Unica, il documentario prodotto da Banijay per Netflix e presentato da Ilary Blasi che faceva luce sulla fine del rapporto con il calciatore Francesco Totti, sarebbe costato per la precisione 2.249.436,8 euro. Questo è il budget che Netflix avrebbe coperto, una cifra confermata anche dal Ministero della Cultura. Come già avvenuto per The Ferragnez, altro progetto di Banijay, anche per Unica si è fatto ricorso a finanziamenti ministeriali.
A rivelare questa notizia è Davide Maggio, il portale specializzato in televisione, cultura e spettacolo.
Quanto è costato il documentario
Sicuramente tutti si ricorderanno del documentario su Ilary Blasi e Francesco Totti prodotto da Netflix lo scorso anno, dato che ne hanno parlato ampiamente sui social. Nel documentario, la conduttrice ha raccontato la sua versione dei fatti riguardo alla fine del suo rapporto con l’ex calciatore, svelando dettagli inediti, come ad esempio il momento in cui ha pedinato l’ex insieme a una sua amica in macchina.
Il documentario ha riscosso un grande successo, diventando una delle serie più viste in tutta Europa. Tuttavia, secondo il sito di Davide Maggio, “la piattaforma streaming per assicurarsi le confessioni della conduttrice avrebbe sborsato ben 2.249.436,8 di euro. Una cifra notevole per un documentario di 1 ora e 20 minuti, per di più girato in Italia senza particolari “effetti speciali”. Il costo è riportato sul sito del Ministero della Cultura. Perché sì, proprio come accaduto con The Ferragnez, sempre di Banijay, anche in questo caso sono stati chiesti dei contributi ministeriali”.
Ma non solo, perché anche il cachet di Ilary Blasi sarebbe molto alto. “Qualche mese fa, alcune indiscrezioni riportavano il fatto che i legali di Francesco Totti avessero sottolineato gli ingenti redditi della Blasi parlando di 700mila euro di cachet per Unica. Tale compenso risulterebbe credibile alla luce dei costi del documentario”, afferma Maggio.
Sempre secondo quanto riportato dal sito, il documentario Unica è stato quello con il budget più alto tra quelli usciti recentemente e riguardanti persone dello spettacolo: Unica ha battuto anche quello dell’ex marito “Mi Chiamo Francesco Totti”, che si sarebbe attestato sui 2.049.193,75 euro. “Blasi supera di poco Ultimo, il cui doc per Prime Video è costato incredibilmente 2.129.537.000 euro. Più economici, considerato il costo orario, Il Supervissuto su Vasco Rossi (2.955.350,57) e Raffa (4.164.819,99) sulla Carrà. La prima stagione di The Ferragnez, in 8 episodi, è costata 5.695.287,00 euro. Precisiamo che si tratta dei costi dichiarati al Ministero che dunque potrebbero aver subito qualche ritocco in corso d’opera”, precisa Maggio.
Caso fondi pubblici
Il tema dei fondi pubblici torna quindi in primo piano, dopo le critiche del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano fatte ai registi a ottobre 2023. Il tax credit è un meccanismo di credito d’imposta progettato per sostenere le imprese coinvolte nella produzione di film e serie TV in Italia. Attualmente, i produttori possono beneficiare di un credito pari al 40% dei costi ammissibili di produzione (per quelli non indipendenti, il credito è del 25%).
Nel 2017, ammontavano a 423,5 milioni di euro, ma nel 2022 hanno raggiunto la cifra di 849,9 milioni, per poi scendere a 746 milioni nel 2023.
La dotazione del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo, stabilito dall’articolo 13 della legge 14 novembre 2016, n. 220, ha registrato una significativa crescita negli ultimi anni. Nel caso dei documentari, le richieste sono aumentate da 48 nel 2019 a 152 nel 2022. Le opere di finzione, tra film e serie, hanno visto un incremento da 73 richieste nel 2019 a 247 nel 2022. Complessivamente, nel corso di quattro anni, sono state presentate 1.188 domande per l’accesso al tax credit.