Giorgia Meloni, la nuova villa con piscina da un milione di euro: “È tutto in regola”

Giorgia Meloni ha acquistato una villa a Roma per 1,1 milioni di euro, pagando un anticipo di 300 mila euro. Trasferita anticipatamente, attende la fine dei lavori.

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Il 30 marzo 2023, Giorgia Meloni ha siglato un accordo preliminare per l’acquisto di una villa nella zona sud di Roma, dal valore di 1,1 milioni di euro. I proprietari, Massimiliano e Serafino Scarozza, hanno ricevuto un anticipo di 300 mila euro. Patrizia Scurti, firmando per conto della premier, ha garantito che gli altri 800 mila euro saranno versati dopo il completamento di lavori per un valore di 359 mila euro, tra cui una piscina nuova di zecca.

Trasloco anticipato grazie a norme civilistiche

Rispondendo alle domande del Fatto Quotidiano, Giorgia Meloni ha chiarito che, pur non essendo ancora la proprietaria ufficiale, si trova già all’interno della nuova abitazione grazie a un “atto di immissione in possesso anticipato”. Questo documento, redatto secondo le normative civilistiche, ha permesso alla premier di iniziare il trasloco nonostante i lavori siano ancora in corso e richiedano più tempo del previsto.

Il 25 giugno, i proprietari dell’immobile hanno registrato la ristrutturazione presso il catasto, portando la superficie totale da 347 a 433 metri quadrati e aumentando il numero di vani da 15 a 18. Di conseguenza, la rendita catastale è salita da 3.762 a 4.369 euro.

Chiarimenti sui lavori e sulle accuse di abuso edilizio: tutte le polemiche

Meloni ha affrontato domande riguardanti possibili abusi edilizi, come quello legato alla piscina, sottolineando che il suo accordo con i venditori prevede una consegna “chiavi in mano”. Nel prezzo complessivo dell’immobile sono inclusi tutti i lavori di ristrutturazione e costruzione, piscina compresa. La premier ha specificato di non essere interessata ai dettagli tecnici, affidandosi ai notai per confermare la regolarità delle pratiche prima di finalizzare l’acquisto.

Rispondendo alle domande del Fatto Quotidiano, la premier ha confermato che la vecchia piscina è stata demolita e sostituita con una nuova, come previsto dall’accordo iniziale. “A me interessava solo comprare una casa in cui stare bene con mia figlia e che rispettasse ogni norma di legge”, ha dichiarato la premier.

Meloni ha voluto rassicurare i lettori riguardo all’uso delle agevolazioni edilizie: “Ho chiesto e ottenuto che i venditori non beneficino delle agevolazioni del Decreto Salva-Casa“. La premier ha ribadito che i lavori sono stati eseguiti senza alcuna facilitazione fiscale, seguendo le sue indicazioni.

Durante il periodo di trasloco, riferisce il Fatto Quotidiano, è stata notata una doppia presenza della scorta nelle due abitazioni di Meloni. La premier ha chiesto spiegazioni su come il giornalista Marco Lillo fosse a conoscenza di tali dettagli, esprimendo preoccupazione per la propria sicurezza personale. Lillo ha risposto che la doppia scorta è stata osservata durante un passaggio casuale nei giorni del trasloco, e ha poi ribadito l’importanza del ruolo dei giornalisti nel porre domande ai leader politici.

Rapporti con Giovanni Satta

Prima di trasferirsi nella casa nuova, ha vissuto quasi un anno a casa di Giovanni Satta. La premier Meloni ha espresso gratitudine nei confronti del senatore Satta che l’ha ospitata, spiegando di non sentirsi in debito se non per un sentimento di riconoscenza. Ha anche detto che, nonostante il risparmio di circa 10mila euro durante la sua permanenza, il loro rapporto si basa sull’amicizia piuttosto che su un interesse reciproco. Inoltre, Satta stesso non avrebbe avuto perdite, poiché l’immobile sarebbe comunque rimasto vuoto.

Durante il soggiorno, Meloni ha coperto tutte le spese legate all’uso della casa e si è occupata della manutenzione dell’immobile e di tutto ciò che vi era contenuto. Ha inoltre promesso di ripristinare la casa nelle condizioni originali al momento della restituzione definitiva.