Isola resta senza medici: l’offerta che non si può rifiutare

Mancano medici all'Isola d'Elba e le autorità corrono ai ripari: previsti ricchi incentivi per i medici che si trasferiscono. Tutti i bonus, dall'indennità alla casa gratis

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

L’Isola d’Elba è a corto di medici e soprattutto di specialisti interessati a lavorare nella sanità pubblica. I bei panorami, l’aria pulita e il contesto pittoresco non sono una calamita abbastanza attraente per richiamare l’attenzione dei professionisti della salute, così la giunta regionale della Toscana ha deciso di mettere sul tavolo alcune proposte particolarmente convenienti.

L’Isola d’Elba cerca medici

Sono due le iniziative messe in atto:

  • la prima (il progetto denominato “Anch’io all’Elba”) riguarda l’istituzione di un elenco regionale di professionisti dipendenti del Servizio sanitario regionale che siano disponibili a prestare servizio, in periodi di tempo limitati come di seguito specificato, all’Isola d’Elba;
  • la seconda iniziativa (che ricade nel progetto “Start dall’Elba”) riguarda l’emissione di concorsi specifici per il reclutamento di nuovi professionisti che possano soddisfare le necessità delle zone carenti.

La Toscana ha dunque deciso di lanciare un avviso a tutti i medici del Servizio sanitario regionale. Ad essi si richiede di lavorare da una fino a un massimo di 5 settimane l’anno nell’ospedale dell’Isola d’Elba. La contropartita è il rimborso di vitto ed alloggio, come fossero in missione, e 2mila euro lordi settimanali di indennità. L’orario di lavoro è di 38 ore a settimana. Le aziende di provenienza dei candidati, viene assicurato, non rimarranno sguarnite: viene infatti garantita una produttività aggiuntiva a titolo di compensazione.

“L’attuale carenza di dirigenti sanitari e medici specialisti, soprattutto la difficoltà del loro reclutamento, si manifestano in tutta la loro evidenza con l’insufficienza di personale nelle strutture sanitarie situate in zone periferiche o disagiate ed in particolare il fenomeno assume dimensioni importanti nella zona dell’Isola d’Elba”, viene scritto nella premessa dell’iniziativa “Anch’io all’Elba”.

Finora la ricerca era limitata alla sola azienda Usl Toscana Nord Ovest, ma adesso l’avviso è stato ampliato a livello regionale.

Ma non è tutto: la regione si muove, come anticipato, su due binari e il secondo (“Start dall’Elba”) è rivolto ai giovani medici: previsti bandi per concorsi specifici, con assunzioni a tempo indeterminato nel servizio sanitario regionale e l’opportunità di iniziare la carriera, almeno per i primi tre anni, sull’Isola d’Elba. I benefit sul piatto: possibilità di frequentare corsi di formazione in centri d’eccellenza, 6 mesi di ospitalità gratuita nella foresteria dell’azienda, incentivi economici e corsie preferenziali per la progressione di carriera. Dopo il primo triennio un camice bianco potrà fare domanda per spostarsi altrove all’interno dell’azienda Usl Nord Ovest.
E chi invece sceglierà di restare sull’Isola d’Elba per sei anni, invece, al termine del periodo potrà spostarsi in una qualsiasi altra azienda toscana. Sempre che i medici, nel frattempo, non abbiano deciso di mantenere in pianta stabile la propria esperienza umana e professionale sull’Isola.

I medici, già assunti, che si proporranno per svolgere attività professionale sull’Isola d’Elba avranno una maggiorazione del 50% in busta paga al momento del trasferimento.

A livello regionale verrà istituito un elenco di medici, già dipendenti del sistema sanitario regionale, disponibili ai trasferimenti per periodi di tempo limitati nelle zone periferiche.
Sono anche previsti concorsi specifici per il reclutamento e l’assunzione di professionisti che possano operare nelle zone periferiche.

La Regione punta anche a riorganizzare gli ospedali di base.

L’avviso per il reclutamento dei medici sarà pubblicato da Estar entro fine luglio e si protrarrà nei mesi a venire, senza scadenze.

Due i requisiti per candidarsi: avere un’anzianità di servizio di almeno 5 anni e non essere part-time.

Il progetto è stato finanziato con 2,5 milioni di euro: 2 milioni andranno a coprire il bonus settimanale per 20 medici dirigenti in un anno, e 500mila euro andranno a coprire la produttività aggiuntiva riservata alle aziende di provenienza per compensare le assenze.

“L’obiettivo è cambiare la condizione del sistema sanitario nelle zone periferiche e disagiate, trasformando questi territori in luoghi della formazione e valorizzazione della carriera dei giovani medici”, spiegano il presidente della Toscana Eugenio Giani e l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini.
“Questo progetto ha tutte le caratteristiche per diventare un modello, di cui si potrebbe ipotizzare l’ampliamento ad altre zone periferiche e disagiate della regione per tamponare carenze momentanee e difficoltà legate al personale. Così si intende garantire non solo una risposta in termini di pari opportunità di accesso ai servizi sanitari in ogni luogo della regione, dando continuità agli stessi, ma anche un percorso di formazione e crescita professionale stimolante ai medici coinvolti”, concludono.

Le iniziative nascono dall’accordo fra di collaborazione tra le Aziende Sanitarie, Ospedaliere universitarie, la Fondazione Monasterio della Toscana.

Progetti Anch’io Elba e Start dall’Elba: la fonte ufficiale

Nell’avviso viene specificato che “stante il carattere innovativo e sperimentale del progetto, è inizialmente circoscritta solo all’anno 2023 con successiva possibilità di estensione per un triennio o periodi più brevi, in caso di valutazione positiva dei risultati effettivi”.

Per approfondire, si rimanda alla delibera con oggetto l’Accordo tra le Aziende Sanitarie della Toscana per sopperire alla necessità di professionisti del Presidio Ospedaliero dell’Isola D’Elba (Progetti “Anch’io Elba” e “Start dall’Elba”).

Più medici in Italia entro il 2030

Ma la carenza di medici non è una piaga solo per le zone periferiche del Paese. Anni di spending review e di concorsi bloccati hanno ridotto all’osso il numero dei medici in Italia, soprattutto per quanto riguarda gli specialisti. Le scuole di specializzazione sono dei veri e propri imbuti dai quali i professionisti della salute escono col contagocce. Per ovviare a questa situazione il Governo Meloni ha deciso di aumentare i posti alla facoltà di Medicina: previsti 30mila in più entro il 2030.

Come cambiano i test d’ammissione a Medicina

Le prove di accesso alla facoltà di Medicina, nel frattempo, sono già cambiate. Dopo anni di contestazioni e di proposte di modifica è infine arrivato il cambio di passo: meno domande e più sessioni, fra le principali novità. Ma non solo: a differenza dei precedenti test di selezione, ora le prove sono ripetibili.