Il Russia gate accende la campagna elettorale: le nuove rivelazioni

L'ultimo retroscena della Stampa estende il raggio d'azione dell'emissario di Salvini alla Cina.

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Redazione

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Il “Russia gate” agita la politica italiana in pieno clima da campagna elettorale. A illuminare di una luce inquietante la caduta di Mario Draghi sono state le nuove rivelazioni sui rapporti tra il leader della Lega Matteo Salvini e la Russia pubblicate ieri dal quotidiano La Stampa. Un quadro arricchito oggi da nuove indiscrezioni che ampliano lo scenario.

Interferenze russe dietro alla caduta del Governo Draghi

“Secondo documenti d’intelligence che La Stampa ha potuto visionare alla fine di maggio Oleg Kostyukov, importante funzionario dell’ambasciata russa – ha raccontato ieri il quotidiano torinese – chiede a un emissario del leader leghista (Antonio Capuano ndr) se i loro ministri sono ‘intenzionati a rassegnare le dimissioni dal governo Draghi’. Lasciando quindi agli atti un interesse fattuale di Mosca alla ‘destabilizzazione’ dell’Italia”. Si tratta degli stessi protagonisti dell’affaire del viaggio a Mosca del leader della Lega, che aveva occupato le cronache a maggio per poi non realizzarsi.

Il ruolo dell’emissario di Salvini Capuano e i contatti con la Cina

Nuovi elementi infittiscono la trama. Oltre alle interlocuzioni con il funzionario dell’ambasciata russa, Oleg Kostyukov, l’emissario di Salvini Antonio Capuano, indicato come consulente per i rapporti internazionali del leader del Carroccio, – stando alle ultime rivelazioni della Stampa – avrebbe cercato di fare da sponda con i cinesi. Capuano si sarebbe confrontato con il capo della sezione politica dell’ambasciata cinese in Italia, Zhang Yanyu, “per riferirgli – scrive il quotidiano – di una missione programmata dal leader della Lega a Mosca dal 3 al 7 maggio, finalizzata a incontrare istituzioni, ministro degli esteri e presidente russi”. Il consulente del Carroccio a quel punto avrebbe colto l’occasione “chiedendo al diplomatico cinese la possibilità di organizzare, prima di rientrare dalla Russia, un incontro a Pechino con il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi“. E per evitare le restrizioni legate alla pandemia avrebbe anche proposto un “incontro da remoto, nella sede dell’ambasciata cinese”.

Salvini respinge le accuse: “Solita fantasia”

Fesserie, ho lavorato e lavoro per la pace, per cercare di fermare questa maledetta guerra. Figurati se vado a parlare di ministri e di vice ministri, mi sembra la solita fantasia. Non penso che Putin stia dietro al termovalorizzatore di Roma. Se la sinistra fa la campagna sul fascismo, il razzismo, i russi, i cinesi non fa un buon servizio agli italiani” ha replicato ieri Salvini a Radio 24.  Per il leader della Lega sono solo “fake news“. A scagionare l’intelligence italiana ci pensa il sottosegretario con delega alla sicurezza Franco Gabrielli che in una nota diffusa ieri ha fatto sapere che “le indiscrezioni in merito all’attribuzione all’intelligence nazionale di asserite interlocuzioni tra l’avvocato Capuano e rappresentanti dell’Ambasciata della Federazione Russa in Italia, per far cadere il governo Draghi, sono prive di ogni fondamento come già riferito al Copasir, in occasione di analoghi articoli apparsi nei mesi scorsi”. Ma il quotidiano torinese non ci sta e rilancia: “La Stampa conferma che i documenti visionati dal nostro giornale sono una sintesi informale del lavoro d’intelligence sulla vicenda, comunicati ai competenti livelli istituzionali” ha precisato ieri la direzione del quotidiano in merito alle affermazioni del sottosegretario con delega ai servizi Gabrielli.

Le reazioni politiche

Aumentano intanto le richieste di chiarimenti da parte dei partiti che spingono per far luce sull’intera vicenda. “Mai una risposta chiara, nel merito, sui rapporti suoi personali o di esponenti politici a lui vicini con la Russia e sulle ingerenze di altri paesi in Italia. Salvini continua a svicolare, non da oggi. Giorgia Meloni, imbarazzata, prova a prendere le distanze. Stiamo parlando del posizionamento internazionale italiano durante una guerra in Europa in cui la Russia è il paese aggressore. La destra deve fare chiarezza su questo tema” dichiara in una nota la vicepresidente del Senato e responsabile Giustizia e diritti del Pd, Anna Rossomando. Per il segretario del Pd, Enrico Letta, oggi il leader leghista “non è riuscito nemmeno a smentire, ma conferma tutti i legami oscuri suoi con Putin e la Russia”. Per Antonio Tajani di Forza Italia, si tratta solo di una “campagna denigratoria contro il centrodestra”, mentre per il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, è “una questione molto preoccupante” che esige “spiegazioni da Salvini sui suoi rapporti con la Russia” e dall’intero centrodestra “sulla linea di politica estera”. Conte ha negato contatti con la Russia e si è associato alla richiesta di chiarimenti da parte di Salvini “nelle sedi opportune”. A sostegno di Salvini sono accorsi infine i ministri della Lega, Giancarlo Giorgetti, Erika Stefani e Massimo Garavaglia, secondo i quali “qualcuno ha preso un colpo di sole molto serio” ipotizzando loro dimissioni su richiesta di Putin. “Sarebbe da ridere se non ci fosse una guerra di mezzo e migliaia di morti. Smentiamo con forza e diffidiamo chiunque a ripetere a qualsiasi titolo questa idiozia” hanno concluso.