21% del mercato ciascuno. A seguire, ci sono Bird e Tier, con il 15% di quota di mercato a testa, e Bolt, con il 7%. Questi servizi sono spesso sostenuti dalle amministrazioni locali, che vogliono incentivare l’uso della bicicletta per ridurre il traffico e l’inquinamento nelle aree urbane.

Scooter sharing, verso un futuro sostenibile

La condivisione di scooter si sta affermando come una soluzione agile e moderna nel settore della mobilità, con un potenziale inesplorato per il futuro. Nel 2023, il mercato dello scooter sharing prevede ricavi per 43,99 milioni di dollari, con proiezioni che indicano una crescita fino a 72,64 milioni di dollari entro il 2027, raggiungendo quasi 500 mila utenti.

Questo segmento è destinato a mantenere un ruolo fondamentale nella mobilità urbana, sostenuto da innovazioni tecnologiche e miglioramenti infrastrutturali. Le aziende del settore stanno investendo in flotte più ampie e servizi più efficienti, oltre a nuove strategie di sicurezza per garantire un’esperienza utente ottimale.

Il successo in ascesa dei monopattini nella mobilità urbana

Tra le soluzioni di mobilità condivisa, i monopattini si sono imposti come una delle più richieste e apprezzate nelle città di tutto il mondo. Si tratta di mezzi di trasporto efficienti e sostenibili, che vengono scelti da diverse categorie di utenti, dagli studenti ai lavoratori, per i loro spostamenti in ambito urbano, per coprire distanze relativamente brevi.

Il mercato italiano della condivisione di monopattini è in forte ascesa, secondo le stime. Nel 2023, i ricavi dovrebbero arrivare a 60,58 milioni di dollari. Il numero di utenti è in costante aumento: entro la fine dell’anno si prevede di raggiungere i 2,9 milioni, mentre nel 2027 si dovrebbero superare i 5,7 milioni.

I monopattini sono uno strumento di micromobilità molto competitivo, grazie alle tariffe economiche, alle politiche di parcheggio flessibile e alla possibilità di accedere a zone a traffico limitato spesso senza limitazioni. Nel mercato italiano, i principali fornitori di monopattini sono Dott, che ha la quota maggiore del mercato con il 23%, Helbiz, che lo segue con il 22%, Lime, che rappresenta il 14%, e Bird e Tier, che hanno il 10% ciascuno, secondo Statista Market Insights.